22-11-2016
Cinque importanti produttori del Friuli Venezia Giulia si uniscono (sono Castello di Spessa, Conte d’Attimis Maniago, Masùt da Rive, Russolo e Zorzettig) per valorizzare la produzione di Pinot Nero: nasce così la Rete d’Impresa Pinot Nero FVG
La domanda è stata: il Friuli Venezia Giulia esprime da anni e ad altissimi livelli vini a base di Pinot Grigio o Bianco. Perché non puntare anche sulla produzione – presente da sempre in regione, ma mai valorizzata sufficientemente e usata perlopiù per la vinificazione in bianco come base spumante – del Pinot Nero, che è un po’ il “padre” degli altri due? La risposta era insita nel quesito, quindi si è passati a chiedersi: ma come operare in tal senso? C’è una sola via: unire le forze, mettersi insieme, fare sistema. Nasce così la Rete d’Impresa Pinot Nero FVG, costituita da cinque cantine friulane: Castello di Spessa, Conte d’Attimis Maniago, Masùt da Rive, Russolo, Zorzettig. Realtà certamente molto diverse tra loro per zona di produzione, terreno e stili, ma che nelle potenzialità del vitigno credono fermamente.
Erano l’altro giorno a Milano, a presentare il loro progetto. E spiegava Fabrizio Gallo (Masùt da Rive), primo presidente della neonata associazione: «Speriamo di andare molto lontano, consci delle nostre specificità, anzi facendone un punto di forza. Vogliamo dare lustro a un vitigno, e con esso un territorio composito, che vede cinque aree e 3 doc. Qui da noi un tempo ci si giocava tutto sulle bollicine e sui bianchi: ma ci sono già oltre 150 ettari coltivati a Pinot Nero, con un incremento del 5% negli ultimi anni». I punti di riferimento sono certo la Borgogna e il Sud Tirolo, ma anche l’Oregon, «e attenzione alla Cina, dove lo stanno piantando». L’importante però è farsi forti del proprio prodotto, «vogliamo che sia etereo, non grossolano o sciropposo». I primi assaggi sono confortanti in questo senso.
Fabrizio Gallo, Paolo Della Rovere, Annalisa Zorzettig, Rino Russolo, Alberto d’Attimis Maniago
Il Pinot Nero, infatti, rispecchia come pochi altri l’ambiente in cui cresce ed è in grado di tradurlo in vini di straordinaria finezza, riconoscibilissimi e indimenticabili, fusione d’identità varietale ed eleganza espressiva. Caratteristiche che descrivono appieno il territorio friulano e l’enologia di questa regione, conosciuta da sempre per l’attenzione maniacale dedicata al vigneto e al vino.
Dopo l’atto ufficiale di costituzione, la Rete Pinot Nero FVG intraprenderà azioni concrete per la promozione di questo prodotto: dalla sensibilizzazione della stampa di settore alla comunicazione nei social media, dai banchi d’assaggio aperti al pubblico alla partecipazione ai concorsi enologici internazionali, molti sono i progetti che la Rete Pinot Nero FVG affronterà con entusiasmo, allo scopo di far conoscere un vino dall’eleganza nordica ma dall’espressione tipicamente mediterranea, rinnovando al contempo l’immagine stessa dell’enologia friulana.
ZORZETTIG - «Noi abbiamo sempre dato molta importanza ai vitigni autoctoni, e abbiamo invece trascurato il Pinot Nero, che pur produciamo. Per questo crediamo nella Rete e accettiamo questa sfida, ben sapendo che è difficile» (Annalisa Zorzettig). La cantina di famiglia si trova a Spessa di Cividale, nel cuore dei Colli Orientali del Friuli. Fu nel 1986 che il cavalier Giuseppe Zorzettig acquistò l'antico casale, sede attuale dell'attività, con la volontà di mettere a frutto l'esperienza acquisita dal padre viticoltore. Oggi, con la stessa passione, anche i figli Annalisa e Alessandro continuano a produrre vini di qualità, unendo alla tradizione vinicola friulana le tecniche enologiche più moderne.
CONTE D’ATTIMIS MANIAGO - «Le vigne appartengono alla nostra famiglia almeno dal 15 febbraio 1585, data di prima attestazione, ma producono Pinot Nero da 30 anni, per assemblare gli spumanti. Dal 2000 abbiamo impiantato anche i primi cloni per realizzare vini rossi. I nostri vigneti hanno esposizione Sud/Sud-Est, molto soleggiata, quindi abbiamo scelto per il Pinot Nero una posizione fresca, non vogliamo esagerare con la gradazione alcolica» (Alberto d’Attimis Maniago). L’azienda è situata a Buttrio, 12 chilometri a sud di Udine, nel comprensorio Doc dei Colli Orientali del Friuli, un ambiente a spiccata vocazione viticola. Si estende su 110 ettari quasi interamente a vigneto: un particolare vanto della cantina è quello di utilizzare unicamente uve prodotte proprie.
RUSSOLO - «La nostra azienda è nata nel 1990, anche se la mia famiglia è nel mondo del vino da quattro generazioni, impegnata nell’enologia. Il nostro terreno è a San Quirino, ai piedi delle Dolomiti Friulane; è ricchissimo di ciottoli e gode di una grande escursione termica per l’aria fresca che scenda dai 2.500 metri» (Rino Russolo). Il primo impianto di Pinot Nero dell’azienda Russolo risale al 1994. Da allora si è iniziato a lavorare costantemente su questo vitigno per creare un prodotto che si avvicinasse sempre più allo stile di quei vini che Iginio Russolo tanto amava. In questo Russolo può contare su una invidiabile posizione dei vigneti, situati ai piedi di Piancavallo, una zona come detto con forte escursione termica, che determina un grande potenziale aromatico. Questo regala ai vini profumi molto netti e decisi.
MASÙT DA RIVE - «Le prime bottiglie targate Silvano Gallo, mio papà, sono del 1978, ma nel 1995 è nata Masùt da Rive per un’esigenza commerciale: Gallo è già un importante brand nella vitivinicoltura Usa. Siamo nella Doc Isonzo, le nostre uve presentano un’importante mineralità. Il nostro primo Pinot Nero è del 1982, oggi abbiamo 3,5 ettari impiantati con questo vitigno, che danno 15mila bottiglie in due tipologie (Fabrizio Gallo). L’azienda è situata alle porte di Mariano del Friuli. Alla guida ci sono i fratelli Fabrizio e Marco Gallo. La storia del Pinot Nero di Masùt da Rive nasce con Silvano, loro padre, e dai suoi viaggi in Borgogna, Austria, Ungheria, terre dove il Pinot Nero trova la sua collocazione ideale. Viaggi che hanno fatto nascere la voglia di provare questo vitigno anche nella zona di Mariano, con l’impianto del primo vigneto nel 1982. Oggi il Pinot Nero riveste per Masùt da Rive una posizione molto importante, un vino che rappresenta una grande sfida e la dimostrazione del valore della cantina. Il Pinot Nero, infatti, “premia solo i produttori più audaci”.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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A cura della redazione di Identità Golose