09-09-2021
Quando si vuole fare un’esperienza in un ristorante vegetariano può capitare di porsi in un atteggiamento “privativo” pensando che mancherà di certo qualcosa: di base la carne e il pesce e che si vivrà quindi un’esperienza incompleta.
OZ, il primo ristorante vegetariano gourmet in Svizzera che prende vita nella ex Osteria Remisa, nonchè storica rimessa di carrozze del borgo di Fürstenau, ci dimostra esattamente il contrario, accompagnandoci in un percorso generoso nei sapori, negli abbinamenti, nei profumi e nei colori.
Aperto a giugno di quest’anno, OZ punta a diventare uno tra i migliori ristoranti gourmet vegetariani in Europa accanto ad altri e già noti quali il Joia di Pietro Lemann a Milano e il Tian di Paul Ivic a Vienna. Un progetto ambizioso nato a marzo 2020 sotto la supervisione dello chef Andreas Caminada (che già conosciamo per il ristorante tristellato Schloss Schauenstein, sempre a Fürstenau (e per il due stelle Igniv a St. Moritz, a Bad Ragaz e a Bangkok) e magistralmente diretto e gestito rispettivamente dall' head chef Timo Fritsche e dal maître e sommelier Giuseppe Lo Vasco.
Lo chef di OZ, Timo Fritsche
Per la creazione del menu, Fritsche gode di totale libertà: la presenza e il confronto con Caminada sono, tuttavia, un aspetto importante che permette di continuare a crescere e perfezionare ogni giorno idee e piatti. Inoltre, la sperimentazione, resa possibile dal contatto quotidiano con l’orto di Fürstenau, permette di scoprire gusti entusiasmanti dati, ad esempio, dal raccogliere le fragole prima che maturino scoprendo acidità e consistenze accattivanti.
L'orto di Fürstenau
A fianco di Fritsche troviamo Giuseppe Lo Vasco, classe 1991, con radici siciliane e pugliesi: anche lui fa parte del team di Caminada da anni con esperienze sia allo Schloss Schauenstein, che all’Igniv di St. Moritz.
Maître e sommelier di OZ, Giuseppe Lo Vasco
L’intesa tra Fritsche e Lo Vasco, che già si conoscevano dalla cucina del castello, è immediata, complice per entrambi il desiderio d'intraprendere una nuova sfida lavorativa che manifestano a Caminada e che lo stesso affida loro. La conoscenza con Fritsche, che ha una grande esperienza nella fermentazione, ha portato anche Lo Vasco a sperimentare l’abbinamento di particolari bevande ai piatti dello chef introducendo, oltre a speciali sakè e birre artigianali, anche succhi, estratti e infusioni creati attraverso processi di fermentazione o salamoia, e che combinano vegetali, frutta, erbe e spezie: come, ad esempio, prugna e alga nori o mela cotogna e cipolla.
L'amuse bouche di OZ
Melanzana, zafferano, aglio nero
Il ristorante si sviluppa in una sola stanza con un bancone a ferro di cavallo che prevede 10 sedute, con la cucina a vista: attraverso questo tipo di format l’esperienza per il cliente si massimizza e diventa totalizzante, dandogli la possibilità di vedere come viene preparato ogni singolo piatto, di sentirne i profumi e di concepirne essenza e creatività intrinseche.
Dettaglio degli interni del ristorante OZ
Accanto a questa grande libertà creativa troviamo anche versatilità e dinamicità che derivano dal saper utilizzare ciò che l’orto di Fürstenau offre in base al susseguirsi delle stagioni: in questo senso i piatti del menu cambiano spesso e in base a ciò che l’orto offre naturalmente. Da qui il nome OZ che significa, in lingua romancia (la lingua romanza parlata nei Grigioni), “oggi”. L’intento è, infatti, quello di offrire una qualità unica e altissima, che ha origine dall’utilizzo delle materie prime raccolte esclusivamente dall’orto e dalle serre di Fürstenau, creando così un progetto di autosostenibilità.
Proprio con questo obiettivo, le aiuole, le serre e i frutteti adiacenti il Castello sono cresciuti in dimensione negli ultimi due anni per poter offrire oltre 700 diverse varietà di ortaggi, erbe e frutti. Per Caminada non è un giardino come gli altri, ma una fonte di ispirazione e un laboratorio dove sperimentare ogni giorno cose nuove.
Timo Fritsche nell’orto di Fürstenau
Il naturopata Thomas Moon
Prendendo spunto dalla Permaculture, Moon pianta diverse tipologie di verdure nella stessa area e le fa crescere senza togliere le erbacce che crescono liberamente: attraverso questa tecnica le piante e le verdure diventano più forti. Inoltre, la proliferazione libera delle piante in mezzo alle cosiddette erbacce permette la crescita di boccioli, fiori, semi, radici, altrimenti raramente disponibili. Infine, l’utilizzo dell’omeopatia che Moon usa nella cura delle piante fa sì che il loro sistema immunitario, come per le persone, migliori rendendole più sane e rigogliose.
Erbe del nostro orto
Porro, Ponzo, Coriandolo
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
coppia nella vita, Josephine QUIntessenza, imprenditrice, ed Elisa ALLocco, psicologa, mediatrice familiare e counselor, condividono da sempre la passione per la cucina gourmet e attorno a questa costruiscono i viaggi intorno al mondo. Le loro avventure si trovano sul profilo Instagram @qui_and_all
La Sella di camoscio alla Groven, servita in due portate con 10 contorni diversi, proposta dallo chef Alan Rosa al suo ristorante Groven di Lostallo, 35 minuti di auto da Lugano, in Svizzera
Luca Bellanca, siciliano, classe 1983, al timone del Ristorante Meta di Lugano, Svizzera, dal 2013