19-12-2004

Genovese, il Pagliaccio

Roma Anthony Genovese è un calabrese nato in Francia nel ’68 e pronto a spadellare le prime cose in Costa Azzurra. Soprattutto, Anthony Genovese è un cuoco che sa stare ai fornelli. A fine millennio è stato applaudito per i consensi raccolti al Rossellinis a Ravello sulla Costiera Amalfitana, una splendida avventura alla quale avrebbe dovuto far seguito un’altrettanta felice esperienza con una insegna romana. Il progetto è durato però poco per problemi che nulla avevano a che fare con i piatti. Dall’aprile del 2003, Genovese è il titolare nella capitale del Pagliaccio in zona Campo dei Fiori. La via è lunga e stretta, di quelle che affascinano anche se le macchine sono parcheggiate ovunque. Del resto Roma è così: una bellissima donna che può permettersi il lusso di non farsi la doccia ogni mattina perché tanto è così affascinante da trovare sempre ammiratori pronti a far finta di niente. Anthony ha scelto come nome e come simbolo del posto un clown perché far ridere è la cosa più difficile al mondo o, meglio, è facile far ridere per le sciocchezze che si combinano, molto più difficile invece avere sempre la capacità di recitare battute, la bravura di indossare ogni giorno il volto dell’ allegria, anche quando si ha la tristezza nel cuore. È una professone seria, dura, da grandi attori. Il Pagliaccio ha due sale da pranzo (per la seconda si scende), e un salottino sulla sinistra per rilassarsi. I più scelgono di desinare nel secondo vano, io ho invece optato per l’ingresso perché mi faceva piacere gettare lo sguardo in cucina quando il gioco della porta me lo permetteva. Anthony ha nell’alsaziana Marion Lichtle una compagna nella vita e una socia, nonché pasticciera, sul lavoro. In sala invece Paolo Dianini, in cantina Kana Oia. Nulla in quello che arriva a tavola è scontato, ci sono spunti nuovi e felici in ogni momento come nel menù degustazione intitolato Dal mio cuore alla tradizione. Chi lo conosce bene sa che se ordina l’Insalata di puntarelle con agnello, crema di lattuga e ricotta gli arriverà un agnello declinato in svariati modi e con un’idea di insalata a macchiare di biancoverde il piatto. Io che avevo chiesto un’insalatissima ci sono rimasto un po’ così. Ma è un dettaglio perché al Pagliaccio si sta bene e si mangia bene, se poi le quantità nel piatto fossero meglio calibrate saremmo davanti a un grande della ristorazione capitolina. È come se Genovese fosse tormentato da un qualcosa di cui ancora non viene a capo. .

IL PAGLIACCIO
in via dei Banchi Vecchi 129/a a ROMA
Telefono: 06.68809595 Sito: www.ristoranteilpagliaccio.it
Chiusura: tutta domenica, lunedì a pranzo e 9/17 gennaio
Prezzi medi: antipasti 16 euro, paste 14, secondi 19, dolci 10 Menù degustazione: 40/60 euro
Coefficiente di difficoltà: buona, cucina d’autore

Cibi Divini

I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it

a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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