“Ma dai… non ci posso credere”, “Non me lo immaginavo proprio”. Ecco, quando una degustazione, per quanto originale, comincia così puoi già dirti soddisfatto, se poi a dirlo sono i più grandi kellermeister altoatesini la soddisfazione è doppia. Insomma una gran verticale, Schiave d’Amore (La citazione del film di Nikita Mikhalkov, è del tutto voluta) organizzata da un piccolo team di fanatici per una trentina di bottiglie di vini a base Schiava dell’Alto Adige, selezionate tra le annate 1999/2007.
Schiave al plurale, perché numerose sono le declinazioni locali e i vitigni storicamente associati a questa denominazione che era il rancio dei Kaiserjäger e il carburante dei contadini, ma soprattutto il vino del cuore e del paesaggio, insomma della Heimat. Oggi, la Schiava, invece, è un vino da riscoprire e un po’ da salvare visto che si riduce sempre più la superficie dedicata a favore degli ottimi (e più redditizi) bianchi. Ma soprattutto un vino-vino da amare da quando con la svolta degli anni Novanta non se ne è mai prodotto di così buono sviluppando quelle doti che ricordano spesso il Pinot Noir.

Tre le varietà diffuse: Schiava Grossa, Schiava Gentile e Schiava Grigia
Ma, si sa,
nemo propheta in patria e allora ecco lo stupore di
Johannes Pfeifer , gran vignaiolo del
Pfannenstielhof a confronto con le annate 2000 e 2002 del suo
Santa Maddalena (il primo a ottenere i Tre Bicchieri del Gambero Rosso nel 2009) capace ancora di emozionare dopo 10 e più anni di cantina. Parliamo qui di vini pensati per un consumo entro un massimo di uno, due anni. Lo stesso dicasi per
Stefan Filippi, il mago della cantina di Bolzano che negli anni ha fatto del
Santa Maddalena Huck una piccola icona di questa Doc mentre molti farebbero ormai volentieri a meno dell’umile e sempre meno redditizia Schiava.
A parte il fuoriclasse
Santa Maddalena sorprese sono arrivate anche dai Lago di Caldaro nonostante siano sembrati soffrire più l’allungarsi del tempo trascorso in bottiglia. Invece ecco anche qui il
Lago di Caldaro DeSilvas Peterleiten 2004 della Cantina
Peter Sölva & Söhne, ancora vivo nel colore e ben caratterizzato da profumi di frutta matura al naso e privo di qualsiasi asprezza tannica. O la grande sorpresa della selezione
Leuchtenburg 2003 della cantina
Erste&Neue: un bicchiere ancora straordinariamente integro nel bouquet fruttato dove a dispetto della caldissima annata si coglievano ancora le belle ciliegie.
“Praticamente nessun vino – ha spiegato
Roberto Calderan che ha gestito la degustazione - e già questa mi pare una notizia – ha mostrato con evidenza i segni del tempo”. Persino un campione della cantina della Valle Isarco, il 2002, ben 10 anni dopo la vendemmia, dopo una fase iniziale di assestamento nel bicchiere, riusciva ancora a esprimere il suo carattere delicato e gentile”. Compresa la Schiava “biologica” 2005 del
Biedermannhof di Cermes: un bicchiere sorprendente per carica aromatica, freschezza ed eleganza. E in tavola? Pochi vini rossi si abbinano bene ai risotti come la Schiava. E
Stefan Unterkircher del ristorante
Castel Ringberg lo ha ricordato con un risotto allo Schüttelbrot e chips di “salamella” di Pecora con gli Occhiali della Val di Funes spettacolare. Lunga vita alla Schiava.
I migliori esemplari
Erste & Neue – Lago di Caldaro classico superiore Leuchtenburg 2003
Tramin – Lago di Caldaro scelto 2004
Ritterhof – Lago di Caldaro scelto classico 2002
Peter Sölva & Söhne – Alto Adige Lago di Caldaro scelto classico DeSilvas Peterleiten 2004
Cantina Valle Isarco – Alto Adige Schiava 2002
Kellerei Meran – Alto Adige Meraner Hügel Eines Fürsten Traum 2006
Biedermannhof, Johann Innerhofer – Vigneti delle Dolomiti Schiava 2005
Thomas Unterhofer – Alto Adige Schiava 2006
Kellerei Nals Margreid – Alto Adige Schiava Galea 2003
Kellerei Nals Margreid – Alto Adige Schiava Galea 2002
Kellerei S.Michael-Eppan – Alto Adige Schiava Pagis 2009
Weingur H. Lentsch – Alto Adige Schiava 2007
Kellerei Girlan/Cornaiano – Alto Adige Schiava Gschleier 2003
Kellerei Girlan/Cornaiano – Alto Adige Santa Maddalena Bischofshof 2002
Thurnhof, Andreas Berger – Alto Adige Santa Maddalena 2007
Untermoserhof, Georg Ramoser – Alto Adige Santa Maddalena classico2004
Cantina Santa Maddalena – Alto Adige Santa Maddalena classico Huck am Bach 2002
Pfannenstielhof – Alto Adige Santa Maddalena classico2002
Pfannenstielhof – Alto Adige Santa Maddalena classico2000
Franz Gojer, Glögglhof – Alto Adige Santa Maddalena classico Rondell 1999