25-08-2019

Cannavacciuolo Bistrot a Novara: dove le alici diventano aragoste

Riapre martedì 27 agosto il locale aperto 4 anni fa dallo chef campano. Che ha scelto il teatro come principale ispirazione

Vincenzo Manicone, dopo alcuni anni di lavoro a Vi

Vincenzo Manicone, dopo alcuni anni di lavoro a Villa Crespi, ha ricevuto da Cannavacciuolo l'investitura di chef del suo Bistrot a Novara. Lui l'ha ripagato con la stella Michelin conquistata lo scorso novembre

Si alza il sipario e si va in scena. Proprio come a teatro. Succede a Novara, nella centrale piazza Martiri della Libertà, al Cannavacciuolo Cafè&Bistrot, altra creazione del vulcanico chef partenopeo, che quest’anno festeggia anche i vent’anni di Villa Crespi, cinque stelle lusso inserito nel circuito dei Relais&Châteaux con il ristorante gourmet due stelle Michelin, a Orta San Giulio, sul Lago d’Orta.

Si va in scena, si diceva, perché Sipario, Overture, Musical, Opera e Balletto, sono i nomi dei menu del Bistrot novarese, che rendono omaggio al teatro, appunto. Ritmati da tempi e divisi in atti, sono declinati in piatti stagionali a base di ingredienti selezionati e ricercati.

Manicone e Cannavacciuolo

Manicone e Cannavacciuolo

Qui trattiamo alici come aragoste, recita la presentazione del locale. Niente di più vero. L’idea è di offrire una cucina di alto livello alla portata di tutti, con un palinsesto variegato e articolato che si dipana dalla prima colazione al dopo cena, con i cocktail interpretati dall’estro degli abili bartender, passando per il pranzo e la cena.

A dar forma alle idee ci pensa Vincenzo Manicone, chef under 30, nato a Varese, metà pugliese e metà campano di origini, da poco meno di dieci anni nella squadra di Cannavacciuolo (lavorava con lui a Villa Crespi) e da tre anni al Bistrot, per seguire una squadra di undici persone, tra brigata e sala. Appassionato, forte di un curriculum che vanta esperienze in cucine prestigiose (tra gli altri, ha lavorato anche da Cracco), porta in tavola una cucina che interpreta con un tocco personale la lezione del suo maestro, attingendo da ingredienti e ricette piemontesi e campane, rielaborate e presentate con estro. È una cucina che arriva e convince, come dimostra il recente riconoscimento della Michelin, che l’ha premiato con una stella.

La sala del Bistrot

La sala del Bistrot

Aperto nell’ottobre 2015, il Bistrot occupa gli spazi dell’ex bar del Teatro Coccia, principale teatro lirico di Novara, il più storico di quelli piemontesi: «Io e mia moglie Cinzia abbiamo deciso di rimetterlo a nuovo riaprendo il collegamento con il foyer», racconta lo chef campano. L’ambientazione è speciale, e fa da contraltare all’atmosfera informale che si respira nel Bistrot. A plasmare il locale è stata proprion la moglie Cinzia Primatesta, che ha curato l’arredo e il design con la progettista Draga Obradovic.

Il Teatro Coccia

Il Teatro Coccia

Il risultato? Uno spazio accogliente, vivace e informale al piano terra, con il Cafè e l’area per pranzare pescando da un menu tradizionale; che si declina invece in un ambiente più raffinato, intimo e quieto al primo piano, dove vive il ristorante, plasmato da materiali ricercati e riscaldato da luci soffuse. Al secondo piano, inoltre, si apre la terrazza con alcuni tavolini e vista sul Castello.

Con l’arrivo della bella stagione, dal martedì al venerdì, diventa una piacevole soluzione per il Business lunch, che cambia menu periodicamente, con due opzioni tra cui scegliere sia per il Bistrot (a 50 €), sia per il Cafè (a 20 € a persona). Quest’ultimo propone snack e piatti unici, in alternativa a una proposta à la carte divisa tra Antefatto (gli antipasti), Scena 1 (i primi piatti), Scena 2 (i secondi piatti), Epilogo (i dolci).

La terrazza

La terrazza

Accurato e discreto il servizio, che la sera invita a trascorrere serate romantiche nel Bistrot dove, in abbinamento ai piatti, il sommelier può contare su una cantina con 350 etichette. A ingolosire appagando gusto e vista è l’Aperitivo all’italiana, un cremoso di arachidi, rivestito di burro di cacao, sormontato da una piccola gelatina di birra, abbinato a una focaccina pugliese con pomodorino, una frisellina con gelatina di acqua di mare e pomodoro, un fagottino di mais con crema di burrata e gel di scarola e un finto pomodoro a base di baccalà mantecato, olive nere e gelatina di pomodoro.

Trippa al pomodoro, gambero rosso e pecorino

Trippa al pomodoro, gambero rosso e pecorino

Linguina di Gragnano, genovese nord e sud e trippe di baccalà

Linguina di Gragnano, genovese nord e sud e trippe di baccalà

Si divide in cinque portate il menu Sipario (75 €): Crudo di ricciola, insalatina di papaya, cipollotto e sesamo; Risotto, ricci di mare, capperi, limone e acciuga; Cavatelli di grano arso, moscardini alla Luciana e mollica fritta di aglio orsino; Morone, cocco, mozzarella di bufala e melanzana ripiena oppure Petto d’anatra, il suo fegato, nocino, composta di frutta secca e nespole; Pre-dessert e Dolce Cannavacciuolo Café & Bistrot.

Triglia, verza, mortadella e quartirolo

Triglia, verza, mortadella e quartirolo

Bottoni, calamari, carciofi in conserva, pecorino di fossa e melissa

Bottoni, calamari, carciofi in conserva, pecorino di fossa e melissa

In alternativa, dal menu à la carte, si possono pescare piatti come il Crudo di ricciola, insalatina di papaya, cipollotto e sesamoQuaglia fondente, piselli e ricotta di seirass; Risotto, ricci di mare, capperi, limone e acciuga; Linguina di Gragnano, genovese nord e sud e trippe di baccalà; Morone, cocco, mozzarella di bufala e melanzana ripiena; Agnello in tre cotture, maionese di nocciola e fiori di zucca. Non può mancare, come è di tradizione a Villa Crespi, la degustazione di formaggi al carrello (3, 5 o 7 tipologie). E dolci come la Pastiera 2.0 o Lampone, rafano e lievito madre. Disponibile infine anche un menu Ad Occhi Chiusi, che invita ad affidarsi alle sapienti mani dello chef in un percorso di sette portate a sorpresa (90 €).

Cannavacciuolo Cafè&Bistrot
Piazza Martiri della Libertà, 1
Novara
+39 0321 612109
Chiuso l'intero lunedì


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Elisabetta Canoro

Giornalista professionista, è consulente di Identità Golose, vice direttore di The CUBE Magazine e collaboratrice di AD Architectural Digest italia e Panorama. Autrice di guide e di libri editi da WhiteStar e Marco Polo

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