"Io non so cosa sia la poesia ma la riconosco quando la sento", scriveva il poeta inglese Alfred Edward Housman. Lo stesso può valere per la cucina di alto livello e la teoria è declinabile per il lavoro di Marika Prina: non c’è una definizione scientifica per quello che fa. Ma si riconoscono poesia e passione nei suoi piatti e nei profumi che emanano. Forza d’animo e spavalderia anche, ma senza presunzione.

Marika Prina dietro alla vetrina del Finest Wine Room
Per una vita
Marika ha portato avanti il
Charlie 1983 di Albairate, ristorante fondato da suo padre e valorizzato al di là di un territorio complesso da conquistare. Poi, nell’estate 2018, una clamorosa svolta ha riscritto un pezzo della sua storia. È comparsa questa occasione, si è magicamente materializzato un piccolo locale-gioiello che sembrava fatto su misura per lei. Andava solo caratterizzato con il suo tocco magico, plasmato a sua immagine e somiglianza. Così è stato e a settembre c’è stato il decollo.
Adesso
Finest Wine Room è uno scrigno da aprire e scoprire. Non bisogna confonderlo con il
Finest Drink's Room, locale gemello situato a pochi metri di distanza, dove però si va solo per bere. Da
Marika Prina si mangia, e parecchio bene. Chi la conosceva per le delizie del
Charlie 1983 deve leggermente correggere il tiro. Di quell’esperienza resta soprattutto il crudo di mare, trattato in maniera magistrale, valorizzato con qualche piccolo accompagnamento come una crema di barbabietole che si abbina a tutto. Gamberi che non si dimenticano, tonno e salmone tagliati con l’accuratezza dei maestri giapponesi.

Le due porte del Finest Wine Room e del Finest Drink's Room. Sono distanti pochi metri, noi le abbiamo affiancate
Il resto è tutto diverso rispetto al vecchio indirizzo di Albairate, perché a Magenta la cucina non consente preparazioni di tipo tradizionale, per i risotti rivolgersi altrove, ma il simil-ramen (chiamato
Roomen) che caratterizza il capitolo “primi” merita un bis e magari anche un tris. La pappa col pomodoro sprigiona profumi che conquistano. La carta ha una quindicina di voci, che
Marika gestisce anche con un certo turnover, almeno uno o due cambiamenti al mese. I suoi sono piccoli capolavori se si tiene contro delle mille difficoltà. La chef però affronta tutto con un sorriso. Qui ha trovato nuovi stimoli, ha dato una nuova svolta a una carriera che, pur con le medaglie conquistate, rischiava di fossilizzarsi nello stesso luogo e con lo stesso stile.
Un aspetto fondamentale del locale è sicuramente l’atmosfera. Pian terreno di un palazzo d’epoca, è stato arredato con un gusto che sembra formare un tutt’uno con il nome. Luci soffuse, tavoli alti di legno, possibilità di mangiare anche al banco davanti alla cucina, con l'opportunità così - spettacolo nello spettacolo – di vedere all’opera la chef. A pranzo si può comporre un menu di livello per una quindicina di euro. E ancora: entrare anche per bere una buona bottiglia di vino o solo per comprarla (a prezzo d’asporto), ma questo rischia di far perdere l’essenza del tutto.

Il piatto di crudi di mare
Lì dentro si sta bene, si può chiacchierare gradevolmente, si viene trattati con i guanti di velluto (in squadra con
Marika c’è anche la cortesissima figlia
Martina oltre al giovane
Nicolò) e si fa fatica ad alzarsi. Poi non è facile raccontare agli amici che cucina è: meglio invitarli e degustare insieme.
Finest Wine Rom
via IV Giugno 13, Magenta (Mi)
tel. +39 349 3240339
roomfinestwine.com
Prezzo medio per un pasto (vini esclusi): 35 euro, a pranzo formula a 15 euro
Chiuso il martedì