10-02-2020

Agricoltura simbiotica, l'idea di Capaldo per produrre bene e mangiare buono

L'ad de La Granda ha lanciato un nuovo progetto di agricoltura sostenibile. Obiettivo: la tutela sociale e ambientale

Sergio Capaldo, presidente del Consorzio La Gran

Sergio Capaldo, presidente del Consorzio La Granda, con il quale ha dato nuova vita alla grande carne bovina di razza Piemontese. Ora ha avviato un nuovo progetto...

Sergio Capaldo da sempre si occupa di allevamento e da sempre sostiene che gli allevamenti intensivi non siano sostenibili. Da quanto è diventato amministratore delegato di La Granda Srl e presidente del Consorzio La Granda, ha lavorato per migliorare le condizioni di benessere animale, ambientale e anche sociale di chi con l’allevamento ci vive e ci fa vivere la famiglia.

Secondo la Fao sono 500 milioni nel mondo le aziende agricole a conduzioni familiare; è da qui e da questi presupposti che partono le scelte di produzione de La Granda. Negli anni ‘90 ancora non si parlava di impatto ambientale degli allevamenti intensivi e in pochi credevano che la zootecnica potesse essere efficiente anche in piccoli allevamenti. La stessa razza Piemontese era destinata a scomparire a favore della più produttiva vacca francese.

Grazie a Sergio e all’impegno di Slow Food (di cui Capaldo è responsabile Zootecnia e allevamento) oggi, la Piemontese è considerata in tutta Italia come la migliore razza bovina per la produzione di carne; seguendo questo esempio vincente, si sono nel tempo valorizzate le tante altre produzioni zootecniche locali, recuperando le tipicità e la biodiversità che le caratterizzano.

La sostenibilità passa proprio dalla tutela della biodiversità e dalla possibilità di mantenere piccoli allevamenti che possono gestire al meglio il flusso di produzione circolare che la natura da sempre impone. Quindi il ciclo vacca-vitello, che garantisce la tutela delle produzioni e delle stalle locali; quindi i pascoli e la produzione autonoma dei foraggi, che devono essere spontanei; quindi l’utilizzo di concimi naturali provenienti dagli scarti della produzione agricola e dell’allevamento; quindi il lavoro di presidio e di manutenzione dell’ambiente in capo agli allevamenti e all’agricoltura.

Per diffondere e cercare di imporre questa nuova strada produttiva, Sergio Capaldo e alcuni altri imprenditori hanno voluto creare il nuovo marchio e nome “Agricoltura Simbiotica” per rappresentare un’agricoltura da cui tutti gli attori della filiera possono trarre beneficio; un modo di produrre che punta a garantire il benessere ambientale e la biodiversità del suolo nonché, in ultimo e come conseguenza, il benessere dell’uomo, sia esso consumatore o allevatore, facendo un ulteriore passo avanti verso i progetti avviati.

Oltre alla grande qualità del prodotto, garantita dalla qualità e dalla ricchezza del terreno che alimenta i bovini, l’Agricoltura simbotica si basa sul concetto di equa remunerazione dei fattori produttivi e quindi applica dei prezzi imposti e garantiti agli allevatori che possono così lavorare senza fare i conti con le oscillazioni dei prezzi di mercato.  

Il simbolo di Agricoltura simbiotica

Il simbolo di Agricoltura simbiotica

L’impegno verso un modo sostenibile di intendere l’allevamento si concretizza anche nella diffusione di un nuovo consumo di carne, che cerca di ridurre al minimo gli sprechi e di consumare l’animale nella sua interezza, valorizzando ricette tradizionali e tagli meno nobili. Un cambiamento, racconta Sergio Capaldo, che può essere «l’occasione di dare vita a una nuova cultura dell’alimentazione ed essere un punto di svolta nella ristorazione e nel consumo quotidiano dell’homo sapiens».

La Granda vuole anticipare questa trasformazione allargando la sua gamma di prodotti: oltre ai tagli tradizionali di carne bovina e ai salumi, sono stati inseriti nuovi prodotti (dal brodo, alle polpette, al paté di quinto quarto) per dimostrare che la carne è buona nella sua interezza. Lo sforzo produttivo e ambientale fatto per produrre cibo non deve essere sprecato.

Oggi stanno aderendo al protocollo di Agricoltura simbiotica molte aziende.

Di fronte ai tentativi di demonizzare l’allevamento e il consumo della carne la risposta è quindi una produzione più sostenibile ed equa e la valorizzazione di un prodotto che rappresenta da sempre la storia del nostro Paese e della nostra gastronomia, con le sue grandi qualità organolettiche.

Sergio Capaldo

Sergio Capaldo

È quello che cerca di raccontare Sergio Capaldo in giro per l’Italia; è ciò che sta cercando di realizzare La Granda attraverso i suoi prodotti e la sua filosofia.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Luca Milanetto

gastronomo per passione e assaggiatore seriale, abitante della periferia montana del Regno Sabaudo, nel tempo che resta prova a innovare il sistema di welfare italiano. Ancora si emoziona prima di aprire il menu di un nuovo ristorante

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