28-02-2024
Davide Caranchini, chef del Materia a Cernobbio (Como). sarà protagonista di Identità Vegetali a Identità Milano 2024, lunedì 11 marzo alle ore 11 in sala Blu2 del MiCo di Milano, sede del congresso
L’esordio su questo sito di quel tale sconosciuto ragazzo avvenne nel dicembre 2014, lui giovanissimo ma non imberbe, già portava infatti una certa peluria sottomento: Davide Caranchini, comasco classe 1990, era alla sua prima esperienza da chef – al ristorante Acquadolce di Carate Urio (Como) – e s’era presentato a un concorso di abbinamento cibo-birra (non lo vinse), noi demmo notizia del suo piatto, Agnolotti ripieni di salmone e granchio su purea di coriandolo e mirin con salsa alla birra, a leggerlo ora già molto evoluto non c’è che dire. La Provincia, il quotidiano della sua città, a sua volta raccontò la cosa e sparò un titolo mica male, non sappiamo se figlio di una forzatura del titolista o dell'esuberanza del titolato: «Io, chef di 23 anni, conquisterò il mondo».
Non son insomma mai mancati carattere e ambizione a Caranchini, ha sempre avuto quell’aria da primo della classe che, a non assaggiare i suoi piatti persin dell’inizio, uno poteva pensare: “Che si crede d’essere?”. Poi assaggiavi, e capivi che poteva permetterselo, era un predestinato che grondava talento. Ma non era neppure della risma di quei ragazzi che magari hanno, come lui, i numeri per esplodere, lo sanno, e allora iniziano anzitempo a amarsi fin troppo, a specchiarsi tutto il tempo: no, Caranchini è sempre stato uno sgobbone, ha fatto la gavetta (da Gordon Ramsay al Maze, a Le Gavroche da Michel Roux Jr e all'Apsleys di Londra con Heinz Beck, stage al Noma di Copenaghen e una breve parentesi all'Enoteca Pinchiorri), e poi – dato ancor più significativo – non ha cercato di infilarsi in qualche progetto megagalattico e metropolitano dove far furore per diventare chefstar, non ha scelto la via semplice: lui è rimasto fedele al proprio territorio, che oggi è diventata meta gourmet, allora non se lo filava proprio nessuno. Prima s’è trasferito al Casa Santo Stefano di Cernobbio; poi, nel 2016, ha aperto il suo Materia, nella stessa cittadina lacustre, un ristorantino che dir minimale è poco: posto anonimo, tavolini piccoli, spazi stretti, che ci si chiede sempre come faccia il servizio, guidato da una Ambra Sberna in vena di miracoli, a non collassare. Ma a Caranchini andava (e va) bene così: lui lì è anche il patron, così non deve scendere a compromessi. Come dire: voglio proporre la mia cucina, se mi volete sono qui.
Davide Caranchini, chef dell'anno per la Guida 2023 di Identità Golose, firma il quadro ricordo della cerimonia di premiazione di lunedì 27 marzo 2023 a Milano. Foto Brambilla-Serrani
Teorizzazioni che diventano pratica quotidiana al Materia. Il lago è lì, ma lui a volte gli volta le spalle per vedere cosa trova nelle montagne retrostanti, o in campagna. Ha strutturato sempre più una propria dimensione personale, identitaria, originale, autentica perché figlia del luogo nel quale è nato e opera. «Troppe volte venivamo associati al Noma, "tu fai quella cucina" e non era vero, mi sentivo come mi ponessero dei paletti entro ai quali operare. Ora mi sento più libero, il mio stile non è cambiato, mantiene le sue caratteristiche, la nota amara, l'acidità... Ma credo si sia evoluto in una maniera più elegante, meno brutale. Abbiamo pure messo le tovaglie!».
Tutti i contenuti di Identità Milano 2024, edizione numero 19 del nostro congresso internazionale.
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Antoine Roland-Billecart con Gil Grigliatti di Velier e Francesca Barberini. Tutte le foto sono di Brambilla-Serrani
Alessandro Lucassino di Cucina Mutualité a Parigi, Aya Yamamoto della Gastronomia Yamamoto a Milano, Satoshi Hazama del milanese Hazama, Moreno Cedroni della Madonnina del Pescatore di Senigallia: sono stati i protagonisti delle masterclass del pomeriggio a Identità di Pesce (Tutte le foto sono di Brambilla / Serrani)
L'incontro sulla Disobbedienza Giusta. Da sinistra Paolo Vizzari, Luca Marchini, Aurora Caporossi, Laura Dalla Ragione, Enrico Parisi, Lucia La Paglia, David Scatolla, Grazia Boccacci, Luna Pagnin, Francesca Finazzi, Alba Toninelli e Ruggero Parrotto (tutte le foto sono Brambilla-Serrani)