Krug ha scelto il lago Maggiore per una degustazione che ha visto come protagonisti gli champagne della Maison: nei calici una sintesi di purezza e perfezione assoluta di Chardonnay, oltre al solista e outsider Clos du Mesnil 2002. Olivier Krug - direttore della Maison e figlio di Henri, rappresenta la sesta generazione - con un sorriso rassicurante descrive con passione i suoi Champagne evidenziandone la freschezza e narrandoci in maniera carismatica il grande equilibrio del millesimo 2002.
Un’annata degustata con Krug Grande Cuvèe 163 e 158 ème édition, Krug 2002 e Krug Clos du Mesnil 2002, una sinfonia perfetta dove gli strumenti enoici fondevano suoni emozionanti e di rara atmosfera. La storia di questa famosa Maison inizia nel 1843 con Joseph Krug, di origini tedesche, che, dopo aver prestato il proprio talento da Jacquesson, fondò la propria azienda con l’obiettivo di creare vini che fossero di stile inconfondibile e rispecchiassero appieno il suo pensiero.

Su un quaderno di cantina che risale alla metà del 1800 si trovarono annotazioni chiare: “E’ impossibile fare un buon Champagne senza un buon vino. Una Maison deve avere due cuvée di identica qualità”. Ebbene così è stato, visto che la produzione si concentrò per più di un secolo solo sulla
Grande Cuvèe (chiamata
Private Cuvèe fino al 1979) e sul millesimato, per poi ampliare la gamma con il
Rosè e le massime espressioni di un singolo vigneto, il
Clos du Mesnil ed il
Clos de Ambonnay nati rispettivamente nel 1979 e nel 1995.
Se
Olivier Krug dichiara che lo chef de Cave,
Eric Lebel, deve gestire gli ego dei Pinot Neri e degli Chardonnay creando Champagne che facciano sognare, il
Clos du Mesnil è paragonabile “a un laser preciso e d’incredibile ricchezza” proprio come l’immagine di staccare un raggio di sole e degustarlo per attestarne l’unicità assoluta.
Clos du Mesnil 2002 svela aromi di frutti bianchi e note mentolate al naso, mentre al palato si evidenzia la freschezza, l’equilibrio, per un finale con note di pesca e sfumature di liquirizia oltre ai sentori agrumati. La produzione di questo millesimo sarà di 13.278 bottiglie da 75cl e 500 magnum da 1,50l, tutte rigorosamente personalizzate con il proprio numero.
Il parallelo di fondere musica, strumenti singoli o comporre una sinfonia originale è perfettamente in linea con il modo in cui
Krug suggerisce di degustare i propri Champagne. L’atmosfera non è un elemento secondario per apprezzare ancor di più questi memorabili vini. Secondo
Olivier Krug il giusto abbinamento musicale può rendere ancora più emozionante la degustazione.
Interessante segnalare per tutti i Krug Lovers il
sistema ID: ossia per arricchire l’esperienza di degustazione di questi grandi Champagne basta collegarsi a
questo sito e inserire il numero ID che appare sulla bottiglia in degustazione, ossia le sei cifre stampate sull’etichetta posteriore di ogni bottiglia per arricchire la propria esperienza e ottenere maggiori dettagli su ciò che si sta bevendo.