Tredici professionisti, una sfida all’ultimo brivido per decretare il miglior sommelier d’Italia per il 2017. Obiettivo – come ha spiegato Giuseppe Vaccarini, presidente di Aspi -, saggiare i candidati in situazioni che «richiedono, oltre alla preparazione tecnica, capacità di decidere in tempi brevi, destrezza di esecuzione ed estrema competenza». Così è stato, con una serie di prove che hanno visto alla fine affermarsi Gabriele Del Carlo. E con giornate appassionanti per il decennale dell’Associazione della Sommellerie Professionale Italiana.
Una celebrazione, quella milanese, iniziata con le masterclass al Magna Pars Suites Hotel sabato 14 ottobre. Dal water and wine tasting a birre e ostriche, arrivando allo champagne Jean Henri Quenardel. Qui Vaccarini ha guidato alla scoperta raffinata di Blason Vert Brut, Blanc de Blancs Brut e infine Blason Rouge Rosé Brut.
Poi la cena di gala, dove il presidente di Aspi ha consegnato i primi riconoscimenti e ha ricordato le azioni costanti a favore della formazione e della promozione della professionalità (ad esempio con la missione nel Sud Est asiatico).

Domenica la competizione seguita da un pubblico attento e la vittoria di
Gabriele Del Carlo. Toscano, 33 anni, è sommelier al
Four Seasons Hotel George V di Parigi e ha preceduto
Davide Dargenio (del
Le Berceau Des Senses, Ecole Hotelerie de Lausanne in Svizzera) e
Marco Grassi (
Enoteca di Metro a Milano).
I tre finalisti prima hanno affrontato prove classiche. Come servire un grande formato di champagne
Quenardel, decantare vino rosso, degustare alla cieca tre vini (anche con descrizione in lingua straniera) e riconoscere dieci bevande.
Non potevano mancare gli abbinamenti, ad esempio con un piatto a base di merluzzo dell'Atlantico che due dei sommelier ammessi alla finale hanno abbinato a
Birra Moretti La Bianca e uno a
Birra Moretti Lunga Maturazione. Ma spazio anche al caffè, con
Nepal Lamjung Nespresso e
Tanzania Peaberry Nespresso, e ancora correzione carta dei vini e riconoscimento fotografico di etichette o personaggi.
Insomma, un test ad ampio raggio per professionalità che devono essere impeccabili, su cui vegliava l’attenta giuria con
Vaccarini, i presidenti delle associazioni di Sommellerie europee, i vincitori delle scorse edizioni e i giornalisti del settore.
Sul finale, la prova a sorpresa: affiancarsi a uno chef e provvedere ad abbinare la bevanda in grado di esaltare le peculiarità del piatto.
Del Carlo ha scelto il
Barolo Briccolina di
Batasiolo per "Omaggio ad Antonio Nebbia", un tortello fluido di funghi porcini, parmigiano, prosciutto e tartufo di
Alessandro Rapisarda, del ristorante
Di Gusto. Il "Premio Fondazione Birra Moretti per la valorizzazione della birra a tavola" è andato al secondo classificato
Davide Dargenio.
I riconoscimenti e i partner
Miglior sommelier Aspi 2017:
Gabriele Del Carlo vincitore,
Davide Dargenio (secondo),
Marco Grassi (terzo).
Sommelier onorari Aspi 2017:
Enzo Fusco,
Cesare Pillon,
Alfredo Pratolongo,
Edoardo Raspelli,
Piero Tenca,
Andreas Matthidis Aiws (Grecia),
Dashamir Elezi (Albania),
Shalva Khetsuriani (Georgia),
Clément Vachon (Francia),
Beáta Vinková (Slovacchia).
Premio letterario internazionale “Emozioni”:
Shalva Khetsuriani per il film "Prime Meridian of Wine".
I partner della celebrazione:
Acqua Panna-S.Pellegrino,
Allegrini,
Campari,
Champagne J. H. Quenardel,
Fondazione Birra Moretti e
Nespresso.
Hanno partecipato poi
Rastal,
Fresh,
Winefit,
IP,
Tenuta Mara,
Cifa, associazioni di chef di alta cucina come
Le Soste e
Euro-Toques,
Consorzio Tutela Vini dell'Oltrepò Pavese.