07-12-2018
Massimo Bottura e Claudio Sadler a Identità Golose Milano con l'onoreficenza ricevuta dal Comune di Milano, il cosiddetto Ambrogino d'Oro
Poche ore fa, al teatro Dal Verme, Milano ha celebrato il proprio giorno di Sant'Ambrogio, patrono ambrosiano, con la tradizionale consegna degli Ambrogini d'Oro, nome non ufficiale con cui sono comunemente chiamate le onorificenze conferite dal Comune, premio agli uomini e alle donne, alle associazioni e alle organizzazioni che hanno saputo dare un contributo speciale alla città. La Medaglia d'oro (l'altra onoreficenza è l'Attestato di civica benemerenza) è andata anche a due grandi protagonisti della cucina: Massimo Bottura e Claudio Sadler.
Colpo d'occhio al teatro Dal Verme
Il sindaco Beppe Sala, sul palco, ha spiegato che «Milano è chiamata a fare da guida più che mai, forte delle sue virtù antiche delle quali gli Ambrogini sono espressione, perché questa città non manca mai di fare il primo passo a favore degli altri. Qualcuno dice che ci stiamo allontanando dall'Italia. Non è vero: noi vogliamo allontanare la decrescita, l'isolazionismo, l'egoismo sociale. Siamo la fune che tiene il Paese saldamente ancorato all'Europa e al Mediterraneo. E ci candidiamo a essere riferimento per le tematiche ecologiche; a inseguire una via italiana alla sostenibilità ambientale attraverso la ricerca e lo sviluppo. Più verde, più salute, più responsabilità, più generosità: edifichiamo insieme a tutti voi una nuova Milano, ma basata sui profondi valori».
Ecco le motivazioni dei premi a Bottura e Sadler (prima di loro, gli unici altri chef insigniti sono stati Gualtiero Marchesi nel 1989 e di nuovo nel 2010, Aimo e Nadia Moroni nel 2005, Carlo Cracco nel 2006, Davide Oldani nel 2008, il ristoratore Giacomo Bulleri nel 2015. E ancora Luigi Veronelli nel 2003 e Carlin Petrini nel 2009).
Massimo Bottura sul palco del Dal Verme, dietro di lui Lamberto Bertolé e Beppe Sala, rispettivamente presidente del Consiglio Comunale di Milano e sindaco della città
MASSIMO BOTTURA - Considerato tra i più grandi chef del mondo, ha posto al centro del suo lavoro la riflessione sul cibo come ponte tra le culture e mezzo di inclusione per restituire dignità all’uomo. Partendo dalla constatazione che oltre ottocento milioni di persone soffrono di malnutrizione e che un terzo del cibo viene sprecato, ha dato il via al progetto culturale Food for Soul che riunisce i valori della qualità, della bellezza e dell’ospitalità. Insieme a Caritas ha ideato il Refettorio Ambrosiano, diventato esempio di attenzione verso gli ultimi e già replicato a Rio de Janeiro, Londra e Parigi. Il riuso delle eccedenze alimentari, grazie alle competenze di professionisti in uno spazio aperto e ospitale, incarna un impegno che non è solo espressione dei valori al centro di Expo 2015 ma è anche il segno del più autentico spirito solidale milanese fatto di professionalità, cultura e attenzione verso gli altri.
«Il più grande chef del mondo. Ha fatto del cibo un simbolo di inclusione, grazie alla collaborazione con la Caritas Ambrosiana, con la quale ha fondato il primo Refettorio». (Beppe Sala)
Claudio Sadler tra Lamberto Bertolé e Beppe Sala
CLAUDIO SADLER - Il suo primo ristorante milanese, la rinomata Osteria di Porta Cicca, nasce nel 1986 e gli vale la Stella Michelin. Da quel locale in Ripa di Porta Ticinese, grazie a creatività, intelligenza e tecnica, ha contribuito a scrivere la moderna evoluzione della ristorazione milanese e italiana. Con i suoi ristoranti diffonde nel mondo la cultura del gusto, in una personale interpretazione che unisce le tradizioni nostrane ad uno sguardo rivolto al futuro e all’innovazione. Tra i fondatori dell’Associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe, dal 2012 è presidente dell’Associazione Le Soste, che si occupa di diffondere e valorizzare l’eccellenza della cucina italiana e che vanta, tra i suoi membri, i ristoranti più prestigiosi in Italia e in Europa. Alla passione per la cucina affianca quella per l’insegnamento trasmettendo la sua esperienza a giovani allievi, professionisti e semplici amanti del gusto.
«Sadler è uno dei massimi esponenti della cucina. È stato ed è esemplare il suo impegno anche per la formazione dei giovani e per la promozione della qualità» (Beppe Sala)
Sadler e Bottura con la brigata di Identità Golose Milano e ospiti vari
Massimo Bottura mostra la medaglia d'oro ricevuta dal Comune di Milano davanti all'entrata di Identità Golose Milano
Claudio Sadler mostra la medaglia d'oro ricevuta dal Comune di Milano davanti all'entrata di Identità Golose Milano
Bottura e Sadler a colloquio
Chiacchiere tra Viviana Varese e Massimo Bottura
Cristina Bowerman, Viviana Varese e Cesare Battisti
Tortellino crudo ma cotto, e c'è anche il casoncello, sulla sinistra
Spaghetti all'ostrica, crema di patate, scalogno e peperoncino
Capriolo, salsa albufera e funghi di betulla
Riso, mosto, incenso, mandorle e noci
Mela, limone e Inspiration
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
Ravioli di farina di grano arso con patate, sugo di cannolicchi, lime e bottarga: il piatto della rinascita di Claudio Sadler
Insalata di scampi al vapore con perle di cotechino cremonese, maionese di banane e cachi vaniglia, popcorn di riso integrale: il piatto dell'inverno di Claudio Sadler
Claudio Sadler mentre festeggia i 10 compleanni della sua trattoria moderna