03-10-2022
Dalla padella alla brace: Spigola e lattuga romana con vista al ristorante Caracol, a Bacoli (Napoli), casa della cucina di Angelo Carannante
Arrivando al Caracol, nel silenzio di questo luogo isolato, si pensa facilmente alla barca a vela, a quel procedere in piena sintonia con i flutti salini, ragionando su come sfruttare al meglio il vento. Un modo di viaggiare da veri amanti del mare, rispettoso, ora lento, ora veloce e anche sportivo - occorre impegnarsi tanto nella tecnica quanto nel fisico. L’intera squadra è nel suo momento migliore, riesce a stringere il vento, a sfruttarne sapientemente la direzione per procedere con più velocità e sicurezza.
La squadra al completo del ristorante Caracol a Bacoli
Al timone c’è sempre lo chef Angelo Carannante mentre in sala,da quest’anno, troviamo il maître e sommelier Giannantonio Scotto Di Vetta, insieme a Maria Di Meo e Gennaro Mammolino. Sono tutti di Bacoli, gente un po’ matta, profondamente innamorata di questa terra unica e insolita, forgiata dai vulcani e dal moto perpetuo del mare. Siamo sulla punta estrema di Capo Miseno, alla fine di Via del Faro, alla fine di tutto, su un alto costone di tufo giallo proteso nel mare.
Tavoli all'aperto a picco sul mare
La sala è intima con i suoi sedici posti, o tutti all’aperto, o tutti all’interno: qui ogni scelta è studiata alla giornata per adattarsi alle condizioni del tempo, alla forza e direzione del vento soprattutto, sempre così determinante.
Uno scorcio della sala
I colori sono accesissimi, i blu e gli azzurri del mare accolgono i riflessi dorati del tufo, mentre Procida, vicinissima tanto da immaginare di raggiungerla a nuoto, cambia continuamente nuance a seconda della luce. Da qui sembra avere una forma insolita, ma è solo un effetto ottico straordinario, in quanto da questa prospettiva è perfettamente allineata con Ischia, tanto da sembrare un unicum. La macchia mediterranea assume strutture selvagge, coraggiosamente aggrappate ai ripidi crinali tufacei battuti con impeto dal vento. Rieccolo Eolo capriccioso e dispettoso.
Vista dall'alto: Caracol è vento e mare
Aperto dal 2016 Caracol, chiocciola in spagnolo, riporta le sue spire in maniera artistica sul soffitto della sala con cucina a vista. Solo due menu degustazione, da sette o nove portate, ideate giorno per giorno dallo chef, seguono l’umore del mare e l’ispirazione di Angelo. C’è luminosità nei piatti: è il primo pensiero che viene in mente; eleganza e leggerezza, l’anima flegrea prevale, in dialogo qua e là con altre culture mediterranee, anche se questi ardenti Campi Flegrei, sono un mondo infinito di realtà e spunti culturali da sembrare un continente a sé. Ed è su quest’ultimo pensiero che lo chef ha concentrato ulteriormente il suo messaggio, e ci sembra un’ottima idea. La stella Michelin si è accesa nel 2019 e ha soffiato con energia nella direzione di questo ristorante straordinariamente bello.
Il benvenuto di Caracol: tartufi alla brace, specialità flegrea
Partiamo con un ricco aperitivo, “leviamo l’ancora”, e proprio il primo boccone dà un benvenuto di pieno gusto e pensiero: ci sono i Tartufi allevati a Bacoli, terra d’elezione per la coltivazione dei frutti di mare, cotti sulla brace e conditi con un leggerissimo tocco di burro, mettendo insieme le culture spagnole e francesi, serviti su sassi neri ardenti.
OCT-DOG: mini hot dog di polpo (octopus)
Il piccolo Hot dog di polpo ci diverte nell’idea e nella presentazione, convincendo anche nel gusto.
Spaghettone cozze e alici
Siamo in provincia di Napoli e non possono mai mancare gli spaghetti, anzi Spaghettoni con estratto di alici e salsa alle cozze, insieme concentrano sapori salmastri di mare e della costa; poi polvere di caffè, pepe di Sichuan e cannella per evocare l’idea del viaggio e un gioco dinamico di contrasti. Indimenticabile il Risotto nell’alternanza di sapori delicati e decisi, con zucca, rafano e anguilla affumicata.
Risotto zucca e anguilla
Dalla padella alla brace è la portata che racconta con precisione la cultura di preparare e servire il pesce da queste parti che vuole cotture veloci, quasi nessun aroma, per proiettare nel piatto la succulenza salina della materia prima: spigola scottata in padella sulla sua pelle, servita con maionese al profumo di brace, insalata romana marinata con la salsa ottenuta dalle gole arrostite della spigola .
Notevole il momento del dessert con un classico dello chef, il Caracolato a forma di chiocciola, cioccolato bianco e caviale con quenelle di cioccolato fondente, cappero e rosmarino. L’altro dessert, divertente e raffinato, celebra i Campi Flegrei: sembra quasi una merenda nell’orto, Pane olio e pomodoro, con gelato al pomodoro cannelino che ritroviamo anche candito, insieme alla ganache di basilico e alla namelaka all’olio extravergine di oliva.
Il dolce momento del dessert a Caracol
E terminiamo con la piccola pasticceria che, in genere, chiude il pasto passando quasi inosservata: qui per niente. Anzi, ha allungato di molto l’empatia con questo luogo magico.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
nata a Napoli, è giornalista, sommelier e degustatrice Onaf, oltre che di vini ovviamente. Wine & food writer
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Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.