06-10-2021
Gianluca Gorini intento a grattare il tartufo di Appennino Food Group al pass di Identità Golose Milano
Gianluca Gorini, lo chef del ristorante DaGorini di San Piero in Bagno (Forlì-Cesena), tra le sue doti ha la grande capacità di unire una visione sicuramente contemporanea della cucina con un approccio antico, legato alla cultura contadina della terra dove vive e lavora, e a un rispetto profondo per gli ingredienti che sceglie di utilizzare. Una dote che è stata ampiamente messa mostra nella cena che lo ha visto protagonista a Identità Golose Milano martedì 5 ottobre, una delle cene targate "Tartufo tutto l'anno" e realizzate in collaborazione con Appennino Food Group, che nei prossimi mesi porteranno molti chef a dedicare al tartufo di stagione dei menu speciali.
Per Gianluca Gorini - premio "Sorpresa dell'anno" per la Guida Identità Golose 2015 e poi quello "Miglior chef" per la stessa Guida, ma nel 2019 - interpretare il tartufo non può significare usarlo semplicemente come un ingrediente prestigioso da giustapporre su un piatto finito. Il suo approccio l'ha portato invece a immaginare dei piatti che avessero nel tartufo un ingrediente chiave, in un dialogo ricercato e affascinante tra le diverse componenti della ricetta. Chiacchierando con lui una volta finito il servizio, ci siamo fatti raccontare quali siano le cose su cui sta lavorando in questo periodo, quali gli stimoli che guidano la sua costante ricerca.
Le brigate di DaGorini (in trasferta) e di Identità Golose Milano
E' un altro aspetto su cui stai conducendo la tua ricerca? L'elemento vegetale mi sta regalando nuove ispirazioni, sì, anche pensando al territorio. Ci troviamo in una realtà speciale, circondati dai boschi, dalle colline, dal selvatico, da frutta dimenticata, come la mela cotogna che si trovava in uno dei piatti di questa sera. Usare un ingrediente dimenticato come questo significa anche usare la visibilità che oggi abbiamo noi cuochi per sensibilizzare le persone e dare loro nuova consapevolezza. Vogliamo far riscoprire l'essenza di quello che siamo, ritrovando valore nell'agricoltura, nella cultura contadina e popolare... Non possiamo rischiare di perdere frutti come questi e quindi a noi cuochi spetta anche questo ruolo oggi, questo compito. I vegetali hanno avuto un'importanza fondamentale nella nostra storia popolare, anche recente: infinite famiglie si sono nutrite con questi ingredienti, con la raccolta di erbe spontanee e di frutta selvatica, mi sembra un aspetto culturale importante che voglio provare a valorizzare e difendere, usando sapori primordiali, ancestrali, all'interno di piatti contemporanei.
I protagonisti della serata
Al lavoro al pass
Uovo montato a caldo, Parmigiano Reggiano e tartufo bianco
Mela cotogna, mandorla, cicoria e tartufo nero al whisky torbato
Passatelli, estratto di porro alla brace, finferli e tartufo bianco
Ariete arrostito, verza, miso d’orzo, aglio dolce e tartufo nero
Zucca, castagne, tartufo bianco e infuso di cannella al rhum
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano
a cura di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
A Trevi (Perugia), in località San Pietro a Pettine, l'omonima tenuta - che commercializza tartufo - ha creato al proprio interno un ristorante che valorizza al meglio il pregiato fungo ipogeo. Siamo andati ad assaggiare....
Lo chef Michele Lazzarini di Contrada Bricconi, Oltressenda Alta (Bergamo)