05-11-2024
Casa Perbellini - 12 Apostoli è il tre stelle italiano numero 14. Confermati tutti i 13 già insigniti lo scorso anno del massimo punteggio
Riproponiamo l'articolo scritto da Paolo Marchi che raccontava (settembre 2023) come si sta e come si mangia al Casa Perbellini - 12 Apostoli di Verona, nuovo tre stelle italiano. Due stelle sono andate al Villa Elena di Bergamo, chef Marco Galtarossa (orbita Enrico Bartolini, che continua ad arricchire la sua collezione di macaron), e al Campo del Drago di Montalcino, nell'hotel Rosewood Castiglion del Bosco, chef Matteo Temperini. I nuovi monostellati sono: Locanda Mammì ad Agnone, Grow Restaurant ad Albiate, Cannavacciuolo Le Cattedrali Asti ad Asti, Ristorante del Lago a Bagno di Romagna, Cetaria a Baronissi, Dissapore di Andrea Catalano a Carovigno, Contrada a Castelnuovo Berardenga, Ancòra a Cesenatico, Saporium a Chiusdino, Olmo a Cornaredo, Equilibrio a Dolcedo, Serrae Villa Fiesole a Fiesole, Alto a Fiorano Modenese, Locanda de Banchieri a Fosdinovo, O Me O Il Mare a Gragnano, Abbruzzino Oltre a Lamezia Terme, Moebius Sperimentale e Sine by Di Pinto a Milano, Al Gatto Verde a Modena, Il Circolino a Monza, Acqua a Olgiate Olona, Cannavacciuolo by the Lake a Pettenasco, Grual a Pinzolo, Cucina Cereda a Ponte San Pietro, Casa Leali a Puegnago sul Garda, Achilli al Parlamento a Roma, Don Alfonso 1890 a Sant’Agata Sui Due Golfi, Tancredi a Sirmione, Marotta a Squille, Vineria Modì a Taormina, Palais Royal Restaurant a Venezia, Iris Ristorante a Verona, Volta del Fluenti by Michele De Blasio a Vietri sul Mare.
Ancora venerdì scorso 1 settembre, se in Google uno a Verona cercava i 12 Apostoli leggeva Chiuso definitivamente e nemmeno si sognava di recarsi accanto a Piazza delle Erbe, in Vicolo Corticella San Marco. Da venerdì non più: “Gestito dalla stessa famiglia dal 1921. Chiuso. Apre alle 19.15”. In una manciata di parole, due errori: dopo 102 anni, la gestione è passata dalla famiglia Gioco, Giorgio Gioco su tutti, scomparso 93enne nel febbraio 2019, a Giancarlo Perbellini che il prossimo anno compirà 60 anni e, soprattutto, a 18 iniziò qui la sua carriera di cuoco. Per lui è come se si chiudesse un ciclo e ne iniziasse un secondo. Però la nuova Casa Perbellini, la precedente stava in San Zeno, non è ancora aperta al pubblico, accadrà martedì 5. Nell’attesa chef, cucina e sala si sottopongono a una serie di test per scoprire eventuali magagne come un forno in tilt giovedì, subito rispedito al mittente.
Dai lì è passata la storia, e non solo della cucina. Chi era importante, a iniziare dai capi di stato e di governo, era ovvio che a Verona desinasse lì e, magari, lasciasse per ricordo la sua stilografica. Se non lo era, faceva carte false per trovarvi posto e darsi poi un tono, ma parvenu era e tale rimaneva. Michelin alla mano, l’insegna era nel lotto delle 84 premiate con una stella quando nel 1959 la rossa aprì il suo firmamento all’Italia. Ne sopravvive una appena, a Rubiera (Reggio Emilia), ma verrà presto affiancata, e magari superata, da Casa Perbellini che ne porta in dote ben due. Un paio di mesi, o poco più, e lo sapremo.
Un emozionato Giancarlo Perbellini sul palco di Modena per la conquista delle tre stelle
libreria terra-cielo divide in due la sala principale. Non si entra più direttamente tra i tavoli, c’è un’accoglienza dove si viene ricevuti, poi o tavolo sulla destra o davanti.
Non basta. Quella che era un minuscolo ambiente, adesso è grande almeno il doppio. Ed è facile capirlo perché è stata mantenuta l’antica, incredibile cappa, rettangolare, alta come non ci si aspetta. Arrivava fino al primo piano e i Gioco, che la vollero aperta al centro, invitavano gli ospiti di sopra perché vi si affacciassero per vedere come lavoravano i cuochi di sotto. Penso malissimo, caldo a palla e poco spazio. Ora sono stati abbattuti i muri e le cucine girano attorno all’area centrale. È come se a un campo da calcio dopo un secolo avessero aggiunto attorno una pista da atletica. E dove un tempo c’erano i blocchi roventi, ora splende uno splendido Chef's table da dodici posti, come gli apostoli. Originalissimo, perché al centro ecco un banco rettangolare che in pratica funge da appoggio per cinque tavoli tondi, quattro per altrettante coppie e il quinto per un poker di amici.
La Michelin 2025 in cifre
Quest’ultimo si sarebbe dovuto chiamare E’ senza, ossia senza carne e senza pesce, ma siamo in Veneto e la cadenza è tale che suona come l’essenza, che ha tutt’altro significato ma essenza sia, per praticità. Tornando al SoloX12 è l’Io e Silvia arricchito di tre piatti a sorpresa.
Chiusa a Milano l’esperienza da Trussardi, Giancarlo adesso conta un portafoglio di 11 locali, nove salati tra ristoranti, osterie e pizzerie, e due dolci «che dovrei seguire di più, ma non ho mai amato la pasticceria, nonostante la famiglia da cui provengo, perché è ripetitiva». A Verona Casa Perbellini 12 Apostoli, Al Capitan della Cittadella, Osteria Mondo d'Oro, Locanda 4 Cuochi, Tapasotto, Du de Cope, infine la Dolce Locanda in città e il Laboratorio di pasticceria e bottega a San Giovanni Lupatoto poco lontano. Quindi a Garda, la Locanda Perbellini al Lago, a Milano da poco solo la Locanda Perbellini bistrot in via Moscova e in Sicilia, a Montallegro (Agrigento) la Locanda Perbellini al Mare. In totale i dipendenti sono 118, il 60 per cento cuochi, il restante 40 sala e cantina.
Quest’ultimo dato, si porta dietro il problema più recente che affligge la ristorazione: la mancanza di manodopera. Giancarlo accenna a un sorriso prima di rispondere: «Taci, archiviate in pratica le vacanze mi sono arrivati due o tre curriculum. Non accadeva da tempo, spero non sia un caso isolato ma il segnale dell’inizio di una controtendenza». Perché stupirsi? In fondo gli apostoli facevano miracoli.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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A cura della redazione di Identità Golose
Stella Michelin, gioie e dolori
Il trio di chef del Giglio di Lucca: da sinistra Stefano Terigi, Benedetto Rullo e Lorenzo Stefanini. Foto Massimo Giorgi
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.