28-01-2022
Stefano Sforza, classe 1986, di San Mauro Canavese, alle spalle ha esperienze con Pier Bussetti, Alain Ducasse, Luigi Taglienti quando era al Trussardi meneghino e al sabaudo Del Cambio ai tempi della gestione targata Riccardo Ferrero
A Identità Golose Milano sono arrivati i giorni, o meglio le cene, di Stefano Sforza, chef del ristorante Opera di Torino, fresco vincitore dei TheFork Restaurants Awards 2021, ospite delle cucine di via Romagnosi giovedì 27 e venerdì 28 gennaio. E' ormai da qualche anno che su queste pagine parliamo di come Sforza sia diventato, prima alla guida della cucina del ristorante Les Petites Madeleines del Turin Palace Hotel, poi grazie all'insegna della famiglia Cometto, lo chef emergente da tenere d'occhio a Torino.
Il suo arrivo a Milano, con un menu pensato per l'occasione, ha dimostrato tutta la sua bravura e la sua eleganza: lo chef di Opera ha deciso infatti di proporre al pubblico milanese un percorso di quattro portate tutte giocate sul filo della raffinatezza e della leggerezza, tra sfumature delicate e sapori puliti.
Perfetto e limpido esempio di questo approccio, l'antipasto Capasanta, litchees, brodo di sedano, uno dei due piatti di questo piccolo menu che si trova anche sul nuovo degustazione servito all'ombra della Mole. Un piatto che racconta di profumi e armonie sussurrate fin dal primo sguardo, con i suoi colori tenui ma caldi. Come ci aveva raccontato lo stesso Sforza, per l'idea del piatto conta anche il gioco, quasi un trompe-l'œil, che porta lo sguardo a confondersi tra capasanta e litchees, molto simili sia per cromaticità che per forma. All'assaggio si trovano invece i misurati contrasti fra diverse dolcezze, acidità e consistenze.
Capasanta, litchees, brodo di sedano
«Un altro risotto che va in questa direzione - prosegue Sforza - è il Risotto alla salvia che proponiamo al ristorante. Un riso completamente bianco, ma con un gusto di salvia molto intenso e naturale. Ma un altro esempio di questo genere di approccio si può trovare in un piatto completamente diverso, che ha come protagonista il piccione, una carne che io amo molto. In tutti i ristoranti in cui ho lavorato, il piccione viene sempre servito con il suo jus: così mi sono chiesto se fosse più buono il piccione o lo jus! Vogliamo valorizzare quella carne, quindi da Opera il nostro piccione lo serviamo completamente senza salsa, glassiamo appena le coscette, avendo come obiettivo la concentrazione del gusto del piccione».
Risotto, trota affumicata, aneto, mela al ginepro
Per chi scrive infine la sorpresa più bella di tutte è stato il dessert, l'altro piatto che si può trovare anche nell'attuale menu degustazione di Opera: Crème fraîche, carota, kiwi. La sottile base di sbrisolona serve come ad ancorare a terra un dolce invece etereo, soffice, con un sorbetto alla carota davvero buono, fresco, perfetto insieme all'insalata di kiwi e all'ariosa spuma di crème fraîche.
Merluzzo, maracuja, zucca brasata
Crème fraîche, carota, kiwi
Se siete ancora in tempo, non esitate a prenotare un tavolo per assaggiare la cucina di Stefano Sforza per la cena di venerdì 28 gennaio: cliccate qui per andare sulla pagina delle prenotazioni sul sito ufficiale di Identità Golose Milano.
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano
a cura di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
Ada Stifani del ristorante Ada Gourmet a Perugia; Davide Boglioli, executive chef di Enrico Bartolini al Mudec di Milano; Giancarlo Perbellini da Casa Perbellini 12 Apostoli, Verona; Enrico e Roberto Cerea con Simone Finazzi, Da Vittorio a Brusaporto: i protagonisi della cena di giovedì 12 settembre a Identità Golose Milano
Mousse alle mandorle, fragole e sorbetto al lime è la creazione fresca ideata per l'estate da Giada Riverso, pastry chef del ristorante Identità Golose Milano