08-04-2017
Le bottiglie di Barbaresco, protagoniste nelle degustazioni di Nebbiolo Prima e Grandi Langhe 2017
Tanta pioggia d’estate, grandine diffusa (anche se un po’ a macchia di leopardo), problemi di trattamenti e di salute delle vigne. Di certo il 2014 verrà ricordato come una delle annate più difficili nelle Langhe e nel Roero, dove i viticoltori hanno dovuto decisamente rimboccarsi le maniche per “salvare il salvabile” e cercare di realizzare comunque vini discreti, anche buoni in alcuni casi, ma con poca prospettiva.
I Barbaresco Docg e i Roero Docg presentati al Nebbiolo Prima, l’anteprima vini organizzata all’interno dell’evento Grandi Langhe, erano accomunati proprio da questa annata 2014, che è stata “salvata” da un settembre secco e soleggiato, che ha permesso al Nebbiolo di recuperare almeno in parte il “tempo perso” con le enormi piogge di luglio e agosto.
Le degustazioni al Palazzo Mostre e congressi di Alba si sono svolte alla cieca
In degustazione c’erano anche le Riserve 2012: annata sicuramente di livello superiore (e non poco) rispetto al 2014. I vini, in media, hanno tutti un’ottima struttura, e un profilo olfattivo piuttosto complesso, con sicure possibilità di invecchiamento. Una ventina i campioni presentati in degustazione, tra questi “peschiamo” Francone e il Casot di Nada Giuseppe.
In degustazione anche il Roero Docg 2014 e le Riserve 2013
Il castello di Guarene, una delle location di Grandi Langhe 2017
Tra i 2014, comunque, segnaliamo il Roero di Pace e il Roero Vigna Sant’Anna dell’Antica Cascina dei Conti di Roero di Olivero Daniela. Tra le Riserve 2013, invece, sono piaciuti di più il Panera Alta di Bric Castelvej, il Sorano di Filippo Gallino e il Bric Aût di Generaj.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose