L'appuntamento era sabato scorso allo Sbarcatello, defilatissima località dell'Argentario, qualche curva più in là di Porto Ercole, dove si nasconde tra le rocce e la macchia mediterranea il Pellicano, uno dei Relais & Chateux più encantadores del circuito. Quintessenza di italian style, può vantare un interprete dei fornelli fuoriclasse, non a caso scelto - insieme ai colleghi Francesco Apreda e Pino Lavarra - per raccontare ai newyorkesi e agli americani, nella terza edizione di Identità New York dal 12 al 14 ottobre, il Bel (e Buon) Paese e il livello (altissimo) raggiunto dall'Italia anche nella ristorazione d'albergo.
L'occasione era la celebrazione dei dieci anni di Antonio Guida al comando della cucina dell'hotel di proprietà di Roberto Sciò, che in tempi recenti ha aggiunto in bacheca anche la seconda stella Michelin. "Celebrazione" lo diciamo noi, perché oltre al talento cristallino, questo timido chef classe 1972 originario di Tricase, profondo Salento, non si è ancora montato la testa, insegue il basso profilo e si muove con una certa ritrosia tra palcoscenici e carrozzoni mediatici.

Guida e il sous chef Federico Dell’Omarino
Il trionfo è tutto nei piatti. Un menu di dieci hit, le più richieste del decennio gourmet di Porto Ercole. E non solo: grazie all'estro di
Costantino Russo - vero campione di sala e di cantina,
tema quanto mai attuale - i 10 anni per 10 piatti si sono ulteriormente moltiplicati in 10 abbinamenti d'eccellenza, dal 2003 del Vin Santo di
Fontodi al 2011 del Vermentino di
Salustri Leonardo. Un concept album che ha toccato i molti temi dell'universo gastronomico di
Guida, supportato come sempre dal bravissimo secondo
Federico Dell’Omarino: dalla scuola classica francese a sonorità più contemporanee, dai profumi dell'orto ai sapori intensi del mare, passando per capolavori terragni assoluti, come il piccione e il pollo, da manuale di
haute cuisine per cottura ed equilibrio, e per grandi interpretazioni dolci, tra cui il tributo al brano del 1967 di
Lennon-McCartney firmato anch’esso a quattro mani con il pasticcere Nicola Di Lena.
Dopo il brindisi, la torta di rito, “qualche” cocktail della casa, un sonno ristoratore e l’ormai celebre colazione con zabaione montato direttamente al tavolo, l'after-hour gastronomico si è spostato al
Pelligrill, l’alter ego informale intorno alla piscina, con un brunch d'autore che ha coinvolto molti produttori e fornitori amici dello chef e dell’hotel. Qui sotto, la playlist della serata, con relativi abbinamenti alcolici, commentata dallo stesso chef.