24-11-2018
Il Radicchio Rosso di Treviso IGP
Si è da pochi giorni conclusa la ventesima edizione del Radicchio d’Oro, la manifestazione ideata da Egidio Fior, patron dell’omonimo hotel e ristorante a Castelfranco Veneto, e dal Gruppo dei Ristoranti del Radicchio.
Lunedì 12 novembre, presso il settecentesco Teatro Accademico, sono stati assegnati i premi a: Massimo Scattolin per la musica; Città di Jesolo e il suo sand nativity (un presepe monumentale dalla forte intensità espressiva) come evento straordinario; al giornalista Pier Bergonzi e alla famiglia Alajmo per l’enogastronomia; al Gruppo Sportivo Fiamme Gialle (hanno ritirato il premio Tania Cagnotto e Fausto Desalu) e al dirigente Giuseppe Marotta per lo sport; alla giornalista e scrittrice Elena Polidori e a Carlo Freccero per la cultura. Madrina del premio Carlotta Maggiorana, Miss Italia 2018.
Hotel Fior a Castaelfranco Veneto
Per quanto riguarda il Radicchio Rosso di Treviso IGP (detiene il marchio dal 1996), il periodo di raccolta è l’autunno inoltrato e si presenta in due varietà: tardivo, riconoscibile per le foglie lunghe e affusolate di colore rosso vinoso intenso, si caratterizza per una costa bianca centrale. Ha un sapore unico, gradevolmente amarognolo e croccante. E’ la varietà più pregiata e per questo la più costosa. E poi c’è il precoce, riconoscibile dal cespo voluminoso dal colore rosso intenso con la nervatura principale bianca e molto accentuata. Il sapore è leggermente amarognolo mentre la consistenza è mediamente croccante.
Cesare Bellò, a sinistra, con un produttore di radicchio
Oggi la zona di produzione ricomprende 41 comuni, nelle province di Treviso, Padova e Venezia in terreni fertili e soprattutto ricchi di acqua: si tratta dall’area solcata dalla cosiddetta “linea delle risorgive” che divide l’alta dalla bassa pianura. Qui le purissime acque di falda che scendono a valle dalle Dolomiti e scorrono sotterranee sotto un materasso ghiaioso, incontrando strati meno permeabili come le argille, tendono spontaneamente a risalire in superficie dando origine a diversi corsi d’acqua. Il più importante è il Sile, la cui zona umida, culla di uno straordinario ecosistema, è tutelata dal Parco Regionale.
Variegato di Castelfranco
«A partire dal riconoscimento dell’IGP – conclude Cesare Bellò – l’intero territorio è riuscito a fare sistema intorno al radicchio, per tutelarlo e promuoverlo. Ed è proprio l’azione sinergica tra produttori, mondo della ristorazione e istituzioni locali, più che le risorse economiche investite in questi anni, ad aver decretato il successo del radicchio, vera bandiera del territorio trevigiano».
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
palermitano, classe 1983, dopo la laurea chiude i codici e si iscrive a un master in wine management. Muove i primi passi nella comunicazione del food&wine e oggi ama raccontare la sua Sicilia negli articoli che realizza per diverse testate nazionali (La Cucina Italiana, Le Vie del Gusto)