Fabrizio Marino
Animelle e spugnole in timballo di pasta, salsa di foie grasdi Yannick Alléno
Primo piano Su Identità Digitali, sette piccole rivoluzioni e un unico comune denominatore: la pasta
Marzia Varvaglione, classe 1989, è responsabile del marketing e dei nuovi mercati nell'azienda di famiglia
I Varvaglione dal 1921 conducono un’azienda che rappresenta un’eccellenza della Puglia enoica. Una masseria fiabesca alle porte del Salento, dove Cosimo Varvaglione con la moglie Maria Teresa conducono la loro azienda agricola. Da qualche tempo, però, si sono affacciati in cantina anche i loro tre figli Marzia, Angelo e Francesca che si occupano rispettivamente di marketing, agronomia monitorando la campagna e produzione in attesa di ultimare gli studi di enologia a Udine.
Una famiglia del sud legata alle tradizioni. Menti imprenditoriali, che dalla terra hanno saputo guardare avanti con lungimiranza per conciliare le nuove tecnologie in vigna e in cantina. I vitigni salentini prodotti spaziano dal Primitivo al Negroamaro, per non scordare la Malvasia Nera e Bianca, oltre all’Aglianico, il Fiano e la Verdeca.
La famiglia Varvaglione al completo
Un uvaggio di Sauvignon Blanc e Chardonnay. Un vino fresco e floreale intriso di naturalità, una vera testimonianza di chi è Marzia Varvaglione. Nata il 24 marzo 1989, a 12 anni desiderava fare la ballerina di danza classica con il sogno di studiare a Roma, in Accademia. Le sue ambizioni sfiorano l’idea di potersi trasformare in una grande étoile, ma la carriera sportiva prese il sopravvento.
Da li a poco divenne un’importante figura nella pallacanestro. Giocò, per alcuni anni, a livelli agonistici dapprima regionali, poi nazionali e infine europei. L’università non fu una priorità, tuttavia si trasferì a Milano per laurearsi con un Master post laurea in International Management.
Marfi, il vino dedicato a Marzia Varvaglione
Bionda, alta, eterea: una donna che sa bene ciò che desidera. Come ha iniziato a lavorare in azienda? «Stavo scrivendo la tesi di laurea e, per comodità, mi appoggiavo agli uffici. Un giorno passò il direttore commerciale e disse a mio padre che aveva necessità di assentarsi, suggerendogli di farsi sostituire proprio da me. Io trasecolai ma vidi mio padre accondiscendente. Così iniziò, quasi per caso. Sono un ariete, non solo astrologicamente parlando, non mi persi d’animo e mi buttai a capofitto nel lavoro».
Marzia con il suo amato Ercole
Progetti per il futuro? «Finora uno dei traguardi raggiunti in azienda è stato modulare il nostro marchio in Varvaglione 1921. Non siamo distribuiti in Grande Distribuzione e il peso del nostro fatturato nazionale è del 15%. L’esportazione domina il nostro volume d’affari. Produciamo 4 milioni di bottiglie vendute per lo più in Germania, Svizzera, Usa e Giappone. Stiamo esplorando nuovi mercati come la Polonia e il Belgio ma vorremmo incrementare la nostra presenza in Italia».
Vini classici e altri più moderni. A cosa si ispira per il restyling delle etichette? «Creatività e semplicità. Può sembrare paradossale, ma credo molto nel vestire una bottiglia con un’apparente semplicità per renderla fruibile da un pubblico più vasto».
L'azienda agricola e i vigneti
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo