«Io desideravo diventare cuoco, ma i miei genitori non volevano nemmeno sentirne parlare. Era il 1996 quando decisi di seguire la mia passione e andai a far pratica nelle cucine del Principe di Savoia, a Milano, senza dire nulla a mamma e papà, lui era imprenditore (palestre Skorpion e Downtown, ndr) e mi voleva sulla sua stessa strada. Una sera un suo amico venne a mangiare al Principe, mi vide ai fornelli, riferì e da un giorno con l’altro venni letteralmente cacciato di casa».
Le vie da chef sono tante; quella di
Claudio Sordi, milanese classe 1979, è di certo una delle più curiose. Il suo approccio, diciamo “burrascoso”, con la professione dei sogni è stato l’appetizer di una carriera «da irrequieto», dice lui stesso di sé: «Ho lavorato in 32 ristoranti, in 16 anni». Un continuo girovagare cui ha messo termine ormai da qualche tempo, quando ha eletto l’Emilia a sua seconda patria; prima, dal 2008 al 2014, a
La Piazzetta di Bologna («Ricordo ancora quando venne a mangiare
Paolo Marchi») e ormai da tre anni al
I Carracci, il ristorante del
Grand Hotel Majestic, già
Baglioni, cinque stelle L sempre nel capoluogo felsineo. Si pasteggia nel magnifico salone del ‘500, il cui soffitto è interamente dedicato agli affreschi della scuola dei fratelli
Carracci.

Una foto storica di Giordano De Lellis, secondo da sinistra, con Etsuro Kotani e Federico Graziani
Qui fa coppia con un grandissimo professionista della sala:
Giordano De Lellis, abruzzese di Loreto Aprutino («Lo stesso paese della cantina
Valentini»),
savoir-faire da vendere e una carriera lunga così, che comprende l’
Albereta ai tempi di
Gualtiero Marchesi, «ma anche l’apertura del
Cracco-Peck milanese, insieme a
Federico Graziani». Insomma, una certezza, una colonna portante, un punto di forza.

Astice blu, la sua bisque, brodo di carne di bue, tartufo bianco

Acciuga marinata, stracciatella di bufala, crostino con salsa agli agrumi gelificata, yuzu, marmellata di peperoncino

Sua Maestà il tortellino, in “cacio e pepe” di parmigiano, briciole di taggiasche e polvere di porcini
Poi c’è la cucina di
Sordi. Che cerca un connubio difficile, una complessa quadratura del cerchio, tra elemento territoriale emiliano, necessità di una proposta pensata soprattutto per una clientela internazionale da hotel cinque stelle e la sua propria attitudine creativa. Quando riesce nell’impresa, nascono assaggi davvero convincenti, persino di una certa eleganza, come
Gelato di piselli, crudità di seppia, salsa ai lamponi, aceto di lamponi, noci pekan, grue di cioccolato, gran piatto. Ma convincono un po’ tutti gli antipasti:
Astice blu, la sua bisque, brodo di carne di bue, tartufo bianco e
Acciuga marinata, stracciatella di bufala, crostino con salsa agli agrumi gelificata, yuzu, marmellata di peperoncino.

Filetto di San Pietro, astice, mandorle tostate e maionese alle acciughe
Altrove i risultati sono meno brillanti: allora lo chef - cui non manca l’esperienza – butta il pallone di tribuna, che in campo culinario equivale allo squadernare piatti a-tutto-sapore, pieni, ricchi persino all’eccesso, figli insomma di una gran lezione, quella delle trattorie italiane. E’ il caso, ad esempio, della sua
Cotoletta alla bolognese: filetto di vitello cotto a bassa temperatura, poi impanato e fritto, con culatello croccante, crema di Parmigiano e friggione, ossia cipolla stracotta nel pomodoro. Esplosione di aromi fin troppo muscolosi, fanno rimpiangere la maggiore delicatezza del
Filetto di San Pietro, mandorle tostate e maionese alle acciughe.

Pallina di gorgonzola invecchiato, frutta senapata, mango croccante e aceto balsamico

Cremoso al cioccolato Valrhona 68% e cardamomo, spugna di nocciola e arancia
Nota finale per i dolci, di buon livello: noi abbiamo assaggiato
Cremoso al cioccolato Valrhona 68% e cardamomo, spugna di nocciola e arancia, goloso e ben eseguito, preceduto da un pre-dessert intrigante, altra bomba alla papille:
Pallina di gorgonzola invecchiato, frutta senapata, mango croccante e aceto balsamico.
I Carracci del Grand Hotel Majestic "Già Baglioni"
via dell'Indipendenza 8 - Bologna
Tel. +39 051 225445
Menu degustzione a 75, 80 e 85 euro