09-03-2021

Litho55, ristorazione eclettica lungo il Miglio d’Oro di Portici

E' nata a gennaio 2021, in un periodo sicuramente non facile, questa novità partenopea. Al comando della brigata, lo chef Raffaele Dell’Aria

Lo chef Raffaele Dell’Aria

Lo chef Raffaele Dell’Aria

Nonostante il periodo difficile che stiamo attraversando e che ha sicuramente colpito in modo importante il comparto gastronomico, non mancano esempi illuminati di imprenditori appassionati del proprio territorio: è il caso del ristorante Litho55, una nuova realtà aperta lo scorso gennaio 2021 a Portici (Napoli), sulla costa partenopea, voluta dalla famiglia Brancaccio, ristoratori da due generazioni con il ristorante La Tradizione

Uno spazio curato e sfaccettato che offre una ristorazione attenta e snella, dedicando i suoi ambienti a momenti gastronomici diversi, da ristorante fine dining - icona di una cucina legata alla tradizione partenopea – a sushi lounge esclusivo, con proposte fusion di crudi e cocktail di impronta contemporanea da gustare sulla splendida terrazza vista mare. 

Anche il nome del locale, Litho55, contribuisce al racconto e al legame con il luogo in cui è ubicato. La struttura si trova lungo lo storico Miglio d’Oro, luogo di rara bellezza che andrebbe valorizzato in modo più significativo, all’interno di una Villa vesuviana del XVI secolo con affaccio sul mare, immersa in un parco storico con essenze secolari, nella zona che un tempo era chiamata “Leucopetra”, pietra bianca, dal nome della ninfa marina di cui si innamorarono Vesevo e Sebeto. Il mito racconta che per sfuggire ai due giovani che la volevano rapire, la ninfa si gettò in mare e si trasformò in pietra. Il giovane Vesevo, disperato, si trasformò in una montagna e cominciò a versare fuoco, fino a raggiungere la sua amata ninfa nel mare, trasformando la zona da Leucopetra in Pietrarsa (pietra nera), dove oggi ha sede il Museo ferroviario più antico d’Italia.

Litho in greco significa appunto pietra e la pietra è elemento ricorrente: nel design degli interni, nel paesaggio lavico del territorio, nella mise en place che spesso predilige elementi materici e scultorei per accogliere le creazioni dello chef. Il mare è protagonista, si vede, si sente, si assapora, è un porto sicuro, una culla in cui trovare conforto e consolazione, un dolce riparo per preoccupazioni e momenti di sconforto per cercare risposte nell'immensità della natura e nel silenzio delle onde. Una esperienza che lascia la sua impronta senza eccessi. 

Aperitivo con Ostrica San Michele

Aperitivo con Ostrica San Michele

Al ponte di comando troviamo come timoniere Raffaele Dell’Aria, chef giovane, ma di comprovata esperienza. Classe 1988, porta in tavola con consapevolezza e spirito contemporaneo l’essenza dei sapori, espressione autentica dei saperi e delle certezze consolidate di questi luoghi, unite a capacità tecnica e alla sua personale identità. Il fondo del mare entra in cucina, così lo chef Raffaele Dell’Aria combina insieme esperienza, conoscenza e istinto e racconta la storia di luoghi della memoria vicini e lontani che si ha il bisogno e la voglia di ripercorrere; non solo mare nel piatto, non viene trascurata la materia terragna fortemente legata a questa realtà.

Interessante la scelta di dedicare un menu specifico alle ostriche e al caviale, prodotti accuratamente selezionati, con provenienze diverse e non scontate, che non trascurano il territorio italiano con la scelta della San Michele del Parco Nazionale del Gargano.

Polpo arrosto con patate in tre consistenze

Polpo arrosto con patate in tre consistenze

Quella di Raffaele è una cucina di consapevolezza, come lui stesso racconta: «Per gran parte dei piatti sono partito con una cucina che vuole richiamare i grandi classici arricchiti dal mio tocco personale. La ricetta a cui sono più sono legato e ho attualmente inserito nel menu è la Pasta e patate con frutti di mare e crostacei crudi; mi fu insegnata dal mio maestro, Francesco Sposito a Taverna Estia, e da subito me ne innamorai. Non mancano poi alcuni classici, come i Bottoni alla genovese, dove ritrovi tutti gli elementi di un “senza tempo“ partenopeo, ma con la variazione di cotture e tecniche d’esecuzione; qui la cipolla di Tropea diventa confettura, il parmigiano diventa salsa, il basilico definisce il burro e come tocco finale personale il tartufo completa il quadro».

I crudi

I crudi

«Riguardo i crudi - prosegue lo chef - abbiamo prima di tutto selezionato la migliore materia prima che il mare ci offre quotidianamente. Abbiamo seguito e impostato in sala la preparazione del crudo e del sushi, entrambi composti al momento. In abbinamento alle tartare si troveranno elementi quali maionese di friariell e dressing di papaccelle. Sui crudi cerco di dare la mia personale identità con qualche tocco divertente che vada ad accompagnare la pietanza. Con la proprietà, la famiglia Brancaccio, ci siamo intesi da subito, essendo loro ristoratori da generazioni e con le idee ben chiare; abbiamo iniziato questo percorso insieme ben un anno prima dell’apertura, focalizzando bene tutti gli obiettivi da raggiungere».

«A questo va aggiunto il gioco di squadra, infatti sono affiancato da giovani professionisti ambiziosi come me che sono alla continua ricerca della perfezione, senza mai dimenticare che cucinare è un atto d’amore! La conferma di operare nella giusta direzione è data dalla clientela - sottolinea Raffaele - che è soddisfatta del lavoro che stiamo svolgendo e ritorna per riprovare il piatto mangiato la settimana antecedente».

Bottoni alla genovese

Bottoni alla genovese

Il cocktail bar e le suite del nuovo Resort Tre Fontane completano e prolungano l’esperienza; gli ospiti del ristorante possono infatti soggiornare nel nuovo albergo e viverne gli spazi, dalla lounge del bar alla terrazza solarium con piscina. La carta dei drink infatti propone un’ampia selezione di cocktail con originali signature cocktail da gustare come aperitivo o in pairing con le proposte dello chef. Non solo cocktail, ma anche il vino non viene trascurato, presentando una carta vini con un primo approccio piuttosto classico e rassicurante nelle scelte, che senza dubbio vedrà presto anche una sua maggiore identità.

Ristorante Litho55
C.so Garibaldi 235
Portici, Napoli
+39.081.19360581


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Fosca Tortorelli

napoletana, classe 1978, architetto e sommelier Ais. Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione nel settore enogastronomico. Collaboratrice della rivista L’Assaggio, oltre che di altre testate, è membro delle Donne del Vino

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