«Più di coloro che inseriamo in Guida, per noi è molto più difficile scegliere chi non confermare. Perché non basta stare bene a tavola, mangiando piatti che hai già provato tante altre volte. Quel che conta è soprattutto il nuovo e il buono: insomma, chi ha voglia di innovarsi ogni giorno».
Introdotto da Chiara Maci, conduttrice d’eccezione, esordisce così Paolo Marchi, fondatore di Identità Golose, sul palco del Centro Congressi Fondazione Cariplo, in occasione della presentazione della XIX edizione della Guida ai Ristoranti d'Italia, Europa e Mondo di Identità Golose 2026.

Da sinistra, Chiara Maci, che ha condotto la presentazione del mattino,Claudio Ceroni e Paolo Marchi
Una sala gremita, gli amici di sempre di Identità, partner, cuochi, maître e personale di sala, la stampa del settore: la presentazione della Guida è l’evento di punta di comunicazione di tutte le attività venture e, infatti, non è troppo presto per parlare di Identità Milano, il Congresso di Identità Golose che, per il 2026, lascia slittare le date canoniche di fine gennaio/febbraio agli inizi di giugno – l’appuntamento è per i prossimi 7, 8 e 9. E un’anticipazione sul programma già lascia pregustare nomi del calibro di Alexandre Gauthier, Dominique Crenn, per citarne alcuni, ma anche la partnership con Festa a Vico – in programma in Costiera Sorrentina subito dopo Identità Milano - e, non a caso, il gran finale del Congresso sarà firmato dallo chef ideatore del Festival, Gennaro Esposito.
Ma torniamo alla Guida: fluida e dinamica perché digitale e, infatti, a breve farà il suo ingresso un blocco di nuove insegne, vantaggio assoluto rispetto alle versioni cartacee che restano pressoché immutabili per un anno intero, senza possibilità alcuna di modifiche.
A proposito di digitalizzazione, Identità lancia un'ulteriore novità, perchè a partire dal 15 dicembre tutte le guide (quindi, Ristoranti, Pizza&Cocktail, ma anche le Bollicine del Mondo) – al momento disponibili sul nostro sito - saranno raggruppate in un’unica app, come commenta Claudio Ceroni, Fondatore di Identità Golose e Presidente MAGENTAbureau: «Anche quest’anno la nostra Guida ai Ristoranti si distingue per la sua unicità. Una guida disponibile gratuitamente online, dedicata all’attualità delle cucine da non perdere in Italia e nel mondo che non da’ votazioni, ma il cui riconoscimento rappresenta la valutazione stessa. Anche quest’anno una grande novità, sia dal punto di vista tecnologico, che di fruizione, nella presentazione di un’unica app, che riunirà tutte le guide di Identità Golose».
Attraverso pochi click sarà possibile visualizzare e conoscere i più validi ristoranti della scena nazionale e internazionale, ma anche le pizzerie d’autore, i cocktail bar di tendenza, del Bel Paese e oltre confine. Una mappa dettagliata unificata, dotata di un sistema efficace di filtri e geolocalizzazione, per scoprire ogni sorta di locale nel raggio d’azione indicato.

Maddalena Fossati, Paolo Marchi e Claudio Ceroni
Eccellenza diffusa, qualità, unicità, perché la Guida, lo ricordiamo, è soprattutto una celebrazione del buono della cucina italiana - e non solo -, candidata a Patrimonio culturale immateriale dell’umanità UNESCO. Siamo ormai agli sgoccioli dell’esito finale del Comitato intergovernativo che giungerà il prossimo 10 dicembre, una missione di cui è (stata) grande promotrice Maddalena Fossati, direttore editoriiale de La Cucina Italiana, presente sul palco della Fondazione Cariplo: «Un sogno personale è diventato il sogno di tutti, e questo per me è motivo di orgoglio. Abbiamo preso atto di un cambio tangibile della percezione di questo progetto nel tempo. All’inizio eravamo pochissimi, ma anche chi ha remato contro di noi, ci ha resi ancora più forti. Ora invece siamo in tanti, e questa impresa resterà grandiosa proprio per questo».
Ma quali sono i numeri dell’edizione 2026 della Guida ai Ristoranti di Identità Golose?
Ce li illustra in breve Gabriele Zanatta, curatore della Guida ai Ristoranti: ben 1152 insegne selezionate, provenienti da 50 paesi, spaziano tra ristoranti, trattorie, osterie, banchi sushi, gastropub, cevicherie e altre tipologie di locali della ristorazione italiana e mondiale dando forma alle nuove tendenze del gusto. L’Italia si conferma protagonista indiscussa con 903 insegne: qui la regione più rappresentata è la Lombardia con 194 indirizzi, seguita da Veneto (79), Piemonte (78), Lazio (74) e Toscana (69). 170 i nuovi ingressi di questa edizione, realtà giovani che riflettono l’incessante evoluzione del mondo fine dining e arricchiscono il panorama culinario con la loro cucina creativa e di qualità. Fuori dai confini nazionali, infine, la guida raccoglie 249 indirizzi nel mondo, segno di una scena internazionale che cresce, sperimenta, e si rinnova di anno in anno.
«Cosa ci aspettiamo alla luce di questi dati? – commenta Zanatta – Sicuramente più spazio alle cuoche donne, in questo mondo dominato dalla presenza maschile, e soprattutto la necessità di colmare un gap salariale, ma anche di ruolo. Poi è necessariia una profonda riflessione sull’apparente crisi del fine dining, e sulla necessità, in tal senso, di avere un business plan perché un’attività abbia sviluppo e resista oltre i primi due anni, come ci ha insegnato dal palco di Identità Milano 2025, Ferran Adrià. Solo poi viene la creatività».
Tendenze, sfide, ma soprattutto storie, e non a caso tornano come di consueto proprio le Storie di Gola, speciali racconti e approfondimenti di esplorazione enogastronomica, con tre firme d’eccezione: Rafael Tonon, che ci conduce tra i ristoranti di Porto, Jay Cheshes attraversa la scena newyorkese, mentre Nicola Lee apre una finestra sulla vibrante Singapore. Tre voci lontane ma complementari, capaci di raccontare città diverse attraverso le loro tavole e di offrire una prospettiva originale su come sta evolvendo la cucina in importanti metropoli del mondo. Accanto allo sguardo internazionale, tre approfondimenti dedicati ad altrettante importanti categorie italiane: 52 gelaterie virtuose, 22 pasticcerie proiettate nel futuro e 40 panifici speciali.
Ultimo, ma non per ordine di importanza, nel corso della presentazione sono stati svelati i premi alle Giovani Stelle riconosciuti ai protagonisti under 40 che si sono distinti in Italia e all’estero, valorizzando il loro contributo e incoraggiandoli a spingersi oltre.

IL MIGLIOR CHEF - Davide Di Fabio, Dalla Gioconda, Gabicce Monte (Pesaro-Urbino). Premia Berto's con la seguente motivazione: «Nato a Rho (Milano), cresciuto in Abruzzo e formato in Emilia, ha trovato nelle Marche il luogo in cui progettare, in silenzio, la sua tavola. In poco tempo ha innestato su radici già solide uno stile molto riconoscibile per tecnica, freschezza, responsabilità. Un esempio per i cuochi che verranno».

LA MIGLIOR CHEF - Arianna Gatti, Forme Restaurant, Brescia. Premia Acqua Panna e S.Pellegrino con la seguente motivazione: «Origini abruzzesi, formazione bresciana, in poco più di due anni ha saputo sintetizzare i sapori delle sue terre con identità ed efficacia. Già premiata come sous chef dell’anno, 6 anni dopo scala il gradino più importante per la grinta, i sapori e l’eleganza di una tavola che dimostra prima che raccontare».

IL MIGLIOR CHEF INTERNAZIONALE - Jeremy Chan, Ikoyi, Londra. Premiato con la seguente motivazione: «Un’irresistibile linea piccante, le spezie che danno ricchezza e profondità, tradizioni di cucina che vanno oltre l’eurocentrismo del fine dining. Nell’omologazione che impera, poche tavole ci hanno colpito per stile e personalità più di quella di Jeremy Chan»

SORPRESA DELL’ANNO - Tina Marcelli, Johanns all’Amonti Chalet Resort, Molini di Tures (Bolzano). Premia Metro con la seguente motivazione:«Originaria dalla Valle Aurina, vicino all’Austria, d’origini umbre per parte di papà, è una cuoca che fonde le sue altezze e i suoi territori raccontandoli in un nuovo e bellissimo ristorante, proprio in Valle Aurina. Profeta in patria».

IL MIGLIOR SOUS-CHEF - Alessandro Cornali, L’Argine a Vencò, Dolegna del Collio (Gorizia). Premia Divine Creazioni by Surgital
con la seguente motivazione:«Bergamasco, nipote e figlio di ristoratori, non si accontenta di crescere tra i fornelli di casa e così apprende il mestiere spiando il lavoro di grandi maestri, in Francia e Stati Uniti soprattutto. Instancabile lavoratore, poliglotta, oggi è colonna di cucina di una tavola simbolo del Friuli Venezia Giulia».

LA MIGLIOR SOMMELIER - Valentina Bardini, Al Gatto Verde, Modena, in foto con Cristina Ziliani che consegna il premio Guido Berlucchi
con la seguente motivazione: «Genovese di nascita con esperienze in Toscana, nel 2021 approda nel cuore della campagna emiliana armata di talento, curiosità e un desiderio: esprimersi sul vino e sul bere miscelato. Lo fa con abbinamenti insoliti, seguendo il flusso creativo di un laboratorio in continua evoluzione».

IL MIGLIOR SOMMELIIER - Patrizio Pizzi, Idylio by Apreda, Roma. Premia Famiglia Cotarella con la seguente motivazione: «Romano di nascita, affina la sua passione per il vino in importanti insegne, in Italia e oltre. Dal 2024 si esprime a due passi dal Pantheon, connettendo in modo brillante le identità delle vigne, le complessità dei territori e il gusto dei clienti».

SERVIZIO E ACCOGLIENZA - Due Camini a Borgo Egnazia, Savelletri (Brindisi). Premia TheFork con la seguente motivazione: «Il racconto non facile di una tavola vegetale al 100%, i sorrisi e la competenza di ragazzi all’accoglienza di una decina tra bar e ristoranti vari, l’ospitalità come missione di un intero borgo simbolo di Puglia». In foto, da sinistra, il General Manager Giuseppe Cupertino, lo chef Domingo Schingaro e Country Manager di TheFork Italia, Carlo Carollo

IL MIGLIOR CHEF PASTICCIERE - Aurora Storari, Substance, Parigi. Premia Molino Dalla Giovanna con la seguente motivazione:«Romana giramondo, nel 2023 apre a Parigi con il compagno chef, attirandosi le lodi di critica e pubblico. Pasticciera atipica, ama infrangere le divisioni rigide tra cucina e pasticceria col grimaldello delle dolcezze naturali e delle acidità che definiscono un’intensa esperienza trans-nazionale».

IL MIGLIOR MAÎTRE - Marco Matta, Verso, Milano. Premia Kettmeier con la sguente motivazione: «Toscano di Livorno, dopo una carriera intensa a lavorare in Italia e oltre, nel 2022 avvera il suo sogno: diventare direttore di un grande ristorante. Lo fa in piazza Duomo a Milano, con un grande senso della cerimonia e una competenza enciclopedica sul vino».

GIOVANE FAMIGLIA - Famiglia Chiodi Latini, Antonio e Giorgia Chiodi Latini, Chiodi Latini, Torino. Premia Olitalia con la seguente motivazione: «Il papà è uno vero alchimista dei vegetali, la figlia valorizza il lavoro in sala con proposte sempre originali e un impegno instancabile su più fronti. Due generazioni che danno vita a un progetto di grande personalità».

IL MIGLIOR FOOD WRITER - Penelope Vaglini, Co-Founder Coqtail - for fine drinkers e Managing Editor Print & Web Robb Report Italia. Premia Identità Golose con la seguente motivazione: «Prima i cocktail bar, poi la ristorazione e l’ospitalità. Armata di passione, talento e punti di vista sempre originali, è diventata voce autorevole della rivista online e cartacea “Coqtail – for fine drinkers”».

CONTAMINAZIONI - Mykyta Bida di Radici, Ristorante in Vigna a Le Marne Relais, Costigliole d’Asti (Asti). Premia Valko con la seguente motivazione: «Ucraino di nascita, cresciuto all’ombra del mestiere di Cannavacciuolo ed Enrico Crippa, da qualche tempo esprime un’interessante idea di cucina che mescola le origini est europee agli ingredienti di Langhe e Monferrato».

SPERIMENTAZIONE IN CUCINA - Marco Massaia, Gagini, Palermo. Premia Latteria Sorrentina con la seguente motivazione: «Trovare nuove vie, incrociando culture gastronomiche molto distanti. È la sintesi di questo giovane chef torinese, ora alle prese con quell’incredibile caleidoscopio di profumi e sapori che è il patrimonio agroalimentare siciliano».
IL MIGLIOR FOOD CONTENT CREATOR
- Aurora Cavallo - @cooker.girl. Premiata con la seguente motivazione: «Piemontese di Saluzzo, si è affermata già molto giovane e in modo travolgente nell’universo social del food. Le sue doti: una formazione nel campo della ristorazione globale, un’empatia notevole con la sua audience e una grande attenzione ai temi della sostenibilità».
IDENTITÀ DI PASTA - Genovesini rigati con aglio, olio, peperoncino e telline di Gaetano e Pasquale Torrente, Al Convento, Cetara (Salerno). Premia Pastificio Felicetti
con la seguente motivazione: «Per Identità di Pasta premiamo un piatto che segna un doppio passaggio generazionale: quello tra padre e figlio nella cucina di un’insegna importante della Costiera Amalfitana ma anche quello degli Spaghetti con le vongole che diventano qualcosa di più: il passato che si veste di futuro».