Guida alla Guida

02-05-2023

Milano nascosta, 11 locali che non troverete in nessuna guida

Nessun fine dining pazzesco, trattoria contemporanea o imperdibile sushi. Solo 11 indirizzi in cui la redazione di Identità Golose ama passare del tempo, con persone che amano fare il loro mestiere

Trattoria Il Marinaio, via Cornalia 4, telefono +

Trattoria Il Marinaio, via Cornalia 4, telefono +390249460540

Riproponiamo di seguito una delle 10 Storie di Gola che arricchiscono la sedicesima edizione della Guida ai Ristoranti d'Italia, Europa e Mondo di Identità Golose, presentata lunedì 27 marzo e in continua evoluzione. Le Storie di Gola sono itinerari firmati da giornalisti o cuochi: non necessariamente insegne fine dining o trattorie ma inconsueti luoghi del cuore dell'autore, normalmente distanti dalle rotte consuete

Ogni anno, la rete e le guide cartacee straripano di consigli su Milano. Ma proprio le possibilità del digitale ci conducono spesso a un’inconsapevole omologazione: se uno raccomanda un certo indirizzo, allora anche il competitor è chiamato a farlo. Da questo pensiero è nato il senso della piccola guida che segue: sono tutti indirizzi che difficilmente troverete su altre guide. Niente di esclusivamente pazzesco di fine dining o cutting edge, nessuna trattoria contemporanea o imperdibile sushi. Solo qualche indirizzo dove noi della redazione di Identità Golose amiamo passare del tempo, con persone che amano fare realmente il loro mestiere.

Banaras
Per chi scrive, questo piccolo locale in zona Porta Romana ha rappresentato un “finalmente”: finalmente una cucina indiana a Milano fatta con cura, senza fronzoli o invenzioni creative, ma anche senza banalizzazioni. Il menu è ampio e spiccano gli ottimi antipasti, gustose le declinazioni dei pakora, e le molte proposte vegetali. Il nostro piatto preferito però è il Chicken Peshwari, con una squisita salsa a base di anacardi. (Niccolò Vecchia)

Bar La Siesta
Il nome a molti non dirà nulla, nemmeno agli avventori più affezionati di questo bar sulla “piazzetta di Cesariano”, vicino all’Arco della Pace, un’isola pedonale balzata alle cronache nell’ultimo biennio per l’accalcamento di ragazzi fino a notte fonda. Tanti di loro campeggiano davanti alla doppia vetrina di “Lee Fang”, il nome con cui la gente conosce il Bar La Siesta: sommelier cinese di un’umiltà e gentilezza impareggiabili, Lee Fang tiene nelle sue frigo-vetrine delle “bombe a mano” – come si dice -, cioè vini, per lo più ortodossi, per tutte le tasche e con ricarichi dignitosissimi. Per aperitivi piacevoli, seduti “sul muretto”. (Gabriele Zanatta)

Hu Lee Fang del Bar La Siesta, via Cesariano 9

Hu Lee Fang del Bar La Siesta, via Cesariano 9



Da Roberto
L'altra segnalazione, sempre ambro-messinese doc, è per la macelleria Da Roberto, in via Volta. È un piccolo emporio di golosità. Punta di diamante sono gli involtini (o bracioline, che dir si voglia), piccoli fagotti di carne di manzo ripieni di prezzemolo, formaggio e pepe, una delizia da terminare a casa, in forno o in padella, perfetta per le cene con amici. Ma il titolare Roberto Bonaffini, oltre alle splendide carni (siam pur sempre in una macelleria), propone anche salumi (oltre alla salsiccia condita o classica al finocchio, anche salame Sant’Angelo di Brolo o di suino nero dei Nebrodi…), pane di Montalbano, olio di San Pier Niceto, pignolata del maestro Lillo Freni, conserve di pomodoro, prodotti sott’olio, pepati, ricotte sia fresche che al forno, olive schiacciate, parmigiana di melanzane. E una caponatina da capogiro. (Carlo Passera)

Gastronomia Stadera
Nessun tavolo, fatta eccezione di qualche posticino all’esterno; banchi in condivisione e una piccolissima sala che si sviluppa in lunghezza e raccoglie tre punti focali: la gastronomia, un pass da cui si dispensano e vini e vivande, e una piccola cucina per i piatti espressi. Staderagastronomia contemporanea è nella sua semplicità uno degli indirizzi più sinceri di Milano dove lo chef Aldo Ritrovato condensa il mestiere in verdure-bufale-polpette-parmigiane-sartù d’asporto (e non) a piatti ben eseguiti, precisi, da mangiare in loco - un po’ nord, un po’ sud: tutti indistintamente strepitosi. (Marialuisa Iannuzzi)

Gerli1870
E’ il sogno di tutti avere un posto segreto in cui gustare buon cibo e valido vino, senza fronzoli inutili e salamelecchi fastidiosi, un angolino nascosto, frequentato da habitué che amano la riservatezza ed evitano accuratamente ogni forma di pubblicità. In pratica tutto quello che sta all’opposto del nostro impegno nel dare voce al meglio. In Milano l’insegna che più si avvicina a un puntino sulla carta è in via Ravizza 23, dove Paolo Reina, sua l’Antica trattoria del Gallo a Gaggiano, ha dato vita a Gerli1870 per celebrare una capolavoro senza tempo e senza confini: il Pollo arrosto. Lo fa già nell’indirizzo di sempre, ma in forma di Pollo alla diavola ovvero schiacciato e croccantissimo. Nel capoluogo invece, Paolo si è dotato di uno straordinario forno Josper grazie al quale cuoce ogni pollo a una temperatura così elevata da salvaguardarne ogni umore e succosità, persino dove non te lo aspetti, i due petti, sempre a rischio di risultare asciutti e stoppacciosi. Impossibile trovare un pollo arrosto più arrosto di questo. (Paolo Marchi)

I Compari
L’artefice de I Compari è Tommaso Cannata, messinese doc, classe 1964, panificatore con una lunga tradizione familiare nell'arte bianca. Nella città dello Stretto porta avanti la sua Cannata Sicilian Bakery, mentre sotto la Madonnina ha aperto appunto questo locale in via Menotti che è un panificio, gastronomia, pasticceria, ristorantino, di tutto e di più. Vi si trovano arancini, pane e panelle, mozzarella in carrozza, pasta al forno, involtini di pesce spada, cannoli, cassate, granite... Ma le nostre scelte sono soprattutto: il pane, tra i migliori in città, profumatissimo di grani antichi siciliani e anche in varianti golose; il pitone (un calzoncino con scarola, acciughe e tuma); la focaccia messinese (con acciughe, tuma, scarola, pomodoro, a crudo un filo di evo da Tonda Iblea e pepe. Crea dipendenza), i deliziosi carciofi ripieni di mollica. (Carlo Passera)

I Panini dell’Isola Verde di Mimmo e Anna
Proprio all’inizio della lunghissima via Novara, c’è un chioschetto di panini old-syle, con alcuni tavolini in plastica seminati sul marciapiede, all’altezza di una stazione taxi. È il luogo preferito di tutti gli interisti e milanisti che da anni vengono a farsi un panino crasto prima di incamminarsi in direzione San Siro (un chilometro circa più in là). I nostri due più gettonati sono il Vulcano (salamella, rucola, bufala affumicata, melanzane sottolio e un’indistinta salsina) oppure il Big (Hamburger con sottiletta, rucola, pomodoro, maionese e ketchup). Tornerete anche nei giorni in cui non ci sono partite. (Gabriele Zanatta)

Nowhere  - Coffee & Community
Il caffè è una cosa seria e da qualche tempo, a Milano, è anche un concetto in continuo divenire. Lo è soprattutto presso indirizzi come Nowhere, dove il ricordo di espressi bruciacchiati, buttati giù in pochi istanti sparisce una volta e per sempre. Meglio gustarlo il caffè, lasciandosi consigliare da chi ne ha fatto un piccolo tempio, in una rosea costellazione che accoglie pure kombucha, vini naturali, chai, torte da merenda, cookies giganti oltre che un brunch interessantissimo a tema global (burritos, buns, tacos, patatas bravas). Nowhere is the place. (Marialuisa Iannuzzi)
Nowhere, via Caminadella 15, +393519488252

Nowhere, via Caminadella 15, +393519488252


Re Fosco Bistrot
Un caffè e bistrot nel pieno centro di Milano, annidato in una piccola via pedonale non molto frequentata. Dalla colazione della mattina fino all’aperitivo è un porto sicuro per bere bene e assaggiare proposte semplici che dimostrano cura per la selezione di ottimi ingredienti. Nella vetrina di fronte al locale, un piccolo spaccio di prodotti agricoli, dalle verdure ai latticini. Ci si siede nel dehors, all’occorrenza coperto e riscaldato. (Niccolò Vecchia)

S’lab
Nel cuore della colorata Chinatown milanese, un indirizzo da non perdere per gli amanti di una pasticceria unconventional. In un ambiente colorato e minimal, sono protagonisti i mochi – tipici dolcetti cinesi a base di sottile pasta glutinosa – ripieni di panna, gel al litchi e rosa, le torte Mille crêpes al tè matcha, alla fragola, al mango o al cappuccino, i morbidissimi panini dolci Melon Pan ripieni di crema pasticcera e frutta. Ci sono anche la cheesecake nella versione soffice e le tartellette in pasta sfoglia ripiene all’uovo, tra i dolci più amati a colazione dai cinesi. Un luogo unico, in cui scoprire una pasticceria orientale moderna. I dolci sono rigorosamente artigianali e preparati con materie prime di alta qualità. (Annalisa Cavaleri)

S’lab, Via Paolo Sarpi 1,  02 3653 5586

S’lab, Via Paolo Sarpi 1,  02 3653 5586

Trattoria Il Marinaio
Qui la Milano è davvero segreta, ma altrettanto golosa. La trattoria Il Marinaio si trova in via Guglielmo Pepe 12, una strada nascosta che collega il colorato quartiere Isola alla stazione Garibaldi. Qui la cucina di pesce la fa da regina con vassoi di cruditè, Polpo alla piastra su purè di patate, Linguine vongole e bottarga, Pacchero all’amatriciana di tonno, un fritto misto croccante e da sogno. Ottimo rapporto qualità prezzo e la simpatia del titolare Danilo Priscindaro - attentissimo alla freschezza dei prodotti - e del suo team a condire ogni piatto. Una tavola segreta che merita di essere scoperta (Annalisa Cavaleri)


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