Antonio Polzella
Coscia d’oca croccante con patate al fegato grasso e profumo di scalognodi Enrico Bartolini
Identità Golose Milano L'Hub spedisce la prima cartolina golosa da Messina, con i piatti di Luca Miuccio e Lillo Freni
Angela e Marianna Velenosi
Angela Velenosi, signora del vino dell’omonima azienda marchigiana, è l’ambasciatrice impeccabile del vino piceno. Un marchio che esporta in 55 paesi nel mondo, con un fatturato importante, peraltro molto sviluppato nel canale Ho.Re.Ca. Certo, vent’anni fa, la lungimiranza di Angela fu di equilibrare le vendite, cercando di bilanciare i canali, e questo oggi più che mai fa la differenza.
Conversare con questa donna del vino ci fa comprendere, ancora una volta, quanto le strategie del passato in un presente così incerto sono fondamentali. Una Velenosi positiva, in perfetto equilibrio di lucidità e lungimiranza, ci ha narrato cosa accade nel suo quartier generale marchigiano: «Le nostre tenute sono sempre state attive. Ci siamo adeguati subito alle norme di sicurezza per i dipendenti. I nostri codici di attività agricola e industria non hanno mai avuto un arresto formale. In verità all’inizio era complicato trovare i dispositivi di protezione. A fine febbraio ero appena tornata da uno dei miei tanti viaggi e mi stavo preparando per Prowein e, successivamente, il Vinitaly. Tutto si è bloccato. All’inizio provavo rabbia per questa situazione, senza rendermi conto della gravità, poi il sentimento si è trasformato in paura per i contagi, soprattutto dei miei ragazzi. Abbiamo 40 dipendenti e ho chiesto loro di non fare gli eroi, evitando di lavorare, restando a casa.
Angela Velenosi
Cosa pensa del mercato online e come si immagina la fase 2? In effetti sono quattro anni che puntiamo anche sull’online, e proprio nel mese di marzo è stato una bella scialuppa di salvezza. Il mio timore di contrazione più evidente sarà maggio, un momento che ha ancora troppi punti interrogativi. Quando hanno annullato il Vinitaly ho sofferto, perché io sono nata con questa grande manifestazione scaligera, un vero pilastro per il mio lavoro e per la nostra azienda. Certo occorre andare avanti, ma tutte le novità che desideravo presentare a Verona resteranno nel cassetto. Ho portato avanti solo il restyling dell’etichetta della nostra bollicina più prestigiosa, una produzione di duemila bottiglie, la Gran Cuvée Gold. Noi in questa fase dobbiamo rassicurare i clienti. I progetti importanti possono sostare in cantiere. La battaglia a questo virus non è stata vinta, è soltanto una guerra armata.
«Con mamma - continua - abbiamo esplorato le dinamiche commerciali, poi il marketing, e mi sono occupata anche dell’invio alla stampa di tutte le nuove annate dei nostri vini più rappresentativi. Sono molto attratta dal mondo del biologico, con cui stiamo lavorando da tempo. Qui in Velenosi c’è un controllo maniacale per l’uso della plastica, che abbiamo sostituito, in toto, con cartone e materiali biosostenibili. Mi rendo conto che questo virus ci ha cambiati e dovremo adottare comportamenti diversi dal passato, tuttavia sono fiduciosa che si potrà tornare alla convivialità che ci contraddistingue. Non vediamo l’ora di accogliere i nostri ospiti in cantina cercando di far conoscere “il piceno” a più italiani, che magari non hanno mai pensato di visitare questa porzione geografica delle Marche».
Marianna Velenosi
Come trascorre questo periodo di quarantena e quali progetti desidera lanciare alla riapertura? Dopo 36 anni in cui non mi sono mai fermata dichiarando, senza alcun dubbio, che la mia prima casa era l’aereo, ho dovuto attenermi all’immobilità. Una vita completamente stravolta che non mi piace affatto. Un lato più domestico che non mi appartiene, e lo dico con grande sincerità. In tutto questo periodo sono stata in ufficio, abbiamo spazi ampi per rispettare al meglio il distanziamento con alcuni dei ragazzi rimasti in sede. Devo ammettere che gli ascolani sono stati dei perfetti cittadini rispettosi di tutto ciò che il Governo ha imposto.
Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane DOCG "Verso Sera"
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo