05-03-2021
La Focaccia Veneta della pasticceria Bosa. Foto di Enrica Guariento
«Cominciamo a produrla appena concluso il Carnevale. E continuiamo fino a Pasqua. Piace moltissimo, perché lei è semplice, perfetta anche da inzuppare nel latte», racconta Orazio Bosa, descrivendo la sua dolce Focaccia Veneta. Pura e profumata. Figlia del lievito madre e di uova, burro e farina. La Petra 6390, quella per la sfoglia. «Mi garantisce un ottimo sviluppo. E poi è delicata», precisa Orazio: annata 1967, natali a Bassano del Grappa, pasticcere da sempre. O almeno, da quegli anni Ottanta vissuti al fianco di papà Mario, nel laboratorio della pasticceria aperta nel 1973 a Casoni di Mussolente, nel Vicentino. «Papà mi ha passato un’eredità importante. Trasmettendomi la passione per il buono e per il sano. Il che significa zero chimica, zero coloranti, zero conservanti. Il sapore è dato solo dalla materia prima di qualità», continua l’artigiano. Che concentra nella deliziosa focaccia la sua filosofia, nutrita dalla verità. Un’autenticità solida e radicata, cui concorre il nome del padre, mantenuto nell’insegna: Pasticceria Bosa Mario.
Orazio Bosa. Foto di Enrica Guariento
Colomba di Orazio Bosa...
...e frittelle
Sfogliatine a colazione
Girella ai frutti di bosco. Foto di Enrica Guariento
Straordinario il racconto di Orazio. Che ora porta avanti con determinazione il lavoro di Mario. «Avevo persino pensato di trasferire la pasticceria in centro a Bassano. Ma per me è indispensabile e fondamentale avere il laboratorio annesso. Anzi, due anni fa lo abbiamo rifatto completamente. Siamo entrati con le ruspe. Ora è un lab 4.0, iper-attrezzato, iper-modernissimo. Con attrezzature di ultima generazione. Dalle sfogliatrici alle celle di lievitazione, dalle planetarie ai forni», dichiara Orazio. Affiancato dalla moglie Sabrina. «È lei che ha in mano la regia e la gestione della pasticceria. Non stacca mai».
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di
Lombarda, una laurea in lettere e un inizio nel giornalismo di cronaca. Poi, cambio di direzione, verso i viaggi, il cibo e il vino. Ora guida Fuori Magazine, il nuovo progetto editoriale di Petra-Molino Quaglia
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