Salvatore e Francesco Salvo
Consistenze dell’ortodi Nadia Moscardi
Dall'Italia Emilia-Giappone senza confini da Ailimē a Torino
Cecilia Leoneschi, grande donna del vino a Castiglion del Bosco
La storia di Castiglion del Bosco è sempre stata scandita dalla frequentazione del luogo da parte delle più prestigiose famiglie senesi ed è legata strettamente allo sviluppo dell'enologia toscana, nel 1967 la cantina ebbe un ruolo da protagonista nella nascita del Consorzio del Brunello di Montalcino, fu tra i sette soci che lo fondarono (oggi ne raggruppa oltre duecento). Dal 2003 Castiglion del Bosco fu acquistata da Chiara e Massimo Ferragamo, che per il ruolo di enologa chiamarono la toscana Cecilia Leoneschi. Il singolare incontro tra proprietà e Cecilia avvenne proprio nei pressi del Vigneto Capanna, parte integrante dei 2mila ettari della tenuta (62 vitati, di cui 51 a Brunello).
Massimo Ferragamo fu catturato dall’unicità di quel posto affacciato su Montalcino, nel Parco della Val d’Orcia. Esistevano tutti gli elementi per creare un grande Brunello, in cui l’eleganza fosse un vero e proprio mantra. Dal 2013 Castiglion del Bosco produce in conversione biologica e nel 2016 è anche arrivata la certificazione.
La tenuta Castiglion del Bosco
Campo del Drago
Il millesimo 2015 svela vini emozionanti e la naturalità si evolve arricchendosi di piacevolezza infinita: una fusione equilibrata di complessità e longevità.
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo