13-12-2018
Ciccio Sultano, classe 1970, in sala del suo "bar con cucina" Pastamara, aperto a inizio dicembre all'interno del Ritz-Carlton hotel di Vienna. Il cuoco siciliano, 2 stelle Michelin a Ragusa Ibla, cucinerà presto anche a Identità Golose Milano
Quanto sia difficile attrarre la clientela esterna in un ristorante d’albergo è materia nota da sempre. Anche a colossi come il Ritz-Carlton, un marchio che oggi gestisce - più o meno direttamente - 123 hotel e resort in 5 continenti. E’ un nodo che si attorciglia dalle origini. Per ovviare al problema, nel 1898, anno di apertura del primo Hotel Ritz in place Vendôme a Parigi, l’imprenditore César Ritz decise di chiamare nientemeno che il cuoco e gastronomo più bravo di allora, Georges Auguste Escoffier. Oggi ancora più di un tempo, la scelta del cuoco è nodale per attrarre ospiti a occupare camere o anche solo il tavolo per una sera: ce l’hanno insegnato i francesi (le infinite colonie d’hotel di Ducasse e Robuchon); ci stiamo attrezzando noi italiani (la famiglia Iaccarino, i Cerea, Niko Romito con Bulgari, Heinz Beck…). Da un paio di settimane Ciccio Sultano, due stelle Michelin al Duomo di Ragusa Ibla, è al lavoro al Ritz-Carlton di Vienna. Vi ha aperto, spalle alla reception, Pastamara, un ambizioso “bar con cucina” aperto da colazione a mezzanotte. Sono 90 sedute attorno a un banco a pianta qudrata, disegnate dal team catalano di Tarruella Trenchs Studio, gli stessi designer della celebre struttura a triangolo del Celler de Can Roca di Girona. Ci accoglie un raggiante Sultano. A memoria, non ci sovviene un italiano seduto a un ponte di comando così importante in terra d'Austria.
L'ingresso dell'hotel, 10 minuti a piedi dalla cattedrale di Santo Stefano
Ciccio Sultano con Nicola Zamperetti, executive chef di Vienna, da 5 anni al fianco del siciliano. Nel team di 9 persone spiccano anche Francesco Miliccia (sous chef), Cristina Roccon (pasticciera) e Giuseppe Di Fracca, maître poliglotta
Pastamara è al piano terra dell'hotel, di fronte al desk dell'accoglienza
Condivisione a tavola? Più che benvenuta
Negroni al profumo di cardamomo e caffè (eccezionale)
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Insegne, cuochi e ghiotti orientamenti: a narrarceli è Gabriele Zanatta, laureato in Filosofia, nonché coordinatore della Guida ai Ristoranti di Identità Golose. Il suo punto di vista va ben oltre la superficie, per esplorare profondità e ampiezza della tavola, di tutto quello che è Zanattamente Buono.