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Lo chef Giuseppe Lo Presti, da quest'anno alla guida della cucina (a vista) dell'Osteria Arborina dell'Arborina Relais a La Morra (Cuneo)
La Morra è il centro di quel tempio della gastronomia che sono le Langhe. Tutt’intorno i cru di vini straordinari e lì, nel mezzo, scendendo verso Castiglione Faletto, si trova un piccolo appezzamento, noto come l’Arborina, che regala un vino di qualità eccelsa e dà il suo nome alle bottiglie di Barolo che qui si producono. È nella frazione Annunziata, proprio su questa collina, che Rossana De Gasaeri ha scelto di dare vita ad un hôtel de charme e ristorante, chiamandoli appunto Arborina.
La De Gaspari si è innamorata di queste terre dopo essere tornata da tanti viaggi all’estero per seguire il progetto su cui la sua famiglia aveva deciso di investire. Lei stessa, architetto, ha scelto gli interni di legno e metallo scuro. E oggi è al comando della struttura, per continuare a dare un’anima famigliare alle camere, ma anche - se non soprattutto - al ristorante.
L'Arborina Relais
Si porta dietro una cucina di territorio con la stratificazione di tradizioni e di materie prime che le tappe del suo cammino ha raccolto. Da Messina, quindi, il pesce e gli agrumi; dalla Toscana, l’olio extravergine e la carne... Ma tanto gli arriva anche dalla Francia, di cui ha studiato la tradizione e le ricette: tale influenza all’Arborina si nota in particolar modo nelle salse e nei fondi bruni, che sbollentano in pentola a lungo fino a divenire il topping fondamentale per chiudere le portate.
La sala dell'Osteria Arborina
I menu con il suo arrivo sono stati completamente rivisti. Sono due, uno prende il nome di Langhe a modo mio; vi troviamo il Sashimi di Fassona 36 mesi, mandarino, pepe bianco, Barolo, nocciola e cipollotto fermentato, i Plin 2.0 (ossia i raviolini langaroli classici, non divisi ma uniti in tre, ripieni di coniglio in arrosto morto, una vecchia ricetta di richiamo toscano) e poi di nuovo la Fassona come secondo piatto, questa volta in tournedos con bietola croccante e carote. Infine, il dolce: al momento della nostra visita era l'Amaretto 360, che accanto ai suoi riferimenti sabaudi richiama anche la tradizione dolciaria siciliana.
I Plin 2.0 di Giuseppe Lo Presti
C’è un bel clima all’Arborina: la proprietà è attenta e presente, lo chef studia le tradizioni piemontesi, la giovane brigata partecipa sempre alla presentazione in sala dei piatti, insieme ai camerieri. Non ci sono dubbi che siano i segni di un buon inizio.
pensa che il giorno sia felice solo quando scopre un nuovo ristorante dove si mangia bene. Gastronomo per passione, abitante della combattiva Valle Susa, nel tempo che resta si occupa di politiche di welfare e di innovazione sociale
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