La Costa Veneziana si presenta come un intrigante caleidoscopio ricco di contrasti. I suoi 130 chilometri di litorale si distendono in un continuo susseguirsi di località dalla rodata vocazione turistica, alle quali si alternano antichi borghi marinari dalla storia millenaria e oasi naturalistiche perennemente contese dalla terra e dall'acqua, ancora oggi preziosi rifugi di biodiversità animale e vegetale.
Per scoprire quest'affascinate tratto dell'Alto Adriatico attraverso un itinerario di soste golose salpiamo da Chioggia, vivace cittadina che sorge su una serie di isolette solcate da canali e collegate tra loro da pittoreschi ponti. Famoso è il suo mercato del pesce, divenuto negli anni – è stato inaugurato nel 1960 sull'isola Cantieri - un punto di riferimento nazionale per la commercializzazione dei prodotti ittici. Da lì arriva il pescato che i fratelli Bissacco servono in tavola al ristorante El Gato, in corso del Popolo 653, +39.041.400265, una delle cucine più ispirate del centro: da provare la loro catalana, imperdibile per gli appassionati di astici, aragoste e altre golosità marinare come granseole, mazzancolle, scampi e folpetti.

Spaghetti neri mantecati con capesante e castraure dei nostri orti, ristorante El Gato di Chioggia
Deliziati gli occhi e il palato nel cuore antico di Chioggia muoviamo verso la laguna di Venezia. Oltrepassiamo la capitale della Serenissima - fantastico mondo che fa storia a sé e che merita sempre un'attenzione esclusiva - per dirigerci verso Mazzorbo, una delle isole minori, piccolo lembo di terra collegato da un ponte alla più nota Burano. Per gustare le delizie del luogo ci fermiamo a
Venissa, fondamenta Santa Caterina 3, +39.041.5272281, il ristorante-ostello nato da un'idea che
Gianluca Bisol, celebre viticoltore di Valdobbiadene, ha concretizzato insieme a
Paola Budel, chef devota al culto del prodotto cresciuta alla corte di maestri del calibro di
Gualtiero Marchesi e
Michel Roux. Sognante è l'atmosfera che si respira ai tavoli del terrazzo posizionati a una manciata di passi dall'orto e dalla vigna: l'uva è la Dorona, vitigno autoctono recuperato dopo anni di ricerche e investimenti.
Prima di ripartire, facciamo un salto al panificio
pasticceria Costantini, San Martino Sinistro 282, +39.041.735595, per acquistare i bussolà, dolci del luogo tipici quanto i merletti, fatti con un'energetica pasta a base di burro e uova, da sbocconcellare mentre si passeggia per le piazzette dell'isola sulle quali si affacciano le caratteristiche case colorate.
Con le tappe successive si cambia decisamente prospettiva: arriviamo infatti a Cavallino Treporti e nella vivacissima Jesolo, la “city beach” veneta che negli ultimi anni ha visto il suo skyline ridisegnato dalle matite di noti architetti internazionali. Nei mesi estivi le spiagge di queste località, adiacenti l'una all'altra, sono prese d'assalto da milioni di turisti, ma non tutti i locali cedono alla tentazione di percorrere facili scorciatoie banalizzando e standardizzando l'offerta.

Seppi in umido di Da Domenico a Cavallino
A Cavallino consigliamo il ristorante
Da Domenico, via Luigi Rizzo 3, +39.041.5371076, insegna che porta il nome del titolare,
Domenico Minoia, chef, sommelier e amante del cioccolato, nonché interprete di una proposta lineare, pulita e gustosa che inneggia al grande mare. Tra gli indirizzi più noti della ristorazione jesolana spicca invece quello della
Cucina da Omar, via Dante 21, +39.0421.93685, locale dalla solida gestione familiare in cui la cucina marinara è proposta in un menu che distingue i piatti classici da quelli più creativi.
Per una sosta dall'alto tasso di romanticismo suggeriamo di prenotare un tavolo al
Lido 18, piazza Torino 18, +39.0421.961088, unico ristorante di Jesolo dove, un paio di volte alla settimana, è possibile cenare sulla sabbia, davanti al mare, al lume di candela: per l'occasione lo chef
Alessandro Pitaccolo crea un menu degustazione servito da camerieri rigorosamente scalzi e fatto di piatti che si caratterizzano per la gustosità delle preparazioni e per la loro solida spettacolarità.
Con la bussola puntata sempre ad oriente ci spostiamo di qualche chilometro verso Cortellazzo, tranquillo e accogliente paese di pescatori che sorge in prossimità della foce del Piave. All'osteria
La Taverna, via Amba Alagi 11, +39.0421.980113, ci fermiamo per una sosta da dedicare al menu degustazione del pescato giornaliero. Pochi fronzoli e tanta sostanza in un'offerta all'insegna della tradizione: è il luogo giusto per assaggiare i classici del luogo come i gamberi di laguna con polentina di mais, gli gnocchetti di granchio, i canestrelli alla griglia, le moeche e varie altre delizie.

L'ingresso del Cacciatore dei fratelli Vian, Caorle
Il viaggio continua verso Caorle, ma prima di raggiungere lo storico borgo ci fermiamo a godere la rilassante natura della Laguna del Mort, area naturalistica orlata da una fitta pineta il cui arenile è stato inserito da Legambiente tra le 11 più belle spiagge d'Italia. Il cuore antico di Caorle regala un'infinità di scorci suggestivi ed è sempre un piacere perdersi tra le sue viuzze che si diramano all'ombra del duomo millenario. Se volete assaggiare una sontuosa
Zuppa di pesce alla caorlotta prendete in considerazione una brevissima deviazione nell'entroterra per far visita al ristorante
Al Cacciatore, corso Risorgimento 35, in località San Giorgio di Livenza, +39.0421.80331: è un locale di lunga tradizione gestito con passione dai fratelli
Vian dove vengono proposte le ricette della laguna nelle versioni più classiche.
Siamo alla fine del nostro viaggio lungo la Costa Veneziana. Lo terminiamo con un brindisi a Bibione, lungo l'animatissimo corso che ne attraversa il centro. Qui incontriamo il
Charlie's bar, viale Aurora 138, +39.0431.43491, uno degli american bar più noti della regione, meta d'obbligo per gli appassionati del bere miscelato. Cocktail e drink vengono preparati a regola d'arte dall'instancabile
Carlo Del Sal, barman professionista che nei suoi trent'anni di attività ha saputo conquistarsi i favori di una clientela affezionata, oltre che di livello.