Dal 16 marzo fino al 5 giugno la Palazzina di Caccia di Stupinigi ospita la prima mostra tematica dedicata alla cucina italiana d’autore, con 33 grandi interpreti, protagonisti assoluti, e un programma di iniziative multidisciplinari, oltre a eventi mirati a creare dialoghi tra creazioni artistiche che partono dalla cucina per fondersi nella musica, nella pittura o nella regia cinematografica.
Per la prima volta i cuochi non cucinano ma si raccontano attraverso video, immagini, oggetti, con un’installazione singolare che li associa a una parola, sintesi perfetta di ciò che esprimono in cucina. La mostra è divisa in sette sezioni: Cucina come cultura; La tavola inizia al mercato; Due millenni di cucina italiana; Regine & Re di cuochi; La creazione del gusto; Il teatro del piatto e Scenari Futuri.
L'esposizione si estende su duemila metri quadrati che hanno permesso di sviluppare un corpo centrale, dove la mostra dedica ad alcuni grandi cuochi moderni e contemporanei che hanno inciso nella cucina d’ autore. Il comitato scientifico e culturale, presieduto dal coordinatore Marco Bolasco, ha selezionato e coinvolto nel progetto: Massimiliano Alajmo, Guido e Lidia Alciati, Matteo Baronetto, Heinz Beck, Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo, Giuseppe e Mirella Cantarelli, Moreno Cedroni, Enrico e Roberto Cerea, Antonello Colonna, Carlo Cracco, Enrico Crippa, Pino Cuttaia, Gennaro Esposito, Alfonso Iaccarino, Antonia Klugmann, Paolo Lopriore, Valentino Marcattilii, Gualtiero Marchesi, Aimo Moroni, Norbert Niederkofler, Davide Oldani, Angelo Paracucchi, Piergiorgio Parini, Fabio Picchi, Valeria Piccini, Fulvio Pierangelini, Niko Romito, Nadia Santini, Davide Scabin, Salvatore Tassa, Mauro Uliassi, Gianfranco Vissani.

Esiste una zona
Bistrot che ospiterà le cene organizzate da alcuni dei cuochi in mostra e un bellissimo
Book&Food Shop dove comprare i libri dei protagonisti della mostra. Sono già previsti alcune chiacchierate, i
Talks, con i grandi chef e artisti, come il 22 marzo in Sala dei Camini alle 19, quando
Massimo Bottura, il critico d'arte
Achille Bonito Oliva e l'artista
Carlo Benvenuto dialogheranno con
Nicola Perullo, membro del comitato scientifico, professore universitario, critico enogastronomico e autore di decine di monografie su arte, cucina e vino.
Il tema sarà “La cucina è una coscienza in espansione”. Il 31 marzo ci sarà
Paolo Lopriore, il 4 aprile
Enrico Crippa, il 6 aprile
Fulvio Pierangelini mentre l’11 aprile
Niko Romito e il regista
Luca Guadagnino parleranno di “Etica, Riconoscimento, Rispetto”. Parlando di questa grande mostra con
Marco Bolasco non potevamo che partire dalla domanda: perché 33 cuochi?
«Il numero è davvero casuale, visto che il criterio di selezione che la commissione ha adottato è stato di individuare il cuoco tra quelli più incisivi sulla storia della cucina in ogni regione, settore e tipologia di cucina. La mostra pesca molto nel passato ma vuole dare una visione del presente e anche narrare le idee dei cuochi in chiave culturale, per far avvicinare soprattutto un pubblico variegato e non solo i cosiddetti addetti ai lavori».
Il nome della mostra "Regine e Re di Cuochi" è dettato dalla sede, vecchia residenza Sabauda, o ha una genesi diversa?
In Piemonte la casa Reale ha un ruolo significativo, tuttavia il comitato promotore si era proprio immaginato di presentare delle figure intese come carte che dominano un mazzo. Il resto è un semplice gioco di parole.
Come puoi sintezzare il progetto Talks?
I
Talks in programma hanno il compito di svelare i cuochi, ma l’intento è soprattutto far conoscere le sinergie artistiche che già i grandi protagonisti della cucina italiana elaborano da tempo:
Bottura e l’arte,
Crippa e le sculture,
Pierangelini e il jazz piuttosto che
Romito e il cinema.