10-01-2013
Alberto "Paltro" Paltrinieri fa il check delle uve tra i suoi filari di Sorbara (Modena), 15 ettari nella zona del Cristo, tra Secchia e Panaro, +39.059.902047. Sei le etichette di Lambrusco: Radice, Leclisse, Greto, Piria, Sant'Agata e Grosso
Normalmente, quando il mestiere del vino si ripete per generazioni, si sente spesso la frase "fin da bambino ho respirato l'aria intrisa di mosto". Come se essere un figlio d'arte fosse naturale. Come se valesse l'assioma nasci-a-due-passi-da-una-vigna-sei-un-predestinato. Sorbara (Mo) 1926. Tuo nonno ha iniziato a fare il vino, tuo padre ha continato e tu cosa farai? Alberto Paltrinieri, Paltro quasi per tutti, quando ci racconta di come è andata quando suo padre gli ha messo in mano l'azienda non assomiglia per niente ai suoi vini. Spuma zero, fermo come il più imperturbabile dei Sangiovesi; e lui fa Lambrusco. Il lavoro in vigna, la vinificazione, il metodo charmat li ha sempre respirati, ma per uno che amava soprattutto la filosofia e la storia dell'arte non sono stati niente di poetico. "Fare il viticoltore e appassionarmi a questo lavoro è una cosa che ho maturato piano piano. Nessuna pretesa o imposizione da parte dei miei, però a un certo punto sono dovuto partire da quello che c'era e non da quello che mi mancava". Se lo conosceste, fareste fatica a credere che un uomo con questa faccia larga, con queste mani larghe possa non essersi incaponito e, con pazienza, possa aver lasciato che il tempo, così come fa fruttare le sue viti, lo persuadesse della bontà della strada che proprio lì conduceva.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
Milanese incastrato dalla Romagna. Copywriter. Vorrebbe invecchiare in una botte di rovere. Twitter @martinolapini