05-12-2021
Quattro dei 20 assaggi del menu degustazione Nuevo Mundo Andalusí, ora in carta al ristorante Noor di Cordoba in Andalusia, Spagna. Il ristorante di Paco Morales, aprì nel marzo 2016 (foto del reportage di David Egui e Gabriele Zanatta)
«Per la prima volta dall’apertura, ora cuciniamo anche pomodori, patate, avocado, mais, peperoni, cacao. Sono tutti ingredienti che non esistevano nell’Andalusia precolombiana, l’orizzonte dei menu dei primi 5 anni. Non nego che queste privazioni hanno generato momenti di crisi creativa. Ma quello che abbiamo fatto finora è straordinario». Come dare torto a Paco Morales, il ragazzo che cucina la storia? Enfant prodige della vanguardia spagnola d’inizio millennio, nel tempo svicola da azoti liquidi e sferificazioni per tornare nel quartiere d’infanzia e aprire la sua insegna. Otto tavoli appena a Cañero, un barrio fino agli anni Cinquanta senza pavimentazione ed elettricità, nella periferia orientale di Cordoba, a metà strada tra Malaga e Madrid. Comincia a soffiare sui ricettari antichi della Spagna Islamica, disegnando un’effige contemporanea ai piatti dimenticati dell’al-Andalus, il periodo in cui Mori assoggettarono gran parte della penisola che oggi comprende Spagna e Portogallo. Una striscia temporale lunghissima, dal 711 al 1492, l’anno in cui Cristoforo Colombo scoprì le Americhe, ma anche quello in cui Fernando II d’Aragona entrò a Granada col crocifisso in mano, completando la Reconquista cristiana. Noor (“luce” in arabo) non è solo un ristorante ma un progetto di archeologia gastronomica unico al mondo. Un luogo in cui documentaristi, storici, archeologi, filologi, designer e cuochi lavorano uno al lado del otro per comporre menu degustazione che si approssimano gradualmente alla contemporaneità. Il 17 marzo 2016, primo giorno di apertura, Morales debutta col menu "Noor anno zero”, un’esplorazione del Califfato di Cordoba, periodo che beneficiò dell’influenza degli Omayyadi, la stessa dinastia che ancora oggi battezza la moschea più gloriosa di Damasco, in Siria, e che tesseva straordinarie similitudini culturali tra Medio Oriente e Cordoba. Allora la città andalusa era al centro dell’impero, fasti testimoniati oggi dalla sua meravigliosa architettura inter-religiosa e dagli spettacolari patii fioriti, che raccontano di stratificazioni culturali senza eguali nel resto d’Europa.
L'ingresso del ristorante, 2 stelle Michelin
La sala di Noor: una sala, 8 tavoli, cucina a vista
Ogni dettaglio, dall'impiatto ai piatti al design, richiama il mondo andaluso
Paco Morales, classe 1980
Morales con Paola Gualandi, 24enne italiana di Lecco, più che sous-chef di Noor: "Quando sono via dal ristorante", chiarisce lui, "so che c'è lei e sono tranquillo"
Pronti, via col menu Nuevo Mundo Andalusí. Tre le possibilità: menu Tahdir (95 euro, 11 portate), Rihla (130 euro, 15 portate), Wusul (190 euro, 20 portate). I rispettivi wine pairing Armonia de vinos costano 45, 65 e 90 euro
Il menu degustazione ha inizio con dei piccoli spettacolari appetizer: Pane al peperoncino habanero, cipolle pickled e albaqdunis ("prezzemolo" in arabo); Achiote (bixa orellana) con ibisco e anice; Pepe arrostito, sardina con la sua lisca e caviale, Patate a strati, jamon iberico e scampi al naturale
Tartare di manzo con polenta fritta, pinoli e zafferano
Cagliata di mandorle con massa di cacao venezuelano araguani 100%
Mise en place andalusa. Nel piatto, Pomodori, acciughe con mandarino pickled, rana pescatrice in salamoia e tamarindo
Karim ("crema" in arabo) di pistacchio, caviale di aringa affumicata e mela verde con pane nero. Uno dei piatti più celebrati di Noor
Gel di spinaci, avocado, yogurt e mandorle tenere...
...con accanto Gamberi bianchi marinati nella carruba e nel peperoncino cascabel
Merluzzo vellutato, rapa, lattuga romana con caviale e tuorlo d'uovo
Verdure stufate, salsa al mais e mole nero
Molluschi marinati nel succo di cetriolo, humus di ceci, neve di kefir e calamaro
Spigola grigliata con l'emulsione della sua testa, pepe arrosto e limone tostato. Si notano impiatti tondi frequenti e così i sapori accesi ed eleganti
Piccione arrostito e riposato, cacao 70% e recado. Una favolosa intuizione che salpa dal mole messicano
Accanto al piccione, è servito anche un favoloso boccone di Caco, formaggio labne e caviale
Limone di Ceuta con bizcocho di menta hierbabuena, neve di coriandolo e pepe nero
Gelato al mango, cocco e gelato di olive di Kalamata
Carruba con la sua corteccia
La scenografica piccola pasticceria
Impressionante il wine pairing concepito dalla sommelier Pilar Vidal. Da sinistra in alto in senso orario: - TBW Manzanilla en Rama, Jerez, Sanlúcar de Barrameda, Spagna - Dulas Barrica 2019, Pedro Jimenez Seco, Lagar de la Salud, Montilla Moriles, Cordoba, Spagna - Riesling 2019, Domaine Trimbach, Alsazia, Francia - Bhilar Blanco, Bhilar, Rioja Alavesa, Spagna - Amontillado Galan Portero, Galan Portero, Moriles, Cordoba, Spagna - Riesling Spätlese 1989, Erdener Treppchen, Mosella, Germania - Oloroso Asuncion Alvear, Alvbear, Montilla-Moriles, Cordoba, Spagna - Chardonnay, Dundee Hill, Oregon, Stati Uniti - Castro das Saíñas, Arane, Galizia, Spagna - Chateau Musar 2012, Gaston Hachar, Valle del Bekaa, Libano - Moscatel de Alejandria, Pérez Barquero, Montilla-Moriles, Cordoba, Spagna - Brandy 100 anni Montecristo, Pérez Barquero, Montilla-Moriles, Cordoba, Spagna Sul finale-finale è arrivato anche un benedetto Don PX 1986 di Toro Albalà
Per ogni approfondimento, c'è il libro "Noor" di Montagud editore, in doppia lingua: spagnolo e inglese. Spiega bene ogni dettaglio dei primi 3 menu del ristorante (2016-2018). Si acquista online
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
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classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt