03-12-2019

Macallan, ovvero invecchiare bene

La storica distilleria di Speyside protagonista da Ceresio 7 con quattro prodotti di rilievo. La cronaca della degustazione

Degustazione guidata Macallan da Ceresio 7 a Milan

Degustazione guidata Macallan da Ceresio 7 a Milano: sugli scudi 12, 15, 18 yo ed Estate (le foto sono di Carola Ducoli)

Sono diversi gli “ingredienti segreti”, per dirla alla Kung Fu Panda, che gli scozzesi sostengono essere la chiave dell’eccellenza dei loro distillati. Elementi unici e introvabili altrove fanno dei whisky di Islay, Speyside, Highlands e Lowlands e di Cambeltown prodotti inimitabili e unici al mondo. Orzo, acqua, terra, torba e ancora fermentazione e distillazione sono i fattori di un successo planetario.

Tutto vero, ci mancherebbe. Forse però la quintessenza di un grande distillato risiede in un paio di fattori che devono assolutamente essere presi in considerazione. Il primo è la distillazione. Temperature, procedimenti e tipologie di alambicco influenzano decisamente la qualità del prodotto finale. Il secondo, decisivo, è l’affinamento. Quel lungo periodo nel quale il liquido sviluppa la sua personalità, cresce, smussa alcuni tratti per esaltarne altri. In un percorso che può durare decenni. La pensano così alla Macallan.

La storica distilleria di Speyside, nata nel 1824, pone un’attenzione quasi maniacale al processo di invecchiamento. Occorrono 5 lunghi anni per realizzare, da legni di quercia provenienti dalle foreste al confine fra sud della Francia e nord della Spagna e dalle regioni centrali degli Stati Uniti, le botti che conterranno, per molti anni, il prezioso distillato. Botti pensate e realizzate appositamente per Macallan. Curate nei particolari come una fuoriserie da 500 cavalli o un diamante da inserire in un collier. Prima riempite di Sherry, il liquido che si sposa meglio con il whisky, quindi spedite in Scozia nella nuova, bellissima distilleria Macallan. Qui incontrano il prodotto della distillazione dei 36 alambicchi di piccola taglia, 12 per la prima e 24 per la seconda distillazione, raccolto esclusivamente nel Fine Cut, quel ristretto range di temperatura fra i 68 e i 72°C. Il legno farà poi il suo lavoro, parlerà al whisky per donargli colore, aromi, profumi, personalità, carattere, prima di diventare un single malt della storica etichetta scozzese. 

Guglielmo Miriello, capo baman di Ceresio 7

Guglielmo Miriello, capo baman di Ceresio 7

Alcuni degli ultimi esemplari della casa scozzese - distribuiti in Italia da Velier, azienda leader per la commercializzazione di distillati di qualità - sono stati proposti in una degustazione al Ceresio 7 il rooftop con vista a 360° su Milano. Sotto la guida di Nicola Riske - brand ambassador Southern& Central Europe di Macallan  - i presenti hanno potuto assaggiare 4 prodotti fra i più rappresentativi della casa.

Il Macallan 12 anni double cask si completa nelle botti ex sherry Oloroso, fatte con legni spagnoli e americani, che regalano armonia, calore ed eleganza. Il colore è chiaro, i profumi sono di arancia candita, vaniglia, toffee e ginger. Nel finale esce bene il legno che resta persistente per un anytime whisky, perfetto per ogni momento del giorno soprattutto per l’aperitivo. Proprio con Macallan 12 yo E la mano esperta di Guglielmo Miriello, bartender del Ceresio7, ha proposto il suo Easy Rider con Amer picon, Saint Germain, sciroppo di tea al gelsomino e tonica Fever Tree.

Si aggiungono 3 anni, passati anche in botti americane ex Bourbon, per il Macallan 15 anni triple cask. Uno champagne dei distillati, per la sua versatilità ed eleganza, perfetto per i drink pre-pasto. Le botti Usa danno impronte di mandarino, vaniglia e cioccolato. Il finale è lungo e può essere prolungato con l’aggiunta di qualche goccia d’acqua nel bicchiere.

Macallan, 195 anni di storia

Macallan, 195 anni di storia

Altri tre anni per passare al Macallan 18 yo, sempre triple cask. Qui si sale ancora di livello, il whisky è complesso e strutturato. Un matrimonio perfetto fra i liquidi affinati nelle diverse tipologie di botti, ognuna della quali agisce per dare personalità e identità. Il colore è più ambrato le note agrumate e di frutta esotica (ananas e mango) emergono chiaramente per arrivare in bocca a fondersi con cannella e vaniglia prima di concludere con note minerali, quasi iodate.

Il gran finale arriva con il nuovissimo Macallan Estate prodotto dall’orzo di 99 acri lungo il fiume Spey che sovrastano la nuova distilleria. Prodotto solamente in una settimana dell’anno è un tributo alla storia e al territorio scozzese ed evolve dai profumi di cannella, agrumi, banana caramellata e pera verso un finale agrumato. Oltre a degustarlo in purezza Miriello lo ha servito nel cocktail Estate of the Art, preparato con Mezcal, Sherry e Saint German e la tecnica del milk punch. Gli anni di invecchiamento del Macallan Estate? Non contano e non sono espressi in etichetta. Sono la mano, l’esperienza e la conoscenza del prodotto dell’assemblatore a farne un whisky unico e inimitabile.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Maurizio Trezzi

giornalista, classe 1966 con una laurea in Fisica e oggi un lavoro da comunicatore. Ha raccontato due Olimpiadi e 5 Mondiali di atletica leggera su Eurosport. Super appassionato di buona cucina, rhum caraibici e golf

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