«Abbiamo le nostre radici nel cuore del Gavi». Una frase semplice, che però in pochissime parole riesce a racchiudere l'essenza di un'azienda, cioè Villa Sparina. Perché certe volte per avere successo non c'è bisogno di inventarsi qualcosa di straordinario, ma basta attingere dalle proprie radici.
Ed è questa la volontà di Massimo, Stefano e Tiziana Moccagatta, che stanno semplicemente cercando di sfruttare tutto il potenziale del territorio che vivono, per uscire dai canoni dei vini buoni ma senza un'anima, senza una caratterizzazione.
«Siamo fieri di questa scelta – spiega Massimo Moccagatta – vogliamo esaltare le caratteristiche e le peculiarità di questo territorio, per fare vini di personalità e che, soprattutto, abbiano una precisa identità. Per questo abbiamo voluto sposare questo territorio».
Villa Sparina comprende 100 ettari di proprietà, dei quali 70 coltivati con vigne autoctone, dedicate alla produzione di vino Gavi e Barbera. «E, se è vero che i grandi vini si fanno essenzialmente nel vigneto, tutti i possedimenti sorgono su un terreno ottimale, hanno un'esposizione eccellente e godono di un clima dolce e temperato».
L'impegno principale è per il Gavi, vitigno Cortese del Comune di Gavi. Un nuovo approccio a questo mondo è stato fatto tramite lo spumante, un
Metodo Classico Brut Blanc de Blancs. «La bollicina – sottolinea
Massimo Moccagatta - è la conseguenza del nostro modo di interpretare la zona. Utilizziamo cortese e maturiamo questo vino per 36 mesi sui lieviti. Il risultato è un vino dall'acidità spiccata e dalla grande longevità. Caratteristiche che arrivano proprio dal Cortese».
A livello commerciale, la bottiglia sicuramente più conosciuta è proprio il Gavi, facilmente identificabile per la particolare bottiglia "bombata" e l'etichetta semplice e chiara. Il
Monterotondo è il Cru dell'azienda, il prodotto di punta: si tratta di vigneti attorno alla cantina, che si trova appunto a Monterotondo, che hanno un'ottima esposizione. Da qui nasce questo vino che all'inizio, appena messo in commercio, può sembrare un po' "spigoloso", ma con un bouquet al naso che spazia già dal floreale, al fruttato, fino a qualche nota leggera di speziato.
Diciamolo subito: probabilmente non è un vino da bere subito. Certo, sarebbe già un ottimo bicchiere, pregevole accompagnamento per una cena, ma potrebbe anche essere uno "spreco", in quanto il
Monterotondo si presta a periodi di affinamento, anche lunghi, in bottiglia, dove può esprimere tutto il suo grande potenziale.
Non solo Gavi, per
Villa Sparina, ma anche Barbera, dove segnaliamo
Rivalta, una Barbera del Monferrato Superiore che, anche in questo caso, non disprezza affatto l'invecchiamento in cantina.
Villa Sparina è anche un posto da visitare, con un accogliente resort con camere e ristorante (di cui potete
leggere la nostra scheda qui).