20-11-2016
Matteo Tagliapietra, chef del Local di Venezia, cresciuto alla Locanda Cipriani a Torcello, alla Locanda Locatelli, al Nobu di Londra, passando per il Noma di Rene Redzepi
Gli avevano detto che sarebbero durati meno di sei mesi e che a Venezia certi locali non vanno. «Ho smesso di sentire quello che mi dicevano e siamo andati avanti» ci ha detto Luca Fullin che con la sorella Benedetta gestisce uno dei ristoranti più interessanti apparsi di recente sulla scena gastronomica veneziana, il Local, aperto poco più di 18 mesi fa ma che fa già parlare di sé tanto che il New York Times gli ha dedicato la scorsa domenica un intero articolo. Nel nome del ristorante, c’è un’identità precisa, nelle azioni un obiettivo chiaro: a Local sono tutti veneziani, sia in sala che in cucina, la proposta è attenta al territorio lagunare e alla stagionalità dei prodotti. «I piatti hanno tutti una storia, non potrebbe essere altrimenti, e per questo devo ringraziare Carlo Petrini». I fratelli Fullin sono cresciuti su Riva degli Schiavoni alla Locanda Wildner, il ristorante di famiglia aperto negli anni Sessanta dalla nonna, conosciuto in città per il lavoro attento che porta avanti da moltissimi anni, complice forse anche il fatto che la mamma Donatella Laboranti è un’attivissima conduttrice di Slow Food Venezia.
Luca Fullin
Benedetta Fullin
L'interno del locale
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Veneziana d’adozione, materana per amore, è laureata in storia medievale e su tutto ama fare due cose: leggere e mangiare bene. Ha lavorato per anni in una casa editrice, ora lavora nell'ufficio stampa di Identità Golose e non potrebbe essere più felice