10-04-2022
Lo staff dell'Ottocentodieci a Sannazzaro de' Burgondi, provincia di Pavia. Da sinistra l'uomo di sala Benito Langella, Michele Russo, il sous Carlo Sarchi, la patronne Annalisa Magri, il pastry Alessandro Moretto, lo chef Rigels Tepshi, Ada Pensato, Isaac Bonandini. Foto Tanio Liotta
Più o meno, sono 950 i chilometri in linea d’aria che separano Sannazzaro de’ Burgondi, nella Bassa Lomellina, e Durazzo, dove il 29 agosto 1990 è nato Rigels Tepshi. Circa 810 sono invece quelli da Napoli alla stessa Sannazzaro. Eppure proprio qui, in questo paesone agricolo e industriale insieme, in provincia di Pavia, si sono ritrovate le partenopee Annalisa e Veronica Magri - titolari dal novembre 2010 di un gradevole hotel a quattro stelle, l'Eridano - e lo chef albanese. Il connubio sta dando risultati notevolissimi, davvero.
Siamo stati più volte al ristorante dell’Eridano, si chiama Ottocentodieci e vi abbiamo già spiegato tra le righe perché è stato battezzato così. E vi abbiamo riscontrato a ogni passaggio una crescita costante, persino nonostante le difficoltà dei recenti periodi pregressi. D’altra parte Tepshi è ragazzo di talento: cresciuto con la cucina nel sangue (aveva soli 9 mesi quando i suoi arrivarono nel Belpaese; peraltro uno zio aveva un ristorante nel Paese delle Aquile, mentre mamma Giulia trovò invece impiego come cuoca in una casa di riposo dell'Alessandrino), è partito dal basso, gavetta pura, per approdare poi a Milano al Trussardi alla Scala, prima sotto la guida di Luigi Taglienti e poi come sous di Roberto Conti, per diventare quindi capopartita al Seta con Antonio Guida. Nell'ottobre 2018 l’abbraccio professionale con le sorelle Magri.
Annalisa Magri e Rigels Tepshi (foto Tanio Liotta)
Ulteriore annotazione finale: il "miracolo" di un posto così piacevole a Sannazzaro de' Burgondi è devuto in primis alle sorelle Magri, che hanno investito tanto anche nel creare una squadra giovane, professionale ed entusiasta. Poi, agli stessi ragazzi, che appaiono coesi e sul pezzo. Nessuno si tira indietro, così persino gli anni difficili della pandemia si sono conclusi col segno più: le chiusure forzate non sono state vissute come un periodo sospeso da far passare lamentandosi e leccandosi le ferite, ma come una "finestra" durante la quale approfittarne per rinnovare il locale, che ora è cresciuto in eleganza e contemporaneità. Pure la sala è stata rinforzata: Annalisa Magri è sempre più presente, ed è tornato il maître Benito Langella, dopo un'esperienza poco distante, a Mortara.
Avanti così.
E ora la nostra cena, le foto sono di Tanio Liotta.
Ritorno al passato con Coca Cola e patatine: chips di patata, gocce di crema di maionese. In accompagnamento una Coca Cola rivisitata (Averna, bitter alle erbe, ginger beer, agrumiI
Chips di riso soffiato, polvere di paprica, crema di tamarillo, crema di limone e crema di carciofo
Tartelletta brisée con tartare di fassona piemontese e slide di rapanello
Cristal bread con cipolla rossa di Breme, crema di oliva e crema di acciuga
Cannolo di pasta brick ripieno di emulsione di carbonara
Bottone alla caprese, ricotta sorrentina, polvere di pomodoro e basilico
Millefoglie di patata, carta di riso, conciato romano
Astice, champagne, midollo, dragoncello
Carnaroli Riserva San Massimo, salvia, Castelmagno, soia
La preparazione del piatto successivo, al tavolo...
Ravioli di mais Corvino farciti di salsiccia di polmone, burro e salvia
Gallinella, lime e cerfoglio
Sogliola in crepinette, estrazione di mortadella e limone nero. La sogliola è frollata maison per sei giorni
Scamone di manzo, ricci di mare, conza, rapanelli
Pernice rossa, lardo, miele
Cocco, cavolfiore, limone
Zucca bertagnina, gelato di friarielli, nocciola
Castagnaccio
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Oca, fieno e capasanta è il Piatto del 2022 di Rigels Tepshi del ristorante Ottocentodieci, a Sannazzaro de' Burgondi (Pavia)
Rigels Tepshi e Annalisa Magri: sono le due anime - il primo chef, la seconda restaurant manager - dell'Ottocentodieci, bella realtà golosa all'hotel Eridano di Sannazzaro de' Burgondi, nella Bassa Lomellina, provincia di Pavia (foto Nadia Afragola)
Gita fuoriporta o viaggio all’estero? La meta è comunque golosa. Lo è perlomeno per il nostro Carlo Passera, alias Carlo Mangio. Un cibo succulento le sue parole, che stimolano curiosità e salivazione, pensieri limpidi, tanta sostanza per una delle penne più interessanti del panorama gastronomico nazionale