Rinnovare l’ospitalità e il territorio, ma anche ridisegnare l’offerta immobiliare e infrastrutturale, senza trascurare aspetti cruciali come accessibilità, inclusività e sostenibilità, ancor più rispetto a un territorio fragile qual è quello delle cime Patrimonio Unesco. È così che Cortina d’Ampezzo, già inserita nel comprensorio sciistico Dolomiti Superski, si prepara in vista delle Olimpiadi invernali 2026, con l’obiettivo di diventare appealing come Saint Moritz. In un dialogo aperto tra il mondo dell’ospitalità, del design e del turismo, perché l’importante appuntamento invernale sta attirando molti investimenti stranieri, in particolare di catene alberghiere internazionali che porteranno nella conca ampezzana una clientela estera, fortemente esigente in fatto di benessere, ristorazione e anche sostenibilità, alzando così l’asticella della qualità dell’offerta ricettiva. «Cortina può arrivare ad avere la stessa immagine e appeal di località rinomate come Kitzbuhel, Megeve, Davos, Zermatt, Saint Moritz», ha spiegato Giorgio Bianchi, business development Pkf Hospitality Group, sottolineando che le Olimpiadi sono l’occasione per riportare Cortina all’altissimo livello internazionale che merita, facendo da apripista al riposizionamento di altre destinazioni montane italiane.

Veduta esterna del Faloria Mountain Spa Resort

Il ristorante del Faloria Mountain Spa Resort
A fargli eco
Andrea Ferrazzi, direttore generale di
Confindustria Belluno Dolomiti: «I turisti arrivano in un territorio se è vivo e ben servito, mentre le località montane stanno perdendo abitanti e diventando poco attrattive perché si riducono i servizi. Nelle Dolomiti bellunesi perdiamo 1.000 abitanti all’anno, soprattutto giovani. Invece dobbiamo farli rimanere e anzi farne arrivare di nuovi». Per il cluster montagna paesi di provenienza delle prenotazioni restano in linea con gli anni precedenti, con l’Italia al primo posto (41%), come aveva sottolineato
Alfredo Petrone, general manager di
Faloria Mountain Spa Resort. A seguire, la Gran Bretagna (12%), salgono rispetto al 2019 le prenotazioni dagli Stati Uniti, Svizzera, Francia, Germania e Svezia.
Il business ricettivo ad alta quota è in crescita secondo i dati Blastness: nei primi nove mesi del 2023, le prenotazioni online in montagna sono salite del 12% rispetto allo stesso periodo del 2022 e molto oltre i dati registrati nel pre-pandemia (+94%). Anche la marginalità degli alberghi sta aumentando, attestandosi intorno al 20-25 per cento, con una tariffa media di 390 euro a notte. In particolare, nel 2022 il top performer a Cortina è stato il Cristallo Luxury Collection, ora chiuso per ristrutturazione dopo l’acquisizione da parte del fondo inglese Attestor Limited e al nuovo accordo di gestione con Mandarin Oriental. Nel 2022 l’hotel ha fatturato 8,7 milioni di euro, che significa 125mila euro a camera, mentre il volume di ricavi del Rosapetra Spa Resort è di 3,5 milioni, ossia 106mila euro a chiave.

La nuova Lobby del Grand Hotel Savoia, A Radisson Collection Hotel di Cortina

La terrazza panoramica del Grand Hotel Savoia, A Radisson Collection Hotel
Secondo
World Capital Group il mercato del real estate in montagna è dislocato su tre destinazioni top che sono
Cortina, Madonna di Campiglio e Courmayeur. Cortina è prima nella classifica per valore delle transazioni e tra i più importanti deal si citano, oltre al Cristallo,
Hotel San Marco venduto per 5 milioni (100mila euro a chiave),
Hotel Italia per 4,3 milioni (123mila a camera),
Hotel Ancora per 20 milioni (408mila a chiave) e
Gran Hotel Savoia per 70 milioni (395mila a chiave). Intanto sono di prossima apertura nuove insegne, che vanno ad aggiungersi ai grandi hotel che hanno fatto la storia della destinazione, come il
Grand Hotel Savoia, A Radisson Collection Hotel, in primis, completamente rinnovato e ampliato con le
Residenze: è della stessa proprietà il cantiere di
Ampezzo, cinque stelle lusso che offrirà uno standard di servizio ancora più alto.

L'HOTEL de LEN si ispira alla natura, alla ruralità, alla ricerca del benessere sostenibile

Il Salotto dell'HOTEL de LEN

La vista dalla Spa dell'HOTEL de LEN
Oltre al rebranding Mandarin Oriental del Cristallo destinato a coprire una domanda ultra lusso, è atteso il nuovo
Falkeinsteiner, ha aperto nel gennaio 202 l’
HOTEL de LEN del
Gruppo Arsenale gestito da Egnazia Ospitalità Italana che gestirà anche l’
Hotel Ancora rilevato da Renzo Rosso per 20 milioni di euro, mentre il
Rosapetra è gestito da
Relegance dopo il passaggio di mano (è stato rilevato da
Manuel Faleschini, titolare dell’azienda veneta
Waycap). Rebranding anche per l’
Hotel San Marco Design Hotel e il
Concordia Parc Hotel new Autograph, entrambi del
Gruppo Marriott International, senza dimenticare il
Gran Hotel Miramonti, mentre è stato dato il via libera al nuovo progetto di ristrutturazione del Ex stazione che diventerà un nuovo hotel di 40 camere.
Il modello portato avanti dalla destinazione, si diceva, è quello di un Turismo accessibile e inclusivo, in primis perché Cortina ospiterà, oltre alle Olimpiadi invernali, le Paralimpiadi. L’obiettivo non è solo l'apertura a un pubblico di persone con disabilità, ma l'accessibilità per tutti, indipendentemente dalle condizioni di ognuno. È un cambiamento di paradigma che rende possibile una vera inclusività, per tradurre questa opportunità, la più grande degli ultimi decenni, in investimenti durevoli per le Alpi italiane.