La Sicilia occidentale, che al sud si affaccia sul mar d’Africa, è un angolo bellissimo e ancora poco esplorato. Tramonti mozzafiato, campagne pulite e ordinate come i filari delle vigne a Menfi costituiscono un percorso davvero unico, che inizia dalla Valle dei Templi di Agrigento e culmina tra le campagne assolate di Trapani. Abbiamo selezionato per voi degli hotel con cucina dove vale la pena fermarsi per rilassarsi, apprezzare i prodotti del territorio e la cucina del luogo interpretato da giovani e affermati chef.
Villa Athena, Agrigento
Residenza principesca delle fine del XVIII sec., con 27 camere e suite che svelano tutto il fascino di un luogo straordinario, è custode delle vestigia classiche che si scoprono ad ogni angolo, come uno scrigno. Posta dinanzi al Tempio della Concordia e quello di Giunone, Villa Athena, ad Agrigento, è un luogo fuori dal tempo e dallo spazio dove natura, arte e bellezza si fondono da 2500 anni al cospetto degli Dei. L’arrivo di
Valentino Palmisano porta una ventata di novità, due i ristoranti per lo chef campano:
La Terrazza degli Dei, aperto solo a cena con soli otto tavoli e dei percorsi degustazione che raccontano la sua cucina e il territorio in diverse proposte, e il
Federico II aperto anche a pranzo con un menù fortemente territoriale.
Lo
Spaghetto al pomodoro, signature dish dello chef
Palmisano, tra i piatti proposti in un percorso degustazione che, tra gli attori, vede come protagonisti i pesci e le carni locali ma anche i formaggi, gli agrumi e i cereali della terra siciliana.
Una piccola chicca: l’hotel gode di un ingresso diretto ed esclusivo alla Valle dei Templi
Hostaria del Vicolo, Sciacca (Agrigento)
Tappa obbligatoria per chi si ferma a Sciacca: stile classico, un occhio attento al territorio e una leggera rivisitazione della tradizione gastronomica proposta dai cuochi
Lila Bentivegna e
Angelo Principato. Da provare: la
Pasta di nonna Lila con le sarde e naturalmente le
Ovamurina. Cosa sono? Un dolce tipico della tradizione presente voluto in carta dal patron
Nino Bentivegna sin dall’apertura avvenuta nel 1983. Una ricetta esclusiva che deve la sua creatività alle suore del monastero della Badia Grande: si racconta che l’Ovamurina nacque nel XVI secolo durante la visita di Carlo V d’Asburgo a Sciacca. Le religiose, infatti, in mancanza della ricotta nel periodo estivo, si inventarono, per l’occasione l’
ova ra’ Bata Ranni (l’uovo della Badia Grande) come alternativa al cannolo.
Il dolce, oggi conosciuto come Ovamurina, prende il nome dal colore, esterno scuro e bianco dentro, e dalle sembianze che lo fa somigliare alla pelle di una murena. Si tratta di un “cannolo a pasta molle”, composto da una sfoglia a base di uova, mandorle e cannella, e un ripieno di biancomangiare e zuccata.
Per dormire, a pochi passi dal ristorante, Nino Bentivegna vi aspetta alla Locanda Al Moro: 10 camere che prendono il nome dalle cantine territorio in una torre del XIII secolo con giardino e cantina, un cortile interno per le colazioni estive ed un grotta musulmana adibita a sala degustazione.
La Foresteria Planeta, Menfi (Agrigento)
Angelo Pumilia è il regista della cucina de
La Foresteria, il boutique hotel della famiglia
Planeta sospeso tra il mare e la campagna di Menfi. La semplicità della cucina di
Angelo è in continuo dialogo con il suo estro e raggiunge la sua perfezione associando i sapori e i colori della tela preziosa del paesaggio del ristorante hotel che, sotto l’occhio vigile di
Francesca Planeta, quest’anno propone diverse novità: dalla sala con i tè e i caffè siciliani al Repertorio 1694 con tutte le annate dei vini prodotti in questi anni. Quattrordici camere in armonia con i colori e il silenzio che la circonda, abbracciano il ristorante con una splendida vista e all’ombra di un bellissimo glicine.

Ricciola arrostita su legno di barrique
Tradizione, tecnica, e prodotti genuini – dal pane rigorosamente fatto in casa fino ad un orto dove la brigata di cucina va a raccogliere ogni giorni ortaggi e verdure – muovono le fila di una cucina che esalta il legame con il territorio siciliano. Oltre ai piatti di
Casa Planeta che raccontano la tradizione gastronomica della famiglia,
Pumilia propone diversi percorsi da degustazione e uno straordinario menu da dieci portate. Tra i nuovi piatti, da provare sicuramente le
Pappardelle del Baron con la glassa al Marsala e patè di fegatini e la
Ricciola arrostita su legno di barrique, humus e misticanza aromatica.
Baglio Sorìa, Trapani

La vista dalla Sky Lounge
L’antica struttura seicentesca di
Baglio Sorìa è un tutt’uno con la tenuta agricola. Ubicato su una collina, che domina l’incantevole scenario naturale dell’agro trapanese, il resort della famiglia
Di Gaetano è un perfetto esempio di una tipica architettura siciliana, estremamente diffusa nella Sicilia occidentale.
Il Baglio era il fulcro delle attività lavorative e della vita della comunità rurale, il punto di riferimento per uomini e donne che, di generazione in generazione, lo hanno condiviso e tramandato sino ai giorni nostri, conservando l’autenticità della Sicilia e il fiero spirito dei suo abitanti. Sedici camere e un ristorante guidato dallo chef resident Andrea Macca che propone ai suoi ospiti una cucina semplice e creativa, in dialogo tra mare e terra e che vede tra i protagonisti anche un orto e prodotti a chilometro zero. Grande cura della materia prima e piena valorizzazione della cucina locale con piatti buoni e gustosi raccontano il menu di di Baglio Sorìa. Da non perdere sicuramente il Raviolo ripieno con le sarde a beccafico, rappresentativo di una cucina onesta e identitaria.

Raviolo ripieno con le sarde a beccafico
Una chicca: lo
Sky Lounge domina una collina con vista sui vigneti e gli uliveti del baglio, mostra Trapani e lo splendore delle isole Egadi. Un belvedere mozzafiato.