25-12-2021

Nel sud della Valle del Rodano, i vini di Mont Ventoux, l'Etna francese

Conosciamo la storica cantina Chateau Pesquiè della famiglia Chaudière: «I nostri nettari sono bilanciati e freschi, ma la conservazione dell'acidità naturale dipenderà dal futuro andamento climatico»

Uno scatto aereo dei vigneti ai piedi di Mont Vent

Uno scatto aereo dei vigneti ai piedi di Mont Ventoux, nel sud della Valle del Rodano in Francia

Dire che Ventoux sia l’Etna francese ad alcuni può sembrare un’affermazione piuttosto audace, specie grazie al grande successo di mercato dei vini del vulcano siciliano. Eppure, il Mont Ventoux, questo massiccio di 1.900 metri che spunta alla fine della valle del Rodano, di similitudini con l’Etna ne ha eccome.

Il nome deriva dal Mistral, il forte vento che spira da nord e che, su questa propaggine montuosa, soffia normalmente a ben 100 chilometri orari. Un microclima particolarissimo che, complice le altitudini e le pendenze (chi segue il Tour de France ne sa qualcosa), rende questa zona completamente differente dal resto del Sud del Rodano. Il Ventoux rappresenta, infatti, il confine tra la calda pianura francese che si affaccia sul Mediterraneo e le prospicenti Alpi. Questa particolare posizione permette escursioni termiche molto importanti, con notti che arrivano a 15°C durante l’estate e allungano il periodo di maturazione, con un mantenimento delle acidità e lo sviluppo dei polifenoli. L’intera area è biosfera dell’UNESCO per la grande biodiversità, un fattore che ha sensibilizzato tutti i produttori agricoli guidandoli verso la transizione a un’agricoltura sostenibile.

Ventoux è sempre stata nota per la produzione del vino sin da tempi antichi ed era diventata la zona preferita per l’approvvigionamento dei papi della vicina Avignone. Delle 27 varietà che si trovano nel Rodano del Sud, a Ventoux si possono usare sia varietà a bacca e rossa che a bacca bianca. Grenache, Syrah, Cinsault, Mourvedre e Carignan da un lato, Clairette Blanc, Bourboulenc, Grenache blanc e Roussanne dall’altro.  La produzione spazia quindi tra freschi vini bianchi, rosati floreali e rossi di grande concentrazione.

I vini della più antica cantina di Ventoux, Chateau Pesquiè, della famiglia Chaudière 

I vini della più antica cantina di Ventoux, Chateau Pesquiè, della famiglia Chaudière 

Una delle cantine storiche dell’area è Chateau Pesquiè, azienda a conduzione della famiglia Chaudière da tre generazioni. Questa azienda conta oggi 97 ettari non solo a vigneto, tutti certificati biologici sin dal 2007, mentre nel 2015 hanno iniziato a seguire pratiche biodinamiche. 

Frédéric Chaudière è uno dei due fratelli che segue ora lo Chateau e crede fermamente in questa zona del Sud del Rodano: «I vini di Ventoux sono sinonimo di freschezza e bilanciamento – spiega - hanno un ottimo rapporto qualità prezzo e, anche se poco conosciuti, crediamo siano una delle punte di diamante dei vini della Valle del Rodano». E il loro Quintessence rouge è effettivamente un vino da tenere sotto il radar. Una freschezza disarmante che bilancia i ben 15.5% e una concentrazione di frutto rosso e nero accompagnata da un corredo speziato (grazie all’80% di Syrah del blend) che lo rende veramente intrigante. Molto sapiente la gestione dei legni, che sono molto ben integrati, e chiusura lunga con tannini setosi. Un vino che anche in Italia, si difende egregiamente per convenienza, una proposta consigliata per qualità e bevibilità.

I due fratelli alla guida della cantina Chateau Pesquiè: Alexandre e Frédéric Chaudière

I due fratelli alla guida della cantina Chateau PesquièAlexandre e Frédéric Chaudière

Quale sarà quindi il futuro per questa AOC? Sempre Chaudière risponde: «C’è una grande dinamicità all’interno della DOC. Siamo 150 cantine che stanno portando sul mercato vini di grande complessità e concentrazione, ma allo stesso tempo freschi e con un grande profilo aromatico. La sfida del futuro sarà quella di mantenere la grande acidità naturale che bilancia i nostri vini a causa del cambiamento climatico». Qualcuno ha parlato di “rivoluzione Ventoux” e se queste sono le premesse, non vediamo l’ora di vedere cosa succederà in futuro.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Chiara Mattiello

Nata sopra un tino. I primi anni della mia vita li ha passati respirando la vigna e soprattutto la vinificazione, con la camera sopra il tino in fermentazione. Nel 2014 ha trasformato una passione in lavoro, cercando di mantenerlo una passione. Assaggiatore di vino, sommelier, brand ambassador, WSET Certified, attualmente sta studiando per concorrere al prestigioso Diploma WSET presso la WSET London School.

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