23-02-2022

Olio su Tavola, galleria d’arte contemporanea con ristorante

Non ancora trentenni, Martina Bacci di Capaci e Matteo Morbini hanno ideato un concept interessante a Lucca: piatti creativi e, tutt'attorno, opere di giovani artisti

Martina Bacci di Capaci e Matteo Morbini di Olio

Martina Bacci di Capaci e Matteo Morbini di Olio su Tavola, in via del Battistero 38 a Lucca

A pochi passi dal duomo di Lucca, nel cuore del centro storico, c’è Olio su Tavola, ristorante e art gallery. Il locale, che già in passato ha ospitato una galleria di arte contemporanea e un’allora piccola proposta di cucina e di mixology, ha fatto un deciso balzo in avanti nel 2020, quando la gestione è passata a due imprenditori e amici: Martina Bacci di Capaci e Matteo Morbini. Entrambi nati nel 1993, non ancora trentenni, hanno lavorato sin da subito assieme, la prima per potenziare la funzione del luogo di contenitore d'arte e artisti più o meno noti nel panorama italiano e internazionale; il secondo per dar vita a una cucina giovane e creativa che non sta tardando a farsi notare.

Martina, una laurea in Storia dell’arte e Management, segue personalmente il fitto calendario di mostre personali e collettive - l’ultima delle quali ha visto, fra le altre, una installazione dello scultore Emanuele Giannelli in una delle principali piazze cittadine - e in passato ha viaggiato molto per seguire le più importanti fiere di settore grazie alla galleria di famiglia. Oggi, perfetta padrona del “suo” posto, è anche l’anima dell’accoglienza dei clienti e del servizio di sala.

Matteo, dalla sua, ha collezionato esperienze all’estero, in particolare in Australia, in cucine di chef quali Gordon Ramsey e Peter Gilmore, tappe che gli hanno consentito di mettere insieme al suo ritorno a Lucca - tassello dopo tassello - una sua idea di cucina. In evoluzione, certo, ma già piuttosto definita nella proposta. 

Nelle cinque sale del ristorante, opere e installazioni di artisti dalla seconda metà del Novecento a oggi

Nelle cinque sale del ristorante, opere e installazioni di artisti dalla seconda metà del Novecento a oggi

Foglia di barbabietola in tempura e polvere di buccia fermentata con tartare di manzo mista a brunoise di barba rossa

Foglia di barbabietola in tempura e polvere di buccia fermentata con tartare di manzo mista a brunoise di barba rossa

Entrando in sala non si è soli, ma circondati da opere, tutte disponibili per essere acquistate, in un ambiente il cui aspetto, pur mantenendo costanti le sue caratteristiche di essenzialità, varia anche sensibilmente al variare delle mostre ospitate. Non si rischia di annoiarsi. Il menù proposto da Morbini prevede una scelta alla carta snella - 5 antipasti, 4 primi e 4 secondi - e un percorso di degustazione di 8 portate a scelta dello chef, che cambiano in base alla disponibilità sul mercato della materia prima e, naturalmente, alle stagioni.

La cena si apre con l’assaggio della Seppia alla thailandese e salicornia, protagoniste la seppia cruda, una spuma di pollo in stile thai (ma ottenuta con ingredienti locali) e una fine cialda di nero. Il controcanto di terra lo fa una Tartare di manzo mista a brunoise di barba rossa contenuta in una croccante foglia di barbabietola in tempura e polvere di buccia fermentata a completare. Pochi morsi golosi per un piatto classico e di sicuro effetto, che dimostra però la sensibilità vegetale di chi sta in cucina.  

Sensibilità confermata, quando si passa ai primi, da un’ottima Pasta e patate: la pasta mista da minestra è impreziosita dalla buccia fritta e da un velo croccante di acqua di patate. E sul finale un poderoso giro di pepe, come tradizione vuole, e una potente fonduta di mimolette servita a parte ma prontamente unita, come ci viene suggerito di fare.
Un piatto che racconta della cucina di Matteo Morbini, che punta alla pancia (ma pure agli occhi) con eleganza, senza privarsi del gusto o del piacere di cimentarsi con disinvoltura con i piatti della cucina italiana tradizionale

Seppia alla thailandese e salicornia, con spuma di pollo in stile thai

Seppia alla thailandese e salicornia, con spuma di pollo in stile thai

Pasta e patate

Pasta e patate

Si resta ancora nel regno vegetale nella proposta dei secondi, con il Cavolfiore arrosto in miso di pane di segale (autoprodotto, va da sé) con crema al latte di mandorla e nocciole tostate, dove ci si spinge verso le fermentazioni e si osa di più. 

Olio su Tavola merita una visita per la credibile sintonia fra le due anime, galleria d’arte e cucina, che si percepisce innanzitutto nella comune attenzione alla cura dei dettagli e al bello - nel piatto e fuori dal piatto - ma anche nella volontà di entrambe di essere in costante tenace mutazione.

Olio su Tavola
via del Battistero, 38
Lucca
+390583491104
Prezzo medio: 50 euro
Menu degustazione: 70 euro (8 portate)
Aperto da mercoledì a domenica, ore 17-24


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Amelia De Francesco

Napoletana di nascita e lucchese di adozione, parte dalla critica letteraria per arrivare poi a raccontare di cibo e di vino (che sono anche le sue passioni). Adora viaggiare e va matta per la convivialità che si crea intorno alla tavola

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