26-09-2020
Enzo Di Pasquale è sempre a Giulianova, ma da un anno con l’altro (ne avevo scritto qui nel gennaio 2019) è passato da un locale lungo la statale 16 a uno, l'Aprudia, in Giulianova Alta che è la metà storica, ben più affascinante. Il Covid-19 ha rallentato i suoi passi, non poteva essere altrimenti. Non è stato facile rinascere tra nuove mura e lo ha scritto lui stesso in questo sito a metà maggio: «Non ritengo di essere pazzo, anche se alcuni credono il contrario. Il motivo è molto semplice: pensano che non debba farlo. Pensano che non debba aprire il mio nuovo ristorante. I lavori erano appena iniziati quando li ho dovuti sospendere, i primi giorni di marzo, ovviamente per il sopraggiungere dell'emergenza. Avevo già annunciato l'inaugurazione del locale, fissandola ad aprile. Tutto rimandato».
Enzo Di Pasquale, chef-patron di Aprudia a Giulianova (Teramo)
Cicale di mare e tapioca
Ceppelletti anatra e bufala
Manzo, brodo dashi, bieta verde
Costine di maiale, ostriche, coriandolo
Spaghetto alla rapa rossa, salsa curry e cocco
E il nome Aprudia, da dove arriva mai? «È una crasi tra aprùtium, il termine del latino medioevale che prese a indicare l'Abruzzo, e la parola greca δίαιτα (diaita), ossia abitudine, modo di vivere, da cui il latino diaeta e il nostro dieta». Che qui si rivela deliziosamente ricca.
I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it
a cura di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi