Andrea Mattei
Una rosa che viene dall’orto…
Identità Golose Milano Creating Delicious Journeys: Valeria Piccini e Silvia Baracchi a identità Golose Milano
Ricominciamo dalle basi: un gesto concreto e metaforico al medesimo tempo, quello che compiamo con il Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg.
Perché certo, la missione è in cantina, dove avviene l’operazione fondamentale per far nascere la Docg. Soppesando via via con gli assaggi, si sceglie come assembleare le basi fino a quel momento di diverse caratteristiche e provenienze. Ma se regno di questa missione è la cantina, lo sguardo non può non correre fuori, dove tutto inizia. A quei paesaggi che questo inverno così esitante dipinge con particolare solerzia, tanto da far intravedere un futuro sempre più scolpito dal riconoscimento dell’Unesco. L’idea di far fiorire qui un turismo vivo e rispettoso, passa dai sogni che si vogliono trasformare in progetti: recuperare, ad esempio, vecchi casolari o il piccolo rifugio del nonno che può diventare un paradiso.
Marco e Giulia Rosanda
La produzione attuale deve vedersela con gli effetti della grandinata, ci spiegano, mentre si racconta il lavoro, tutto rigorosamente manuale. «Da qualche anno ho abbracciato la teoria di potatura di Simonit – spiega Marco – quindi seguendo il flusso linfatico naturale delle viti. Trovando anche gli speroni per sviluppare poi i tralci per l’anno a seguire».
In cantina, Marco guida le danze. Il freddo naturale doma gli iniziali profumi poi consente loro di sprigionarsi. La prima base assaggiata offre note floreali e di mela golden. Le scelte avverranno anche in base alle richieste dei mercati, ma sempre fedeli a se stessi, alla propria identità. Certo, già a questo punto ogni vigneto sta narrando la sua storia, con sentori diversi. La carezza della mandorla fa sentenziare: «Sarà una buona base per un vino colfondo». Come il Prosecco Valdobbiadene Docg Notae Colfondo: il rito è costituito dalla base messa in bottiglia in primavera dopo il riposo invernale sui lieviti. Con la seconda fermentazione, gli zuccheri subiscono la loro trasformazione e i lieviti si adagiano sul fondo della bottiglia.
Ci spostiamo di scenario, a Susegana, e anche le connotazioni di questa storia cambiano. Ma dietro, o meglio dentro, c’è sempre una grande passione. Marta Dotta ci conduce all’amore di una famiglia, gli Zago, per il vino. Il regno è qui, alla Tenuta 2Castelli .
Marta Dotta
In cantina troviamo Germano Furlan, che si prende cura delle basi e condivide con noi il delicato momento dell’assaggio, che indirizza verso la scelta più adeguata. Esploriamo la prima base: «Facciamo batonnage mensilmente, le temperature sono sugli otto gradi qui. Poi passeremo alla parte alta, verso Sud». L’extra dry offre i profumi floreali e lascia un lieve, intrigante pizzicore. Germano ci guida fino all’extra brut in autoclave; quindi torniamo nell’accogliente dimora profumata di legno per degustare il Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene Brut che ci accoglie giocando tra riflessi gialli e verdognoli, facendoci percepire sentori di mela verde e agrumi.
responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo