Dac a trà significa, in dialetto, «dare retta». In sostanza, è un modo diretto di dare un consiglio. Il nostro, se siete di passaggio nella parte lecchese del lago di Como, è quello di fare una piccola deviazione di pochi chilometri per raggiungere Castello di Brianza, salire fino alla località Brianzola e fermarsi al Dac a Trà. Si tratta di un ristorante aperto alcuni anni fa da Mauro Tassotti e Roberto Donadoni, con la collaborazione di un imprenditore della zona, che però ha visto pochi mesi fa una piccola rivoluzione. Forse che alla coppia di ex giocatori, ora allenatori, non piacevano molto i risultati, o forse per cercare un cambiamento netto, hanno dato una “rinfrescata” al loro ristorante, cambiando anche il tridente d’attacco.
L’Ibrahimovic della situazione è Stefano Binda, 35 anni, che ha lasciato il San Gerolamo di Vercurago (Lecco) per salire a Castello e intraprendere una nuova avventura. Insieme a lui i giovani ed entusiasti Dario Colombo ed Eleonora Mandelli. La squadra sta completando il periodo di rodaggio, con qualche meccanismo ancora da sistemare e un menu da completare, ma – dateci retta – la strada intrapresa da questo ristorante sembra essere quella giusta. D’altronde nei piatti di Stefano Binda e del suo staff, la tecnica si vede, eccome. Ma c’è soprattutto la voglia di proporre preparazioni nuove. «Mi hanno dato carta bianca – spiega lo chef – E così posso esprimermi al meglio. E per fare questo io parto dalla materia prima: in cucina vogliamo partire da zero, dall’essenza dell’alimento, per trasformarla a nostro piacimento». Nessuna scorciatoia, quindi. O almeno, è questa la volontà.
Maialino da latte cotto lentamente (con doppia cottura), crema di patata e mela, cipolle rosse al sale di Stefano Binda, 35 anni
Il locale è stato rivisto in maniera giovane e fresca, easy. In sala
Alessandra Marchesi è brava a condurre i commensali a scelte interessanti, quali lo
Sciogli-lingua. Si tratta di un piatto realizzato con la lingua salmistrata cotta per un giorno intero in un brodo di frutta (in particolare arance e mele) e servita con mela, coriandolo e indivia belga. Grande intensità, ma anche delicatezza: nulla è fuori dalle righe. Buona anche la
Parmigiana rivisitata, dove il gusto è ben presente ma non si ha pesantezza, in quanto è diventata una millefoglie di melanzane, con pomodori confit e scampi. Ha grande personalità il
Maialino da latte cotto lentamente (con doppia cottura),
crema di patata e mela, cipolle rosse al sale.
Anche la scelta dei prezzi è “politica”: antipasti tra i 12 e i 15 euro, primi attorno ai 15, secondi tra i 18 e i 20 euro. Per il vino c’è un’interessante carta, ma c’è una proposta davvero allettante: portare la bottiglia da casa. Perché è questo l’invito che fanno al ristorante. «Tante volte – spiega
Stefano Binda – abbiamo in cantina bottiglie che teniamo per occasioni particolari, ma che spesso non riusciamo a berle. Noi diamo questa possibilità: venite con le vostre bottiglie pregiate. Al cibo ci pensiamo noi». Anche questo è un assist perfetto per il cliente.
Dac a Trà
via San Lorenzo, 1
Castello di Brianza (Lecco)
+39.039.5312410
info@dacatra.it
