(continua dalla prima parte)
Non è stato facile. Ho pensato spesso di non farcela, mangiavo solo riso in bianco e bistecche ai ferri con insalata. Solo con il tempo, grazie al percorso di conoscenza intrapreso – e a tutti i consigli ottenuti dal “mio prof” Giuseppe Di Fede e dalla dottoressa Paola Carassai mi sono sentita di nuovo capace di affrontare ogni sfida, con più forza e più consapevolezza. Oggi riesco finalmente a mangiare in maniera sana, stando bene con me stessa e con gli altri, e questo è importante. Ho capito che ogni momento drammatico della vita rappresenta un’occasione per mettersi in
gioco, per prendere coscienza dei punti forti del proprio carattere.
La cucina o la ami o la odi, e quando la ami non c’è niente e nessuno che possa indurti a rinunciarvi. In tutto ciò che faccio,anche durante il lavoro, trovo sempre un motivo e un’occasione per pensare a un piatto, a un ingrediente, a una ricetta. E il momento più bello è quando ciò che creo lo condivido con gli altri, trasmettendo loro la mia autentica passione.

I “nichelini” sono veramente tanti, più di quanto si possa immaginare, e stanno aumentando a vista d’occhio. Si stima che in Italia ora siamo in più di 20mila persone e altrettante non sanno di esserlo. Non sanno di esserlo perché più della meta dei medici condotti non conosce il mondo delle intolleranze e scambia i sintomi di questa patologia per tutt’altro e si limita a curare gli effetti: asma, emicrania, colite, dermatite, stanchezza eccetera. E quando non sa dove andare a parare dice che è “stress”. L’intolleranza al nichel è un mondo sommerso che non riesce ad emergere ed interessare a nessuno perché dietro non c’è nessun business.
Io sono stata fortunata, dopo tre anni di sofferenza, a incontrare sul mio cammino l’Istituto di Medicina Biologica che effettua Alcat Test. Questo è l’unico test sulle intolleranze alimentari, riconosciuto dalla U.S. Food and Drug Administration (FDA) e utilizzato dalla Fondazione IRCCS Policlinico “San Matteo” di Pavia, Laboratorio di Immuno – Allergologia. Le persone debbono pagarselo in quanto non è riconosciuto dal nostro Ministro della Sanità
Alcat Test è oggi lo strumento più utile per la diagnosi delle intolleranze alimentari e per la corretta impostazione di una terapia individuale che guidi ogni persona verso il recupero della tolleranza immunologica. Consente, inoltre, di valutare la sensibilità agli additivi alimentari, ai conservanti, ai coloranti, ai contaminanti ambientali, agli antibiotici e agli antiinfiammatori.
(2. fine)