Terry Giacomello
Cheese cake di baccalà profumato al finocchietto con ceci, pomodori confit e buccia di limone di Marianna Vitale
Guida alla Guida Paolo Marchi: «Nonostante tutto, si mangia sempre meglio. E non esiste solo il fine dining»
L'insegna del San Giors oggi
Al San Giors di Torino si può stare seduti in un pezzo di storia della città. Intanto perché qui sono passate illustri generazioni di nobiluomini e nobildonne, da quando nel 1481 Chiara Gonzaga si fermò in una locanda per trovare ristoro, prima di proseguire il suo viaggio di nozze verso la Francia. Poi qualche spostamento, di via e di edificio, sino alla costruzione dello spazio che lo ospita attualmente.
Siamo tra fine '800 e inizio '900, quando vennero innalzati i muri di questa casa, occupato dal secondo albergo più antico della città di Torino. Siamo in Borgo Dora, in un quartiere dal fascino enorme, che sprigiona tutta l’energia della stratificazione sociale ed etica che contiene. Alle spalle, il mercato di Porta Palazzo, il più grande contenitore di materie prime di Torino, che consente una fonte di approvvigionamento di assoluta qualità per tutti gli ingredienti del menu con una fornitura che sta abbondantemente sotto il km0.
...e in una foto di repertorio
Uno scorcio della sala
La squadra di cucina: al centro Paolo Ribotto
Tajarin con asparagi, scampi e zenzero
Agnolotti ripieni di amatriciana con fave e pecorino
Una delle stanze dell'hotel trasformata in camera da pranzo
Albergo Ristorante San Giors Via Borgo Dora, 3/A Torino +39.011.5216357
gastronomo per passione e assaggiatore seriale, abitante della periferia montana del Regno Sabaudo, nel tempo che resta prova a innovare il sistema di welfare italiano. Ancora si emoziona prima di aprire il menu di un nuovo ristorante
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose