12-07-2023
Due foto che riassumono il mestiere di Jorg Giubbani, chef del ristorante Orto, contenuto nell'hotel Villa Edera di Moneglia (Genova): ispezionare quotidianamente l'orto e poi spremersi le meningi in cucina
Come procede saggio e inesorabile il lavoro della famiglia Schiaffino, tre generazioni che hanno contribuito a edificare il fascino sessantennale di Villa Edera, grazioso hotel a Moneglia, l’ultimo Comune di Genova prima di entrare in territorio spezzino. Ventuno camere in un lembo tranquillo tra il caos di Portofino e le Cinque Terre; uno sguardo silenzioso sull’entroterra e non sul mare, interrotto soltanto dallo sbuffo del trenino. Un complesso che trabocca vegetazione. Fuori, con gli orti su più terrazzamenti, la macchia rigogliosa e un piccolo vigneto e, dentro, nella cucina di Jorg Giubbani. Trentun anni, nato a Chiavari e cresciuto a Sestri Levante, nessuna discendenza tedesca o austriaca nonostante il nome, nel dicembre 2019, dopo una serie di esperienze importanti, si vede offrire dall’appassionata Orietta Schiaffino il timone del ristorante Orto. Una scelta felice, certificata dalla Michelin neanche due anni dopo. «Se non pensiamo noi a cucinare le verdure, chi dovrebbe farlo?». Sbuffa gentile Jorg – la “o” senza l’umlaut – entrando nel vivo della questione. Non una lamentela ma un manifesto programmatico che il ragazzo fa bene a sventolare dalle prime colline della val Petronio: «La Liguria è un serbatoio formidabile ed è una regione all’80% collinare o montuosa», spiega. Rilievi baciati dal sole e dalla brezza, da cui spuntano ortaggi ed erbe clamorose, che in tanti casi attecchiscono bene qui e solo qui. Ma in regione sono pochi i cuochi a occuparsi a fondo di queste: la tradizione regionale è ampiamente di terra e sulla costa si tende a servire una cucina di mare troppo spesso commerciale e stereotipata. Proposte vegetariane di cucina top e pop, poche.
Il verde rigoglioso che circonda Villa Edera
Orietta Schiaffino e Jorg Giubbani
L'ingresso del ristorante. I menu degustazione di Orto by Jorg Giubbani sono due: Ligustico (degustazione "onnivoro", 110 euro) e Inte l'Orto (stesso prezzo), il menu 100% veg che abbiamo provato
Scarpetta. Partenza deliziosa con un cubo di focaccia di patate di montagna - cotta al vapore e rosolata al pesto - da intingere nelle 3 salse accanto: crema di scorzonera, peperone e cotognata
Sentiero in Liguria. Il primo assaggio conduce a un'ascesa tra gli orti liguri: in basso a sinistra, Millefoglie di peperoni con ketchup di albicocche di Valleggia e finocchio acquatico, al centro una Pralina di pesto genovese con zucchine trombetta di Albenga e insalata di basilico artico e basilico greco e, a destra, una Millefoglie di barbabietole e mele con coste di biete in carpione
Foglie, senape, patata. Sotto alle foglie di diverse specie dell'orto (leggi foto sotto), c'è un sorbetto alla senape e una schiuma di patate. Un caldo/freddo molto piacevole, ingentilito dalla nota citrica fresca dell'aerosol al limone spruzzato al tavolo
Le illustrazioni che accompagnano il menu: la verticalità dell'orto e le specie che troviamo/troveremo nei piatti
Gea e prescinseua. "Gea" nel senso di pietra e "prescinseua" nel senso del formaggio cagliato diffuso nel Genovese. E' un altro piatto tripartito: c'è un piccolo trancio di Torta di bieta e prescinseua, una Millefoglie di patate e bietola con pane in carpione e costa di bieta in carpione. Nella foto, il terzo assaggio: una splendida Tartelletta con crema di prescinseua, finocchio di Savona candito, crema di chinotto di Savona (fermentato e salato), foglie di bieta e una spolverata di maggiorata
Focaccia e grissini di burro di montagna tirati a mano. La focaccia ha i profumi dei fiori di sambuco, che prosperano a Moneglia tra aprile e maggio: Giubbani li raccoglie, pulisce e mette a marinare. Addictive
Berlingot di rosola, noce e rafano. Una raviolo di pasta fresca di rosola (la pianta del papavero), completata da una salsa di noci pecan, biscotto alle noci nere (fermentate per due anni) e una crema al rafano. Completano l'insieme basilico, portulaca e cerfoglio
Scarola, nage vegetale, giardiniera. La scarola in questo caso è trattata come un arrosto: legata, rosolata, cotta in forno, lasciata riposare per 2/3 giorni in modo che assorba i succhi, poi affettata come un filetto con un coltello da carne. Il nage è un'altra preparazione normalmente utilizzata per pesce e carni: un court bouillon realizzato qui con tutte le parti scartate della scarola, foglie dell'orto (bieta, insalate di stagione, erbe aromatiche), messe a marinare in un vermut e una base barigoule di carciofi trifolati, prezzemolo, limone, vino bianco e maggiorana
Fuori carta, arriva graditissima un'insalata di pomodori (buonissimi, freschi) di diverse specie con anguria arrosto e l'aggiunta al tavolo di un'acqua di pomodoro e limone
A sinistra, un particolare del terzo assaggio tripartito del menu, Carota al cubo, l'ortaggio declinato in 3 piccoli e deliziosi assaggi. C'era un piccolo Kebab di carota e lactonesa (maionese che utilizza non l'uovo ma latte di soia), un Croccante con gel di carota viola e carota viola in carpione e, nella foto, uno splendido Pain d'epices con carpione di carota, gel di carota, carota in agrodolce e foglie di carota. A destra, il dessert principale del menu, naturalmente un dolce-non-dolce: Yogurt, barbabietola e rabarbaro, con accanto un succo fermentato degli stessi due vegetali
La tavola della colazione di Villa Edera. Nell'hotel c'è anche un'insegna di cucina tradizionale ligure, curata da Edi Schiaffino: in carta piatti come il Pesce del giorno shabu shabu, i Croxetti di pasta con maggiorana e pinoli, Pavè di tonno, sesamo, senape e verdure in scapece
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Alice Delcourt e Jorg Giubbani al termine della loro lezione a Identità di Champagne. Tutte le foto sono di Brambilla-Serrani
Tagliatelle, ragù d'anatra e foie gras di Andrea Monesi, chef della Locanda di Orta a Orta San Giulio (Novara). foto instagram
Il giovane chef Jorg Giubbani firma l'offerta gastronomica al Villa Edera, delizioso hotel gestito dalla famiglia Schiaffino a Moneglia, in provincia di Genova