Una nuova direttrice generale e un nuovo chef. Sono le due novità di rilievo del Four Seaons Hotel Milano, l’oasi di pace che si apre in via del Gesù, nel cuore del Quadrilatero della Moda, un hotel fedele a se stesso da quando ha aperto, nel 1993.
«Milano è innovazione, design e ispirazione, il suo potenziale è enorme», ha dichiarato la nuova direttrice, Andrea Obertello: «Negli anni la reputazione della città è cresciuta, oggi è capace di attrarre visitatori e investimenti dall’estero. A questo punto della mia carriera, non c’era altro posto in tutto il mondo in cui avrei voluto essere o altra proprietà che avrei desiderato condurre, all’infuori di questa». Originaria di Buenos Aires, è legata al prestigioso gruppo alberghiero canadese dall’inizio della sua carriera, prima in Uruguay, poi a Miami, Marrakech e Doha. E per lei essere qui oggi «È un sogno che si avvera», confessa.

Animella di vitello, crema di pomodoro verde, papavero in foglie, briciole di pane e caviale Calvisius

Crema di erbe selvatiche con avena, ricotta di pecora e fiori
«Con i piedi per terra», è invece il motto con cui il nuovo chef
Fabrizio Borraccino definisce la sua cucina. Attento, preciso, sorridente ma discreto, il nuovo executive chef del
Four Seasons Hotel Milano ci lavora in realtà dal 7 febbraio scorso. Ha le idee molto chiare sulla proposta gastronomica studiata per la carta de
La Veranda, il ristorante gourmet. «Italianità, il rapporto con i produttori, l’ingrediente al centro», sono i caposaldi della sua
ars coquendi, che si traduce in una cucina che recupera i sapori della memoria. Ne derivano piatti che interpretano al meglio spirito ed essenza di una città internazionale, radicata nella storia, ma proiettata verso il futuro.
Autentica e contemporanea, l’offerta si rinnova quindi, ma nel rispetto della tradizione, nelle mani del talentuoso chef abruzzese, con un curriculum che l’ha visto affinare il mestiere come sous chef del
Four Seasons Hotel des Bergues Geneva, dell’hotel
Il Pellicano di Porto Ercole e, più di recente, come executive del ristorante
Poggio Rosso del Relais&Châteaux, che gli è valso la prima stella.

Pici al lampredotto, peperone friggitello, pecorino e rigatino croccante

Piccione con cannolo farcito della sua coscia, pesto di ortica e salsa al coriandolo
Ecco allora fare capolino sulle tavole del ristorante prodotti freschi e di stagione, al profumo di erbe aromatiche «quelle che ci accompagnano nei nostri viaggi», spiega lo chef: tandoori, curcuma, sale Maldon a scaglie, pepe nero, indiano, giamaicano e della Tanzania. Viaggi che l’hanno portato dritto nell’iconico albergo milanese: «Il Four Seasons di Milano mi ha colpito perché mi ricorda il luogo dove ho cominciato, nel Chianti, in un convento dell’anno Mille, dove i monaci avevano un orto dove coltivavano le erbe».
Lo chef cura naturalmente la prima colazione, che ha tutto il sapore di una volta grazie alla genuinità di prodotti scelti con cura da piccoli produttori, come la crema di nocciola, di una piccola azienda a conduzione familiare piemontese. E poi il miele, di un produttore selezionato di Pavia e le confetture e marmellate dell’azienda agricola
Il Feudo di
Zocca, sulle colline modenesi, che da più di vent’anni sperimenta sistemi di coltivazione e metodi di produzione ‘salutari’ e di gusto.

Crema di erbe selvatiche con avena, ricotta di pecora e fiori

Delizia al cioccolato 70% con lampone ghiacciato
All’ora di pranzo,
La Veranda si trasforma in location per pranzi di lavoro o incontri privati, complice la luce, che filtra abbondante dalle vetrate del ristorante e l’ampio chiostro interno. Non mancano, infine, le proposte per il lounge bar
Il Foyer, il
Giardino, il catering di meeting ed eventi interni ed esterni all’hotel, che lo chef cura nei dettagli, scegliendo menu stagionali e ingredienti selezionati.
Four Seasons Hotel Milano
via Gesù, 6/8, Milano
+39.02.77088