25-05-2019
Angela Lombino all'opera nella sua pasticceria
Villastellone. Il Po è lì a due passi e la Mole Antonelliana a una ventina di chilometri. No, rewind. Sicilia, Valle dei Templi, Agrigento. È nell’antica Akragas di Empedocle e nella fulgente Girgenti di Luigi Pirandello che affonda i natali Angela Lombino, nel 1968. Ed è nel monastero delle benedettine di Palma di Montechiaro - citato ne Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa - che ha inizio una storia tutta al femminile. Fu infatti l’arcavola Serafina, zia della nonna di Angela, a premere start. La vita claustrale le stava stretta. E allora? Rompe i voti per convertirsi alla dolce religione, aprendo una pasticceria nel 1920. Del resto, in convento aveva imparato a fare la pasta di mandorle, e non solo quella. «Fu poi nonna Rosa a ereditare sia la passione sia la bottega. Per trasferirle a sua figlia Vincenza, mia mamma», racconta Angela.
Ma nel ’70 la decisione di salutare la terra di Sicilia, per approdare in Piemonte. Mamma Enza lascia il suo dolce regno e papà Calogero la sua professione di barbiere, per lavorare in Fiat. «Ma il grande amore di mia madre per la pasticceria riaffiora. E papà la accontenta». Così, nel 1988 i Lombino aprono l’insegna a Villastellone, poco fuori Torino: oggi Il Regno del Dolce - La Bottega del Caffè di Angela e del fratello Giuseppe (via Cossolo 107/A. Tel. +39 011 9610497, lombino.it.
Qui e di seguito nelle altre foto, alcune delle dolci creazioni di Angela Lombino
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
a cura di
Lombarda, una laurea in lettere e un inizio nel giornalismo di cronaca. Poi, cambio di direzione, verso i viaggi, il cibo e il vino. Ora guida Fuori Magazine, il nuovo progetto editoriale di Petra-Molino Quaglia