07-05-2024
Daniele Campana seduto al suo nuovo Campana 12, sempre a Corigliano Calabro (Cosenza), a un passo dal suo Campana Pizza in Teglia: nel nuovo locale, dotato di tavoli, sono protagoniste le pizze tonde, ma sempre in teglia
La premessa In Calabria lo hanno definito il “rivoluzionario della pizza”, ma a quanto pare lui non si sente tale. Eppure l’innata passione per la pizza in teglia e per la Calabria, che Daniele Campana ha dentro di sé, lo hanno portato a fare cose impensabili e aprire un percorso di valorizzazione (di prodotto e territorio) su cui bisogna necessariamente incamminarsi. Con Campana si è insomma concretizzata una visione "alta" della pizza in teglia, che sposa il territorio e lo cucina andando ben oltre il concetto di “trancio”.
Oggi ci è chiaro. Quando nacque Campana Pizza in Teglia al civico 80 di via Nazionale a Corigliano Calabro (Cosenza), Daniele era considerato un folle. Era colui che aveva abbandonato la strada facile per avventurarsi in un percorso identitario e personale, attraverso topping pensati, ragionati nella loro creatività di gusto, stagionali e tutti realizzati con ingredienti locali selezionati da piccoli produttori. E per di più sulla pizza in teglia, quella spesso considerata la “cenerentola delle pizze”, ma lui era animato dall’intento di ridarle finalmente dignità. Per chiudere il cerchio della sua follia, Campana aveva deciso di abbinare per ogni “gusto di pizza” un olio, rigorosamente calabrese.
Fine febbraio 2024: Daniele Campana conquista, con Pier Daniele Seu e Massimiliano Prete, il premio Creatività per la prima edizione della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore
Rivoluzionario in tutto ciò può essere la forma, il modo, ma alla base di questo progetto intorno alla pizza c’è la ricerca dell’essenza, quella del gusto, che deve essere il più diretto possibile, che colpisce dritto al cuore e alla testa, che scatena ricordi di antiche ricette, di feste a tavola, di famiglia. Basta pensare alla sua Pomodoro: tre ingredienti essenziali come pomodoro, origano della Sila e olio da cultivar Dolce di Rossano, che si combinano in un equilibrio perfetto, un’alchimia di sapori e profumi che sono la sintesi dei luoghi vissuti. O ancora l’Idea di Frittella che ricompone perfettamente al palato il gusto, la consistenza e l’atmosfera delle feste natalizie quando la madre di Daniele preparava le frittelle di cavolfiore.
Da questi due esempi si intuisce subito che la strada battuta da Daniele Campana è sempre stata differente, va fuori la solita rotta.
Campana 12, il futuro è ora
Novità per Daniele Campana: posti a sedere, al Campana 12
Questo è il luogo dove tutto è nato, dove papà Franco nel 1990 aprì la sua attività di pizzaiolo. Oggi questo luogo rivive quell’essenza, ma lo fa in una forma sintetica e minimalista, dove il concetto prevale sulla forma, dove il sapore è elemento sostanziale che sprigiona da ogni spicchio di pizza. Ed è lo stesso Daniele a confermarci questo pensiero: «Per me Campana 12 non è solamente un’attività lavorativa. In questo progetto ho concentrato tutto il mio sapere e mi sono approcciato alla pizza con servizio al tavolo; ho scelto la forma tonda, ma sempre nella versione in teglia, dove soprattutto la mia parte emotiva esce fuori e si incontra con quella più razionale».
Degustazione di tonde
Il morso è pieno, croccante, ma non troppo, scioglievole in bocca e a tratti ruvido. Un morso che ti sazia, appagante nella consistenza e nel sapore. I topping si riconoscono subito, una vera ode alla Calabria. Torna la Pomodoro, c’è la Nduja (di maiale nero) e provola e quella al Salame con olive ammaccate tra le classiche. E poi c’è lei, la “Tonda di Campana”, ossia le versioni studiate appositamente per questo nuovo format. Solo 6 pizze: Rape & Salsiccia, Pipi & Patate, Patate & Pancetta, Zucca & Gamberi, Idea di Frittella e Omaggio a Napoli con scarola ripassata, uvetta, alici e olive ammaccate; le potremmo definire un viaggio in sei tappe lungo la regione, attraversando con guizzo contemporaneo la tradizione calabrese.
Rimane anche qui fondamentale il lavoro sull’olio, è infatti presente una carta degli oli con sei diverse cultivar (Frantoio, Carolea, Nocellara, Spezzanese, Dolce di Rossano, Verace e Pennulara) da abbinare di volta in volta.
In questo contesto aggettivi come gourmet hanno poco senso. «Siamo di fronte a un menu solido adagiato su basi forti e che vuole avere come risultato finale la qualità al palato. Il mio obiettivo è proprio questo: riuscire a tirare fuori il massimo del godimento dalle mie creazioni. Quello che per me è l’essenziale, che poi è il filo conduttore di tutta la mia vita».
U Sibbaresi (sotto, con le sarde)
Cookies dolci-salati
«Campana 12 è nato come un sogno, una provocazione – aggiunge a fine cena lo chef pizzaiolo - Volevo far capire che non è la forma che dà un sapore a un qualcosa che si mangia. Mi auguro che chi verrà a trovarmi comprenda la bontà del progetto».
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a cura di
Calabrese di origine e romana di adozione. Laurea in Scienze della Comunicazione. Dopo alcuni anni passati nell’editoria, si avvicina al mondo dell’enogastronomia, muovendo i primi passi tra redazionali, ricette da editare, social network e fiere di settore. Giornalista pubblicista, collabora con La Madia e Pizza e Pasta Italiana, è autrice del podcast Misticanza per Radio Food, di cui dirige il magazine. La sua passione è raccontare le storie di aziende e produttori. Amante del buon cibo, della pizza abbinata con il vino e dei libri. Fanatica di sport
Daniele Campana davanti al bancone del suo Campana Pizza in Teglia a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. Foto Tanio Liotta