Paulo Airaudo
Carbonara Smiledi Eugenio Boer
Dall'Italia Prato Nevoso, montagna & cibo. Viaggio nella località del Cuneese che cresce anche grazie alla gastronomia
Due giornate, 91 aziende, 195 etichette in degustazione e dieci masterclass con un filo conduttore. Le bollicine, naturalmente. Di bolla in bolla ha vissuto la sua prima edizione il mese scorso al Castello Visconteo Sforzesco di Novara, ideale location per dare spazio a un protagonista nobile ed esigente.
Senza “conflitti” territoriali, perché il piano terra è stato dedicato allo spumante metodo classico, il primo piano allo champagne, oltre a uno spazio riservato alle eccellenze gastronomiche. Insomma, Bibiesse ha curato questo evento d’esordio novarese nei particolari, con il patrocinio dell’Associazione italiana Sommelier – sezione di Novara, Atl Novara, Camera di commercio, Club dello Champagne Novara e Comune.
E il weekend è stato premiato dall’assalto dei visitatori: buona la prima con in più un suggerimento per il futuro da parte di diversi espositori: prevedere una tappa il lunedì per poter dare agio ai ristoratori di scoprire con calma il patrimonio a disposizione.
Il Castello Visconteo Sforzesco di Novara
Si fa apprezzare poi da Lepreux-Penet lo champagne Secret de Bulles Brut – Grand Cru, in cui leggermente più marcata è la presenza del Pinot Noir: segno particolare di questa maison la tradizione rigorosamente manuale trasmessa nei secoli che rende ancora più intenso l’incontro con la sua delicatezza e i suoi sentori floreali.
Una sosta speciale è meritata da E. Jamart& C. Con il suo champagne Reserve Brut (70% Pinot Meunier, 30% Chardonnay), con una combinazione di profumi che fa viaggiare instancabilmente tra fiori e frutti estivi. Se la Francia regna in questo piano, ci si può spingere più lontano, e osare. Come con Pongracz che porge un Metodo classico champenoise Brut, 24 mesi su lieviti, con l’acidità e il profumo di mele verde in equilibrio.
Padrone di casa senza ostentazione il Piemonte, che però schiera spumanti come l’Innominabile Metodo classico dosaggio zero Millesimato 2015 di Rovellotti, che coniuga a sua volta eleganza e persistenza.
Con le etichette, confluiscono le storie, spesso legate alle famiglie. Come nel caso di Scuropasso, cantina del Pavese degustiamo Roccapietra Zero Pas Dosè, 100% Pinot, vendemmia 2011-12, una freschezza che non conosce tentazioni di banalità: specchio di una quarta generazione che entra con vigore e investe nel bio e nell’autonomia delle risorse energetiche.
responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo